mercoledì 13 maggio 2015

Make Room ( Morikawa Kei , 2015 )




Make Room (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Il mondo del porno in Giappone sostiene una vasta e fiorente industria che ingloba  dall'hard fino al soft core (pink), quest'ultimo sovente palestra per giovani registi che poi prenderanno altre vie raggiungendo la notorietà (Hiroki Ryuichi ad esempio) e attori alle prime armi in cerca di gloria.
Morikawa Rei ,che di questa industria fa parte a pieno titolo, sceglie di raccontare un set di un film porno in una maniera assolutamente inconsueta: tutto si svolge all'interno di una stanza, quella che viene adibita a sala trucco dove Kyoko prepara  il make up per le attrici e che è un po' il perno intorno a cui ruota il film.

Le attrici, tutte giovanissime, le vediamo arrivare e sembrano tutto tranne che attrici porno, ognuna con il suo lato caratteriale peculiare: la starlet , quella più famosa, che è in ritardo perchè il fidanzato ha scoperto il lavoro che svolge e che una volta arrivata non fa altro che dormire, le altre che con Kyoko parlano della loro vita da teenager e verso le quali la truccatrice non solo mostra grande professionalità nel prepararle ma anche grande comprensione nell'ascoltarle parlare, poi c'è la veterana che dopo un periodo di assenza torna in pista e la newcomer all'esordio nel mondo del porno con la sua iniziale timidezza e paura.
Intorno alla sala trucco il solito via vai confuso che regna in ogni set cinematografico, assistenti, regista, improbabili impresari delle ragazze, tra cui uno ex attore porno anche lui.

Come si vede quindi niente scene pruriginose nè sospiri lascivi, niente nudi o pose discinte, solo qualche battuta magari un po' sopra le righe ma pienamente coerente con l'ambientazione, ma , soprattutto, ed è quello che fa di Make Room un lavoro gradevole oltre che interessante, una messa in scena da vera e propria piece teatrale: campi fissi lunghissimi, rapidi cambi di inquadrature (due o tre in tutto il film) entrata ed uscita dalla scena come si fosse al teatro e soprattutto una recitazione che necessariamente deve essere valida, pena la inconsistenza del lavoro: c'è tutto questo con il regista che arriva e in diretta spiega le scene e nel pur angusto spazio della sala trucchi mette in scena qualche battuta da riprendere , così tanto per ottimizzare il tempo (che costa…).
Quindi assistiamo quasi ad una presa diretta nella quale può succedere di tutto , anche che il sonoro venga rovinato da fastidiosi rumori fuori campo; insomma quasi un omaggio ad un ambiente che vive prima di tutto sull'artigianalità estrema.
Make Room è uno spaccato ricco di umanità e di divertito racconto dell'ambiente del porno, girato con grande originalità per la scelta teatrale di cui abbiamo detto, nel quale al centro ci sono comunque i personaggi , le loro storie , il lavoro faticoso tra un set ed un altro , le loro ambizioni , ricco di sincerità tra la celata vergogna per la loro attività e la divertita partecipazione e permeato di umorismo soprattutto quando si disquisisce sulle pratiche imposte dal copione o sui ruoli da interpretare per i quali, abbiamo scoperto, in Giappone esiste addirittura un copione.

Make Room è a suo modo un piccolo film sorprendente e disincantato,divertente ed interessante, senz'altro tra i più belli tra quelli girati sul mondo della pornografia, anche perchè, forse con un po' di atteggiamento elusivo, tralascia tutte quegli aspetti più torvi dell'ambiente cinematografico hard. 

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