domenica 31 maggio 2015

Everyday Objects ( Nicholas Wackerbarth , 2013 )




Halbschatten (2013) on IMDb
Giudizio: 4.5/10

Una giovane donna si presenta davanti al cancello di una villa in Costa Azzurra, l'uomo che deve accoglierla è in viaggio di lavoro, così lei si ritrova nella grandissima villa insieme ai figli del suo amico, una tredicenne ed uno sedicenne.
Il ritorno dell'uomo è continuamente procrastinato e quindi la donna, che inizialmente avrebbe voluto isolarsi nella pace del luogo per scrivere, dovrà far fronte al difficile ed enigmatico rapporto coi due ragazzi.
Trama più esile e scarna è difficile trovarne e su questo scheletro narrativo Nicholas Wackerbarth costruisce una storia che sta tutta nei silenzi, nei lunghi piani fissi e sugli sporadici cambi di inquadratura, una sommessa analisi di un mondo borghese percorso da inquietudini, insicurezze , disagi, vizi (tanti) e virtù (pochissime).


Il regista tedesco ha chiaramente come modelli il Bunuel cantore sarcastico del ceto borghese  e lo Chabrol che di quel ceto va a scovare gli scheletri nell'armadio e la polvere sotto il tappeto; inutile dire però che il risultato, nonostante tali archetipi ispirativi, è ben lungi dall'essere soddisfacente.
Everyday Objects è infatti lavoro che si basa sulle atmosfere, sul detto e , soprattutto, sul non espresso senza però che abbia quella forza di illustrare quanto vorrebbe.

sabato 30 maggio 2015

Cure:The Life of Another ( Andrea Staka , 2014 )




Cure: The Life of Another (2014) on IMDb
Giudizio: 5/10

E' il 1994 , la guerra in Croazia seguita all'indipendenza del paese dalla ex-Jugoslavia è finita da un anno e Linda una ragazza quattordicenne torna in patria insieme al padre dalla Svizzera.
Il paese è ancora profondamente ferito e segnato dagli eventi bellici,  la popolazione si coagula intorno alla ritrovata fede cattolica ricordando i morti e , in lontananza, l'eco della guerra in Bosnia è chiarissima, Dubrovnik dista solo un paio di chilometri dal confine.
Linda fa amicizia con la coetanea Eta che frequenta la sua stessa scuola ed insieme si avventurano su una montagna che sovrasta la città; tra le due ragazze c'è un legame ambiguo, sostenuto da  una sottile tensione sessuale di fondo e da un in apparenza innocente gioco di scambio di identità.


Dalla escursione sulla montagna torna solo Linda, un misterioso episodio ( che tanto misterioso però non è) causa la morte di Eta.
Linda inizia a frequentare la casa dell'amica morta dove sia la madre che la nonna vedono in lei la ragazzina defunta, la quale spesso si materializza come un fantasma davanti a Linda , quasi una coscienza che sussurra e ammonisce.
La ragazza inizia a cedere al gioco e si ritrova anche tra le braccia del ben più grande Ivo che a sua volta era l'amico di Eta; quando però non sopportando più il rimorso e il meccanismo di transfer, confessa a tutti come Eta sia morta, intorno a lei si forma improvvisamente il vuoto.

The Duke of Burgundy ( Peter Strickland , 2014 )




The Duke of Burgundy (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Un morboso legame saffico giocato sui ruoli di padrona e serva e lo sbattere frenetico di ali di variopinte ed elegantissime farfalle poi accuratamente custodite sotto teche austere: i due macigni narrativi che compongono il tessuto connettivo di The Duke of Burgundy di Peter Strickland.
Cosa lega l'uno all'altro? Quale messaggio subliminale si cela dietro questo accostamento apparentemente bizzarro?
I due cardini del film si trovano immersi in una trama esilissima quasi impalpabile che amplifica ancora di più la forza delle atmosfere che regnano sovrane: Cynthia è una elegante donna matura, Evelyn la sua più giovane amante, una sceneggiatura rigorosamente scritta e interpretata impone alla prima il  ruolo di padrona sottilmente sadica e alla seconda quello di serva sottomessa e masochista; entrambe sono studiose di entomologia e tengono convegni frequentati da sole donne e qualche manichino anch'esso donna.


Cynthia domina la sua serva, la umilia , la provoca  e la punisce pesantemente, Evelyn subisce estasiata e pronta a ricevere punizioni corporali vicine all'abiezione come il pissing: un chiaro rapporto sadomasochistico che si colora delle tinte soffici e raffinate del feticismo tra guepiere e accessori vari.
Ma attenzione: The Duke of Burgundy non ha nulla che possa dissetare l'arsura di chi è alla ricerca della morbosità visiva: quasi tutto è immaginato o appena sottilmente intravisto in favore invece di una crescente tensione erotica che non offre però immagini nè volgari nè tantomeno pruriginose; semmai la storia di Cynthia ed Evelyn è un attento studio di una relazione amorosa che legata ad un binario fisso piano piano tende ad affievolirsi.

venerdì 29 maggio 2015

Siti ( Eddie Cahyono , 2014 )




Siti (2014) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Il mare dell'isola di Giava ha i colori plumbei che gli regala un bianco e nero d'altri tempi; il villaggio dove Siti, la protagonista, vive è affacciato su questo mare e rimanda immagini e colori degni del miglior neorealismo cinematografico e a quest'ultimo si ispira anche la storia della donna raccontata quasi in real time nell'arco di poche ore, una storia di vita difficile, da difendere con i denti in una atmosfera di solitudine e di mestizia.
Siti ha un marito invalido , immobile nel letto dopo un incidente di pesca nel quale ha distrutto la barca comprata con mille sacrifici e ancora da pagare; l'uomo osserva la moglie, non vuole parlare da quando lei ha intrapreso il suo secondo lavoro presso un karaoke bar di notte, i guadagni derivati dalla vendita di frittelle di riso sono insufficienti per ripagare il debito.


Siti ha anche un giovanissimo figlio da crescere e che solo saltuariamente allieta le sue giornate: insomma la protagonista è una donna sola , che combatte  una battaglia impari nella quale si innesta anche la sua infatuazione per un giovane poliziotto che vorrebbe sposarla.
Dibattuta tra dovere e voglia di dare una sterzata alla sua vita Siti si perde spesso nell'alcool e nelle droghe prima di tornare a casa quando fa luce; la sua lotta per la sopravvivenza cozza contro la sua ricerca di affetto che il marito ostinatamente si rifiuta di dargli.

giovedì 28 maggio 2015

Hollow ( Tran Ham , 2014 )




Hollow (2014) on IMDb
Giudizio: 5/10

Prima assistiamo ad  una scena che sembra tirata fuori da un horror di quart'ordine: una fanciulla tumefatta e in lacrime con un fantoccio in braccio che si getta da un ponte nelle acque dl fiume; quindi passiamo al colorito e tradizionale rito delle cerimonie sciamaniche che si tiene in un piccolo villaggio, immagine di quiete e di festa che ben presto sconfinano nel dramma quando Ai, una ragazzina figlia di un ricco imprenditore cui la festa è dedicata per ricompensarlo della sua generosità, finisce inghiottita nelle limacciose acque di un fiume come risucchiata da una oscura e terribile presenza acquatica, eludendo il controllo da parte della sorella maggiore  Chi; e nel fiume ritorna la presenza di un inquietante fantoccio che attrae l'attenzione della ragazzina prima che questi sparisca.


Dopo giorni di ricerca la ragazzina viene ritrovata ,apparentemente morta, salvo ritornare alla vita quasi per miracolo.
Appare subito chiaro che non di morte apparente si tratta , bensì di un semplice espediente demoniaco per aprire le porte alla vera essenza di Hollow: un film infiorato di fantasmi , di oscure presenze e dominato da un passato terribile che spande la sua lunga ombra sul presente.

mercoledì 27 maggio 2015

The Wicked ( Yoo Young-seon , 2014 )




The Wicked (2014) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Il volto di Se-young che vediamo all'inizio del film è di quelli quasi impalpabili, ordinaria e dimessa ragazza che lavora in un piccolo ufficio dove non sembra trovarsi a suo agio; quando poi la sua direttrice,Yi-seon ,la accusa di avere confezionato un lavoro coi piedi e le da tempo poche ore, alla fine della giornata, per rifarlo come si deve, lancia una sfida che appare assurda: se non riuscirà nel compito si taglierà un dito, se invece avrà successo dovrà farlo la sua collega.


Se-young è circondata da colleghi che la snobbano, quasi la evitano e le parlano alle spalle; insomma questa povera ragazza sembra una vessata bella e buona, almeno fino a quando non iniziamo a vedere alcuni comportamenti che fanno vacillare questa convinzione; pian piano la prospettiva con la quale si guarda alla ragazza cambia e intraprende un sentiero che si fa sempre più oscuro, mano a mano che scopriamo alcune cose su di lei, raccolte da Yi-seon parlando con le poche persone che la conoscono.
Ecco quindi che dietro a quel volto impassibile, privo di contorni emotivi che all'inizio suscitava quasi compassione , il solo movimento di un occhio o il cambiamento fugace di uno sguardo svelano un essere sprofondato nella malvagità, a metà strada tra la strega e un essere soprannaturale.

martedì 26 maggio 2015

How to Win at Checkers (Every Time) ( Josh Kim , 2015 )




How to Win at Checkers (Every Time) (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

La notte che precede la cerimonia di sorteggio che decreta la chiamata alle armi è per Oat un lungo percorso a ritroso nella memoria incentrata sui ricordi della sua adolescenza vissuta col fratello Ek.
I due ragazzi sono orfani e di loro si prende cura una zia molto legata alle superstizioni e alle usanze locali, Ek ha un fidanzato , Jai ,che proviene da una buona famiglia, e per Oat il fratello è un po' una guida silenziosa , un modello da seguire tangibile.
Il gioco della dama, cui si riferisce anche il titolo, è il loro passatempo, metafora della vita in cui vincere a tutti i costi è l'unica cosa che conta anche a scapito di altri che perderanno.


Attraverso gli eventi che capitano a Ek, il giovane Oat scruta curioso il mondo che gli si apre sotto gli occhi: l'amore e l'identità sessuale, la violenza, i soprusi e la corruzione  gli appaiono come necessarie prove da dover superare per potere avere diritto di residenza nella vita.
Ek da parte sua col fratellino è una specie di padre sui generis: lo porta con sè nei gay bar nei quali il ragazzino lo vede addirittura all'opera in incontri amorosi squallidi, gli parla del suo fidanzato, gli insegna a guidare la motocicletta e naturalmente ci gioca a dama, ogni momento possibile.

domenica 24 maggio 2015

The Swimmers ( Sophan Sakdaphisit , 2014 )




The Swimmers (2014) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

L'horror thailandese è assurto ormai da anni a genere filmico consolidato, popolato di fantasmi errabondi, superstizioni ed ossessioni: The Swimmer non vuole certo venir meno a queste convenzioni ed il regista Sophon Sakdaphisit mette nel calderone della trama del film tutto quello che può arraffare a piene mani.
Una amicizia tra due giovani nella quale l'elemento dominante è una dura e sotterranea competizione che si esplica in una piscina dove i due rappresentano le promesse più fulgide del nuoto, una competizione che obtorto collo travalica nella vita nel momento in cui Ice , la ragazza di Tan, quello tra i due appare il più competitivo, si invaghisce di Perth.


Primo colpo di scena che viene fuori quasi dal nulla: Ice si uccide gettandosi dalla piattaforma nella piscina vuota.
A quel punto la storia procede a sbalzi temporali: quello che succede tra la ragazza e Perth prima del suicidio e quello che succede al presente con Tan deciso a scoprire perchè Ice sia sia uccisa e Perth divorato dalle paure che diventano ossessioni e incubi.

sabato 23 maggio 2015

Where I am King ( Carlos Siguion-Reyna , 2014 )




Where I Am King (2014) on IMDb
Giudizio: 6/10

Don Ricardo è un ricco uomo d'affari che scopre all'improvviso di essere sull'orlo del fallimento; in questa circostanza si rende conto della avidità della famiglia che lo circonda: i figli e i rispettivi coniugi sono squali pronti a saltare addosso alla preda, i nipoti due giovani inconcludenti che si crogiolano nella bambagia della Manila bene, per cui l'uomo decide di vendere tutto per far fronte al crack finanziario e trasferirsi a vivere nel caseggiato popolare di sua proprietà a Tondo, un quartiere povero ed umile dove nacque e crebbe,con l'intento di portarsi dietro i due nipoti affinchè si rendano conto che la ricchezza non è una cosa che si trova per strada ma a volte nasce anche dalla povertà e dalle condizioni disagiate. Naturalmente l'entourage famigliare è contrario così come Boyong amico d'infanzia di Ricardo e suo factotum presso il caseggiato popolare.


Tondo non è più come era cinquanta anni fa , ripete l'amico di Ricardo per scoraggiarlo, ma questi animato da uno spirito pedagogico ricco di fervore non ne vuole sapere.
Il caseggiato brulica di personaggi pittoreschi: la coppia di giovani che o si menano o si sollazzano nel letto tra urla e sospiri, una vecchia fiamma di Ricardo che cova verso di lui un certo rancore, un gruppo di giovani che formano una scalcinata band musicale e che cantano sempre, un tenebroso uomo affetto da un difetto della favella che rimane folgorato da Anna, la nipote di Ricardo.
Insomma un bel teatrino di quelli pieni di colore e di animazione.

Second Chance / 逆转胜 ( Kung Wen-yen / 孔玟燕 , 2014 )




Second Chance (2014) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Quando il treno della redenzione passa donando una seconda e, verosimilmente, ultima chance va preso al volo subito, costi quel costi.
Per Monster Wen capire questo concetto non è facile, soprattutto perchè significa scoprire le sue debolezze i suoi errori e le responsabilità, meglio fuggire e infilare la testa sotto la sabbia, ma quando la tenacia di una giovane nipote che lo cerca con affanno e con disperazione perchè lo zio è la sua ultima ancora di salvezza, il muro di apatia e di abbandono costruito dall'uomo inizia a scricchiolare.
Monster Wen è stato in un passato recente un grande campione di biliardo, tra i migliori al mondo, ma la sconfitta con un antico rivale in una partita clandestina dal tenore "vinci o muori" lo getta nello sconforto totale: alcool, vita dissoluta e vagabondaggio; la nipote che gli si para davanti è l'inizio della chance di redenzione: è la figlia del defunto fratello maggiore, colui che lo ha cresciuto e avviato al gioco nella sala da biliardo che il padre gli ha lasciato; lo zio è l'ultima possibilità di salvezza per la ragazza, impossibilitata a far fronte alle spese del locale, minacciata dagli strozzini e in procinto di essere avviata dai servizi sociali in affidamento in quanto ancora minorenne.


Wen inizialmente non ne vuole sapere della ragazzina, è l'emblema del passato che ritorna dolorosamente, ma la tenacia della nipote scalfisce la sua decisione e l'uomo diventa il suo maestro da biliardo per poter, tra una partita clandestina e l'altra, tirare su un po' di soldi; di tornare a tirare di stecca non se ne parla pure, la chance di redenzione passa attraverso la sua riabilatazione come persona responsabile e affidabile.

venerdì 22 maggio 2015

TAZZA: the Hidden Card ( Kang Hyoung-chul , 2014 )




Tajja: sineui son (2014) on IMDb
Giudizio: 5/10

Sequel del fortunato TAZZA : The High Roller del 2006 , questo lavoro coreano vede cimentarsi come regista quel Kang Hyoung-chul che solo tre anni fa diresse uno dei più fortunati lavori recenti del cinema coreano,  Sunny inno all'amicizia e alla solidarietà femminile che vedemmo anch'esso al FEFF di Udine.
La storia, tutto sommato banale e apparentemente lineare, vede la battaglia senza esclusione di colpi tra una serie di giocatori d'azzardo molto stilizzati nelle loro caratteristiche: belli e dannati, traditori, femme fatale, falsi innocenti, strozzini e farabutti vari si affannano intorno al tavolo da gioco per risolvere prima che le partite i loro fatti personali.



Ne viene fuori un film in cui i toni da commedia si alternano quasi meccanicamente con quelli del dramma, i sentimenti con le brutalità in un infinito tutti-contro-tutti che però mantiene la linea di demarcazione tra buoni e cattivi; per tale motivo alle scene di seduzione si alternano le mutilazioni tipiche dei gangster orientali, alle storie di sentimenti subentrano ben presto torbide punizioni da trafficanti d'organi.

Cafè.Waiting.Love / 等一個人咖啡 ( Chiang Jin-lin / 江金霖 , 2014 )




Café. Waiting. Love (2014) on IMDb
Giudizio: 7/10

Giddens Ko , di cui abbiamo visto proprio ad Udine qualche anno fa il film-fenomeno del 2011 You Are the Apple of my Eye, ha inaugurato col suo stile cinematografico e ancor prima letterario un nuovo stile che sembra voler superare,modificandoli, i canoni di quel Nuovo Cinema Taiwanese del terzo millennio molto caratterizzato dalla commedia romantica costruita con brio e fantasia.
Ad una delle sue novelle di maggior successo si ispira Cafè.Waiting.Love del regista esordiente Chiang Jin-lin in cui lo stesso Giddens figura come sceneggiatore.
L'ambientazione è quella giovanile del collage, ragazzi dalla grande voglia di divertirsi e di vivere in quel piccolo paradiso terrestre che sembra esser Taiwan, ma nonostante ciò scossi dai tormenti sentimentali.


Indubbiamente  il film di Chiang è un lavoro romantico-giovanile in cui si narrano le storie di un gruppo di ragazzi, tutti, in fondo in fondo, alle prese con amori all'apparenza impossibili o tormentati.
La protagonista è Siying che all'inizio vediamo scampare per miracolo ad un investimento per l'intervento di un personaggio dalle fattezze di un angelo, che la ragazza infatuatasi a prima vista insegue per le vie della città per scoprire che passa gran parte del giorno presso un caffè seduto in un angolo; Siying farà carte false per farsi assumere dalla tenebrosa e melanconica padrona pur di stare vicino all'angelico ragazzo; qui incontra anche la misteriosa e mascolina barista Abusi specialista in preparazione di caffè e sue originali variazioni.

mercoledì 20 maggio 2015

Youth - La Giovinezza ( Paolo Sorrentino , 2015 )




Youth (2015) on IMDb
Giudizio: 9/10

Ai piedi delle maestose cime delle Alpi svizzere si adagia il monumentale albergo che sembra sospeso nel tempo: architettura classica , saloni sterminati, giardini perfetti e curatissimi, un luogo che sembra fatto apposta per astrarsi dal tempo.
In questo immenso albergo vi passano le vacanza anziani facoltosi allettati dalle innumerevoli cure che le spa all’interno del complesso gli riservano tra massaggi e piscine; ma non solo anziani, anche chi vuole semplicemente estraniarsi dal mondo.


Fred e Mick sono due vecchi amici ormai vicini agli 80 anni: il primo un grande musicista che da anni ha abbandonato le scene che rifiuta addirittura la richiesta della Regina d’Inghilterra di tornare sul palco a dirigere almeno per una volta, l’altro è un regista americano che con i suoi collaboratori sta ultimando la scrittura di quello che dovrebbe essere il suo ultimo film, un testamento artistico e personale. 
I due sono legati da profonda amicizia ed affetto e solo nelle loro chiacchierate abbiamo modo di vedere il loro vero animo: apatico , disilluso e schiacciato dalla perdita della moglie , amatissima e trascuratissima, nonché musa artistica, Fred, cinico e beffardo Mick ancora animato dalla voglia di lavorare dietro la macchina da presa.

martedì 19 maggio 2015

My Love, My Bride ( Lim Charn-sang , 2014 )




My Love, My Bride (2014) on IMDb
Giudizio: 4.5/10

Remake del classico titolo omonimo degli anni novanta che fu uno dei capostipiti della commedia a sfondo famigliare oggetto di svariati tentativi di imitazione, My Love, My Bride di Lim Charm-sang è lavoro che patisce un difetto strutturale enorme: è film datato, poco coerente con la realtà odierna, troppo simile ad una sitcom e quindi fondamentalmente superfluo perchè oggi trattare il tema della convivenza di coppia , dopo che per decenni sono stati consumate migliaia di ore di film, è esercizio che non ha quasi più senso per lo meno cinematograficamente.


Per tale motivo il lavoro coreano non riesce quasi mai ad uscire da uno schema fin troppo convenzionale e piatto.
La storia racconta di una giovane coppia che giunge finalmente al matrimonio e che col passare del tempo si rende conto che tutto quello che all'inizio sembra colorato e bello in fondo in fondo non è sempre così.

Meeting Dr.Sun / 行動代號:孫中山 ( Yee Chih-yen / 易智言 , 2014 )




Meeting Dr. Sun (2014) on IMDb
Giudizio: 7/10

E' una statua di Sun Yat-sen la protagonista indiscussa di questo curioso lavoro diretto dal regista Yee Chih-yen che torna dietro la macchina da presa dopo addirittura nove anni di silenzio, ove si escluda una partecipazione ad un film codiretto con Zhang Yibai e Shimoyama Ten: una polverosa statua conservata in un magazzino di una scuola, antico simulacro rimosso di un personaggio che è considerato il padre della Cina, mainlander e taiwanese, sulla cui figura è in atto una revisione storica soprattutto a Taipei e dintorni.


La statua polverosa diventa il bottino di un furto programmato però da due cervelli diversi: sia Lefty che Sky, adolescenti che studiano nella scuola in cui la statua è conservata, progettano di rubarla e di rivenderla come ferro vecchio e poter racimolare così i soldi necessari a pagarsi la retta scolastica perchè entrambi sono poveri.
Dopo una grottesca gara per dimostrare chi fra i due è più bisognoso finita con una bella scazzottata proprio sotto lo sguardo immobile della statua, i due decidono di unire le forze mettendo insieme una squadra di ladruncoli, tutti studenti della scuola, per mettere le mani assieme sul malloppo.

lunedì 18 maggio 2015

Rubbers / 套 ( Han Yew Kwang / 韓耀光 , 2014 )




Rubbers (2014) on IMDb
Giudizio: 5/10

Rubbers è il tipico film che quando viene reso pubblico il programma della kermesse udinese del FEFF ispira subito curiosità pregustando una delle sporadiche incursioni che ogni anno la commedia erotica per lo più demenziale si regala nell'ambito della manifestazione.
Il film del singaporiano Han Yew Kwong è però in tal senso abbastanza deludente: fortemente condizionato dalla rigida censura vigente Rubbers è lavoro che ha poco di pruriginoso , al di là di dialoghi ammiccanti, sottointesi, e una certa ipocrisia moralistica.
Il personaggio principe del film è il preservativo: quasi un inno alla sua utilità , fino a trasformarlo in un essere vivente, come si vede in una delle tre storie che compongono il film intrecciandosi sul piano temporale ma rimanendo assolutamente isolate su quello narrativo.


Nella prima vediamo l'impenitente playboy che di usare il condom non ne vuole sapere e per una sorta di punizione divina si ritrova con un preservativo che non c'è modo  di sfilarsi nonostante tutti i tentativi e generando una serie di problemi che è facile immaginare allorquando, non sapendo che pesci pigliare, il baldo giovane chiama addirittura la protezione civile; neppure l'intervento della pornostar giapponese Momoko, direttamente dallo schermo della tv nel suo appartamento, riesce a risolvere il problema alla faccia delle sue decantate doti da abile manipolatrice orale, anzi le cose si complicano perchè anche la procace ragazza rimane attaccata al preservativo: non rimane altro che andare in ospedale in motocicletta nella scena probabilmente più divertente di tutto il film.

Parasyte Part 1 & 2 ( Yamazaki Takashi , 2014-2015 )



Part 1 :Parasyte: Part 1 (2014) on IMDb
Part 2 :Parasyte: Part 2 (2015) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Era senza dubbio uno degli aventi più attesi, star megagalattiche a parte, del Far East Film Festival 17, a maggior ragione perchè la Part 2 veniva presentata quasi in contemporanea con l'anteprima giapponese e mondiale; inoltre il regista Yamazaki Takashi, autore ormai navigato e con alle spalle numerosi lavori nel panorama cinematografico nipponico, l'anno scorso aveva portato a casa il premio del pubblico con il suo dramma storico-famigliare Eternal Zero.
Va subito detto che questo dittico di Parasyte non solo non è minimamente paragonabile come qualità al film vincitore in assoluto, ma in generale è lavoro abbastanza deludente cui forse solo i patiti indefessi dei best sellers manga potranno decretare un successo per altri versi poco spiegabile.


Ispirato al manga di Iwaki Hitoshi, uno di quei lavori pubblicati senza soluzione di continuità per numerosi anni, nonchè vincitore di svariati premi letterari di genere, Parasyte è il racconto di una invasione terrestre da parte di microrganismi alieni che scelgono l'uomo come ospite per poi trasformarsi in mostri famelici fino a conquistare , mantenendo il loro aspetto umano, il controllo del mondo.
Uno di questi esseri che usano gli orifizi naturali umani per insediarsi nel cervello, per colmo di sfortuna, non riesce a penetrare completamente l'umano scelto, si infilerà sottopelle in un braccio e darà vita ad una curiosa forma di simbiosi: l'adolescente Shinichi con una mano dalla quale un curioso personaggio monocolo che oltre tutto non sembra in particolare sintonia coi suoi simili molto più aggressivi e distruttivi; naturalmente l'essere monocolo è dotato di intelligenza superiore e quel moncherino è pronto a trasformarsi in un'arma letale tipo lancia.

domenica 17 maggio 2015

Port of Call / 踏血尋梅 ( Philip Yung / 翁子光 , 2015 )




Port of Call (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Port of Call del regista  HKese Philip Yung è uno di quei lavori sui quali è veramente difficile scrivere in maniera compiuta: non perchè il film risulti ostico o incomprensibile ma per il semplice motivo che l'impressione che più rimane forte è quella di un'opera che per buona parte è rimasta nella testa del regista dimostrandosi così carica di un senso di incompiutezza.
Strutturato in maniera piuttosto articolata in quattro capitoli e scandito da frequenti e anche lunghi salti temporali Port of Call si ispira ad un episodio di cronaca realmente avvenuto qualche anno orsono ad Hong Kong.
Wang Jiamei è una sedicenne nativa della provincia dell'Henan che raggiunge la madre e la sorella ad Hong Kong dove vivono in un quartiere popolare; la ragazza dimostra ben presto quali sono i suoi progetti lasciando la scuola facendo qualche lavoro saltuario ed entrando infine nel giro della prostituzione consumata via web.


Sin dall'inizio veniamo subito a sapere che la ragazza è stata uccisa e fatta a pezzi e dell'omicidio si accusa un giovane camionista Ting Tsz-cheung che afferma di averla uccisa durante il loro primo incontro sessuale su esplicita richiesta della vittima.
Ad indagare sul caso c'è il detective Chong personaggio inquieto, strambo, trasandato che però si lascia coinvolgere dal caso quasi in maniera ossessiva.
La scelta del regista è quindi ben lontana dal creare un thriller: tutto è chiaro fin dall'inizio, forse anche troppo, al punto che per un attimo può venire in mente che qualche colpo di scena possa saltare fuori; così non sarà e anche questo sarà chiaro da subito.

Unsung Hero ( Take Masaharu , 2014 )




In the Hero (2014) on IMDb
Giudizio: 7/10

Del regista giapponese Take Masaharu abbiamo visto ad Udine anche 100 Yen Love , racconto ambientato nel mondo della box e trattato con grande precisione e divertimento e  ricco di una forte componente umana; Unsung Hero è lavoro che con le medesime prerogative si avvicina ad un ambiente particolare del mondo cinematografico, quello dei suit actors, coloro che cioè, spesso senza mai scoprire il volto, donano il loro corpo a personaggi in costume, quasi sempre supereroi o affini mutuati dal mondo dei fumetti.


Ed è proprio su Honjo Wataru, veterano di questa categoria di attori, che si incentra la storia raccontata in Unsung Hero: appassionato di arti marziali, devoto fan di Bruce Lee , Honjo svolge il suo lavoro con grande professionalità coltivando nel frattempo la speranza di poter un giorno avere un parte che lo liberi dai costumi da supereroe e possa permettergli di dimostrare il suo talento.
Amatissimo e rispettatissimo dai colleghi , Honjo ha una giovane figlia che , condizionata anche dalla madre ex moglie dell'uomo, non nutre grande stima per il padre, considerato una specie di scavezzacollo perditempo ed inconcludente.

sabato 16 maggio 2015

My Old Classmate / 同桌的妳 ( Frant Gwo / 郭帆 , 2014 )




My Old Classmate (2014) on IMDb
Giudizio: 6/10

Nel panorama cinematografico cinese le commedie occupano sempre più un ruolo fondamentale e ampio, commedie , sia ben chiaro, non contaminate dalla commedia HKese dopo il flusso di numerosi registi, sceneggiatori ed attori verso il mercato mainlander, bensì una genere peculiare , profondamente cinese, che però si è andato formando solo negli ultimi anni, parallelamente all'affermarsi del Cinema cinese come industria leader nel mondo, almeno come risorse e come spettatori.


All'interno di questo genere cinematografico il filone, ma forse sarebbe meglio definirlo un sottogenere vero e proprio , della commedia che va a raccontare la generazione di giovani cresciuta nella Cina del benessere, fondamentalmente post-1989, sta risultando uno di quelli di maggior successo, incoraggiato dal clamoroso riscontro di pubblico e di critica che ebbe due anni orsono Zhao Wei col suo esordio alla regia nel film So Young.
My Old Classmate rientra a pieno in questo sottogenere: storia del passato raccontata come un lungo flashback nel presente e finale ambientato ai giorni nostri che vuole contenere più di qualche messaggio, qualcuno direi addirittura ardito.
Lin Yi vive a New York e sta per tornare in Cina dove è stato invitato al matrimonio della sua vecchia compagna di scuola e di università nonchè fidanzata; i due sin dai tempi della scuola media sono stati prima grandi amici e poi legati dal sentimento: lei, Zhou Xiaozhi, con le idee chiarissime sin da giovanissima, andare a studiare a Stanford, lui affascinato da tanta tenacia della ragazza, entrambi legati indissolubilmente nel loro percorso di studi e di progetti, vissuti nel mito dell'America.

giovedì 14 maggio 2015

Gangnam Blues ( Yoo Ha , 2014 )




Gangnam 1970 (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Corea anni ’70 , la spinta al grande balzo finale che porterà il paese ai vertici economici mondiali sta per giungere al culmine: malaffare e politica sono strettamente intrecciati e la speculazione edilizia che porterà Seoul ad espandersi in maniera vertiginosa è il business più lucroso. In particolare la zona rurale alle porte della città è stata presa di mira dagli immobiliaristi per creare quella che poi sarà una delle zone più in della megalopoli capitale : Gangnam infatti era in quegli anni una distesa di appezzamenti agricoli gestiti da piccoli agricoltori; il film di Yoo Ha prende questo periodo particolare della storia coreana per costruire un lavoro duro e violento su quegli eventi che ruotano intorno alla espansione urbanistica di Seoul avvenuti negli anni 70.


La storia parte seguendo le orme di due giovani accattoni che sopravvivono facendo gli straccivendoli, due amici per la pelle, cresciuti assieme senza una famiglia; per loro entrare nelle gang che dominano la città è una scalata sociale, sebbene per una serie di eventi i due si ritrovino su sponde diverse; poco importa però perché la guerra è tutti contro tutti, l’importante è rendere i servigi, ben pagati ovviamente, a politici e uomini d’affare senza scrupoli.

Brotherhood of Blades / 绣春刀 ( Lu Yang / 路阳 , 2014 )




Xiu chun dao (2014) on IMDb
Giudizio: 7/10

Wuxiapian classico interamente cinese mainlander nella sua fattura , a dimostrazione di una riscoperta prepotente del genere anche nella Cina continentale, Brotherhood of Blades ha riscosso un buon risultato sia al botteghino che dalla critica: il motivo di ciò risiede nel fatto che contestualmente ad una storia di stampo tradizionale sotto forma di racconto epico-storico il film nasconde anche alcune peculiarità che lo fanno apprezzare.
La storia raccontata si svolge sul finire della dinastia Ming ( siamo quindi nel XVII secolo) che come tutte le dominazioni al tramonto è squassata da violenti sussulti e da trame interne; l'imperatore Chongzhen si avvale di una temutissima polizia segreta per risolvere, spesso in maniera spiccia , i problemi che assillano la corte; di questa polizia fanno parte i tre protagonisti del racconto, tre amici fraterni di lunga data che vengono chiamati a compiere l'eliminazione del potente eunuco Wei, minaccia letale per il trono.


I tre lungi dall'essere cavalieri senza macchia nascondono nel loro passato e nel loro presente qualcosa che li tormenta: uno vorrebbe liberare dalla sua schiavitù una bella cortigiana, un'altro è animato da una smodata ambizione per saziare le quale è disposto a corrompere i funzionari per ricevere la promozione, l'ultimo infine è assediato dal suo passato che ritorna essendo stato amico e compare di un pericoloso bandito che ogni tanto viene a battere cassa per mantenere il segreto.

mercoledì 13 maggio 2015

100 Yen Love ( Take Masaharu , 2014 )




100 Yen Love (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Il pugilato è dalla notte dei tempi uno dei pilastri del Cinema: storie di botte , visi gonfi e devastati, rivalse, cadute fragorose e drammi hanno riempito gli schermi e scatenato l'immaginario ed il mito nella mente degli spettatori, saghe cinematografiche come Rocky fanno parte della cultura popolare e non esiste probabilmente al mondo nessuno che non abbia mai visto o sentito parlare del celebre personaggio interpretato da Sylvester Stallone.
La visione femminile di questo nobile sport ormai anch'esso imbastardito è invece più rara e il lavoro di Take Masaharu si colloca in modo defilato rispetto ai classici canoni.


Protagonista della storia è Ichiko una goffa e trasandata ragazza che vivacchia coi genitori e con la sorella ragazza madre dando una mano svogliatamente nel piccolo ristorante della famiglia; soprattutto con la sorella i rapporti non sono idilliaci e al culmine di una delle numerose liti , Ichiko prende il fagotto e se ne va a vivere da sola.
Trova lavoro in un minimarket che vende tutto a 100 yen e dove il titolare è un pignolo ossessionato dalle regole e il collega di lavoro un laido pervertito losco che prima si interessa alla ragazza per poi sparire con l'incasso del negozio.
L'unica presenza che smuove Ichiko dall'apatia è quella di un pugile che vede allenarsi nella palestra del quartiere e che ogni giorno viene a comprare caschi di banane al negozio.

20, Once Again / 重返20岁 ( Leste Chen / 陳正道 , 2015 )




Miss Granny (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

In un periodo storico-cinematografico come quello in cui stiamo vivendo in Asia, in cui non solo le coproduzioni tra Cina Hong Kong , Taiwan e Corea sono sempre più numerose ma anche un testo di un importante autore moderno Cinese come Yu Hua viene scelto come riferimento per un lavoro coreano (Chronicle of a Blood Merchant), non devono stupire anche i remake di opere anche recenti appartenenti a una delle cinematografie asiatiche: è il caso di questo 20, Once Again del regista taiwanese Leste Chen che riprende il coreano Miss Granny di Hwang Dong-hyuk grande successo del 2014 per farne un rapidissimo remake ad ambientazione cinese.


Film che ha il tempo come elemento strutturale della storia e che vede una petulante nonchè simpaticissima e arzilla donnina ultrasettuagenaria, di quelle ad impronta matriarcale che per una repentina magia si ritrova ringiovanita di 50 anni, assumendo le sembianze fresche e delicate dell’attrice Yang Zishan.
L'ex vecchietta ha la classica famiglia cinese moderna: genitori superimpegnati, figli adolescenti sognatori e riottosi , c'è persino un distinto signore col quale la vecchietta sembra avere un tenero rapporto di amicizia; solo quando la danno per scomparsa tutta la famiglia si affanna alla sua ricerca, dimenticando il ruolo di saccente grillo parlante che la donna ha sempre avuto nel nucleo famigliare.
Da parte sua Miss Granny nel corpo di una bella fanciulla nasconde una mentalità che è quella di un settantenne seppur arzilla, quindi vive questa dicotomia con un certo affanno. 

Make Room ( Morikawa Kei , 2015 )




Make Room (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Il mondo del porno in Giappone sostiene una vasta e fiorente industria che ingloba  dall'hard fino al soft core (pink), quest'ultimo sovente palestra per giovani registi che poi prenderanno altre vie raggiungendo la notorietà (Hiroki Ryuichi ad esempio) e attori alle prime armi in cerca di gloria.
Morikawa Rei ,che di questa industria fa parte a pieno titolo, sceglie di raccontare un set di un film porno in una maniera assolutamente inconsueta: tutto si svolge all'interno di una stanza, quella che viene adibita a sala trucco dove Kyoko prepara  il make up per le attrici e che è un po' il perno intorno a cui ruota il film.

Le attrici, tutte giovanissime, le vediamo arrivare e sembrano tutto tranne che attrici porno, ognuna con il suo lato caratteriale peculiare: la starlet , quella più famosa, che è in ritardo perchè il fidanzato ha scoperto il lavoro che svolge e che una volta arrivata non fa altro che dormire, le altre che con Kyoko parlano della loro vita da teenager e verso le quali la truccatrice non solo mostra grande professionalità nel prepararle ma anche grande comprensione nell'ascoltarle parlare, poi c'è la veterana che dopo un periodo di assenza torna in pista e la newcomer all'esordio nel mondo del porno con la sua iniziale timidezza e paura.
Intorno alla sala trucco il solito via vai confuso che regna in ogni set cinematografico, assistenti, regista, improbabili impresari delle ragazze, tra cui uno ex attore porno anche lui.
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