Giudizio: 5/10
Rubbers è il tipico film che quando viene reso pubblico il programma della kermesse udinese del FEFF ispira subito curiosità pregustando una delle sporadiche incursioni che ogni anno la commedia erotica per lo più demenziale si regala nell'ambito della manifestazione.
Il film del singaporiano Han Yew Kwong è però in tal senso abbastanza deludente: fortemente condizionato dalla rigida censura vigente Rubbers è lavoro che ha poco di pruriginoso , al di là di dialoghi ammiccanti, sottointesi, e una certa ipocrisia moralistica.
Il personaggio principe del film è il preservativo: quasi un inno alla sua utilità , fino a trasformarlo in un essere vivente, come si vede in una delle tre storie che compongono il film intrecciandosi sul piano temporale ma rimanendo assolutamente isolate su quello narrativo.
Nella prima vediamo l'impenitente playboy che di usare il condom non ne vuole sapere e per una sorta di punizione divina si ritrova con un preservativo che non c'è modo di sfilarsi nonostante tutti i tentativi e generando una serie di problemi che è facile immaginare allorquando, non sapendo che pesci pigliare, il baldo giovane chiama addirittura la protezione civile; neppure l'intervento della pornostar giapponese Momoko, direttamente dallo schermo della tv nel suo appartamento, riesce a risolvere il problema alla faccia delle sue decantate doti da abile manipolatrice orale, anzi le cose si complicano perchè anche la procace ragazza rimane attaccata al preservativo: non rimane altro che andare in ospedale in motocicletta nella scena probabilmente più divertente di tutto il film.
Cè poi la coppia matura con lui puttaniere inveterato che se la spassa con giovinette che hanno l'età della figlia e lei invece che stanca del marito vuole il divorzio e che è attratta dalle allettanti promesse di un vibratore; ancora il ricordo dei preservativi nella loro giovinezza è però l'ancora di salvezza di una coppia che ancora ha qualcosa da chiedere a se stessa.
Infine la surreale storia di una giornalista che scrive recensioni sui preservativi che se ne ritrova uno in casa in pelle ed ossa, disperato perchè la recensione scritta su di lui (al gusto di durian...) è stata pessima ed oltre tutto ormai è vicino alla scadenza, motivo per cui istiga la donna ad usarlo; lei da parte sua non aspetta altro, vista la prolungata astinenza, e da brava milf vogliosa mette in atto tutte le sue tattiche di seduzione su un aitante idraulico ( e ti pareva...).
Al di là delle situazioni che possono anche contenere la giusta dose di demenzialità e di verve, il film è tutto giocato su dialoghi allusivi, che vogliono in qualche modo andare a fustigare le convenzioni singaporiane; nonostante ciò però Rubbers regala veramente pochi momenti genuinamente divertenti, scadendo il più delle volte a livello di sketch ad uso e consumo di un pubblico in cerca di facile pruriginosità senza però che ci sia un seguito veramente dissacrante e follemente divertente.
Probabilmente per i costumi e le abitudini di Singapore il film contiene più di un elemento caustico e sessualmente spinto, di sicuro il lavoro di Han sembra uno di quelli spudoratamente sponsorizzati da una industria di preservativi in cerca di nuovi mercati.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.