martedì 31 marzo 2015

Interstellar ( Christopher Nolan , 2014 )




Interstellar (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10


La Terra è avvolta da una mefitica e onnipresente nuvola di polvere che entra dappertutto e si stratifica; un oscura malattia distrugge tutti i raccolti eccetto il mais; ormai c'è solo la lotta per sopravvivere che ha cancellato guerre ed eserciti per cui tutti fanno gli agricoltori per donare braccia ai raccolti che debbono sfamare il mondo; solitari droni privi di padroni solcano il cielo alimentati da batterie solari inesauribili inviando dati che nessuno analizza perchè anche la tecnologia ha lasciato il passo alla fatica nei campi per strappare le ultime risorse ad un pianeta che sta morendo.


Questo è il futuro, abbastanza prossimo, che Christopher Nolan realizza per costruire le premesse alla sua opera fantascientifica e filosofica: sembrano quasi gli anni novanta ma siamo nel futuro, un futuro arido e senza speranze.
Cooper una volta è stato uno dei più stimati e bravi piloti della NASA, ma anche  per lui è giunto il momento di coltivare la terra sebbene con macchine autonome gestite elettronicamente nella sua fattoria insieme al suocero e ai due figli: soprattutto Murph , la femmina, ha un'indole che la avvicina molto al padre e non si arrende alla scomparsa della tecnologia ribattendo alle tesi degli insegnanti con i libri del padre, idealmente ormai gettati al rogo; persino la conquista della luna è stata ripudiata e spacciata per un grande inganno-trappola per far fallire i sovietici ossessionati dalla rincorsa alla conquista dello spazio.

sabato 28 marzo 2015

Crying 100 Times - Every Raindrop Falls ( Hiroki Ryuichi , 2013 )




Crying 100 Times: Every Raindrop Falls (2013) on IMDb
Giudizio: 4/10

Una cosa è certa, Hiroki Ryuichi non dice bugie: in Crying 100 Times si piange e basta.
Piange Fuji il protagonista che dopo un incidente di moto presenta una amnesia retrograda e non riconosce più la fidanzata; piange Yoshimi che oltre ad avere perso il fidanzato ha il cancro, piangono i personaggi di contorno, piange persino il cagnetto di Fuji che sente la mancanza del padrone; poi, siccome l'amore è sì cieco ma qualche volta ci vede benissimo, i due si rincontrano dopo quattro anni e naturalmente si re-innamorano, continuando però a piangere perchè il cancro di lei è ormai giunto al capolinea mentre lui scopre piano piano quanto gli è stato tenuto nascosto dalla sua condizione di smemorato e dalle bugie sia di lei che dei suoi sodali.


Naturalmente tutto finisce in un pianto congiunto e irrefrenabile quando lei vuole vedere il mare per l'ultima volta ( siamo pienamente dalle parti del famigerato L'Ultima Neve di Primavera  ) , si promettono amore eterno quando tutto ormai è chiaro a tutti senza bugie nè sotterfugi con tanto di matrimonio hawaiano e di speranza di vedere l'arcobaleno lunare, si tengono la mano fino a che la giovane spira nel più cinematografico e dozzinale modo possibile.

venerdì 27 marzo 2015

Look for a Star / 游龍戲鳳 ( Andrew Lau / 劉偉強 , 2009 )




Look for a Star (2009) on IMDb
Giudizio: 5.5/10


Moderna favola romantica a metà strada tra Cenerentola e Pretty Woman , Look for a Star è il classico film da vedere senza chieder nulla: sgombro da pretese autoriali o da ricerca di chissà quali tematiche nascoste, il lavoro di Andrew Lau ha le sue qualità , poche a dire il vero, tra cui quella di esser un film che si dichiara subito e che sgombra il campo da qualsiasi altra aspirazione che non sia l'intrattenimento puro, come spesso sono  le pellicole che vedono la luce in Cina in prossimità delle Festività del Capodanno.


Ricetta semplice e di uso universale: tre storie romantiche in qualche modo collegate tra loro che mostrano sempre due facce della medaglia, ambientazioni molto stilizzate in una Macau  seducente con le luci notturne che richiamano le città europee, un buon cast ben miscelato fra star assolute e ottimi comprimari più qualche comparsata d'autore, un linguaggio senza frontiere quale è quello del sentimento; molto succintamente Look for the Star è questo.

giovedì 26 marzo 2015

The Delay [aka La Demora ] ( Rodrigo Plà , 2012 )




The Delay (2012) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Maria è una donna sola, che vive con tre figli in età preadolescenziale e un padre che mostra segni chiarissimi di una incombente demenza, tutti poggiati sulle sue spalle; lavora in casa per una ditta tessile per cui cuce e lavora tessuti. La sua è una esistenza al limite bersagliata in continuazione tra beghe da ragazzini e capricci senili che la porta al limite di rottura al punto che basta un semplice ed unico gesto quasi compulsivo per superare il confine dopo aver tentato ogni ragionevole risoluzione.
In una zona periferica di Montevideo, dopo che l'assistenza statale le ha rifiutato la pratica per ricoverare il padre in un istituto per anziani a causa del suo salario che è sì misero ma non troppo, Maria abbandona il padre Agustin su una panchina.


Inizia così una notte tragica e dolorosa per l'uomo che imperterrito vuole aspettare la figlia fin ben oltre il calare delle tenebre rifiutando ogni aiuto convinto che la donna tornerà a prenderlo e per Maria stessa che colta dal rimorso dapprima segnala anonimamente la presenza del padre nella speranza che qualcuno lo porti in qualche ricovero e poi , col montare del dolore per un tale gesto, si mette alla sua ricerca.

martedì 24 marzo 2015

The Taking of Tiger Mountain / 智取威虎山 ( Tsui Hark / 徐克 , 2014 )




The Taking of Tiger Mountain (2014) on IMDb
Giudizio: 8/10

Il percorso stilistico sperimentale di Tsui Hark si avvale per la terza volta consecutiva del 3D, ultimo sentiero intrapreso dal Maestro del cinema HKese: The Taking of Tiger Mountain , avvalendosi di cospicui sforzi produttivi provenienti dalla Cina continentale è opera che ben si integra dal punto di vista della ricerca visiva sia con Flying Sword of Dragon Gate che con Young Detective Dee, mostrando in maniera quasi scolastica come il 3D al servizio di una sceneggiatura valida possa diventare veramente qualcosa che va ad infrangere le ultime barriere dell'immaginifico visuale nel Cinema moderno.



Ispirato ad un romanzo degli anni 50 di Qu Bo ambientato nel primissimo dopoguerra in piena Guerra civile, il film di Tsui Hark narra un episodio, tra il reale e il fittizio che vide protagonista un personaggio realmente esistito , Yang Zirong, della offensiva lanciata dall'Armata di Liberazione Popolare nel nord est del paese contro il banditismo, prezzolato a sua volta dai nazionalisti, che flagellava la regione e che aveva negli eredi dei Signori della Guerra dei primi anni della Repubblica i suoi efferati protagonisti.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

lunedì 23 marzo 2015

Winter Sleep [ aka Il Regno d'Inverno ] ( Nuri Bilge Ceylan , 2014 )




Winter Sleep (2014) on IMDb
Giudizio: 9/10

Sono le montagne fredde e pietrose della Cappadocia dove le caverne diventano case e persino resort che fanno da sfondo a questa opera dall'impronta teatrale di Nuri Bilge Ceylan, vincitrice, tanto per cambiare, della Palma d'Oro all'ultimo  Festival di Cannes : il patto non scritto ma sempre chiaro che ci pone davanti , come una sorta di transazione con molteplici clausole, il cineasta turco prevede l'accettazione in toto delle sue regole narrative che si evidenziano nelle quasi tre ore e mezza di pellicola.
Le montagne della Cappadocia, meta turistica di esploratori di usi e costumi, sono il regno di Aydin, ex attore teatrale ritiratosi dalla scena e rifugiatosi in questo angolo di Turchia tra le proprietà che il padre gli ha lasciato in eredità, compreso un hotel dallo shakespeariano nome di "Otello" ricavato da quelle abitazioni scavate nella roccia che sono l'attrattiva più ghiotta del luogo.


Qui l'uomo vive con la sorella divorziata Necla e la giovane moglie Nihal, circondato da faccendieri che si occupano della gestione dell'albergo e di riscuotere gli affitti delle numerose proprietà; il tempo passa fra chiacchiere , riflessioni dotte, elucubrazioni sulla vita e sulla religione, ma soprattutto il tempo che passa ci porta dentro ad un groviglio fittissimo e quasi inestricabile di difficili rapporti umani: gli affittuari che si sentono vessati da Aydin, gesti di ribellione muti , richieste di perdono, una sorella nevrotica che ben presto sputa in faccia alla coppia il suo rancore, Nihal, la bella e sottomessa moglie , esito della più classica infatuazione intellettuale  che nasce dal bisogno di protezione, che cerca di ritagliarsi un angolo nascosto nella sua vita che le dia un minimo di vitalità.

sabato 21 marzo 2015

Wild Tales ( Damian Szifron , 2014 )




Wild Tales (2014) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Piccola antologia di follie quotidiane ed ordinarie: in estrema sintesi potrebbe tradursi così la più stringata delle recensioni possibili per Wild Tales ( Storie Pazzesche il titolo italiano), lavoro del 40enne argentino Damian Szifron, qui al suo terzo lungometraggio , dopo una carriera costellata di corti e di lavori televisivi, film rientrato nella cinquina finale dei candidati al più recente Oscar.
Sei storie, alcune stringatissime altre più elaborate, con al centro personaggi costretti, loro malgrado, ad affrontare situazioni al limite come sempre più spesso scaturiscono dalla infernale vita del XXI secolo.

Un musicista fallito e folle che decide di vendicarsi in una maniera grottescamente drammatica di tutti coloro che a suo avviso hanno contribuito alla distruzione della sua vita ; una giovane donna che lavora in uno squallido bar e che si trova di fronte come avventore il malfattore che ha mandato in rovina la sua famiglia, combattuta tra la vendetta, come le consiglia la sua cuoca e il timore delle conseguenze; un duello all'ultimo sangue scatenato da una banale lite da strada , nel bel mezzo di un paesaggio desertico dove due uomini si trovano a sfogare le loro frustrazioni in un crescendo di violenza; un esperto in demolizioni che perde la testa di fronte alle vessazioni di una burocrazia cieca e indolente che passa dalla disperazione per la vita ridotta a brandelli agli altari della cronaca che lo elegge quasi un eroe popolare;un imbroglio ordito da un riccone per salvare il figlio resosi protagonista di un omicidio stradale che finisce prima quasi nella burla e poi nel dramma improvviso e spietato; ed infine la storia finale che racconta di una festa di  matrimonio buzzurra e kitsch che si trasforma ben prima della sua fine in una Guerra dei Roses tra i due sposi prima di ritrovare un grottesco epilogo.

martedì 17 marzo 2015

Dragon Blade / 天将雄狮 ( Daniel Lee Yan Kong / 李仁港 , 2015 )




 Tian jiang xiong shi
(2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Da oltre cinquanta anni, ad intervalli di tempo regolarmente scanditi, da più parti, più o meno accreditate, si enunciano teorie su possibili rapporti intercorsi tra Impero Romano e Impero Cinese. La gran parte di tutte queste teorie appaiono più come suggestioni ben lungi dall'essere considerate credibili dagli ambienti archeologici e storici più autorevoli. Probabilmente dietro questo fenomeno si nasconde il grande fascino che induce il poter pensare cosa sarebbe potuto essere il mondo (anche oggi) se mai i due più grandi Imperi della storia dell'umanità fossero mai venuti in contatto tra loro.
Ispirandosi ad uno di queste ipotesi e spacciandole nei titoli di testa come "fatti realmente avvenuti", il regista Daniel Lee costruisce il suo mega kolossal Dragon Blade, uno dei film a più alto budget della storia della ormai ricchissima cinematografia cinese, stravolgendo fra l'altro i termini dell'ipotesi storica, mai dimostrata, cui si riferisce.


Il nostro amato Jackie Chan (Huo An , un Unno al servizio della Dinastia Han) è il Comandante di una unità dell'Impero cinese deputata al controllo e alla sicurezza della Via della Seta che dalla Cina raggiunge la Persia, essenziale arteria commerciale per molti popoli della vastissima regione. In seguito ad una oscura trama che lo accusa di avere rubato dell'oro, viene inviato in una città di confine nell'estremo ovest dell'Impero a ricostruire le fortificazioni. Qui regna il caos: responsabili della città incapaci di mantenere l'ordine, varie etnie che si combattono tra loro e come non bastasse una Legione Romana in fuga dalla Persia, guidata dal console Lucius, alle porte con intenzioni bellicose.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

lunedì 16 marzo 2015

Loreak ( Jon Garano , Jose Mari Goenaga , 2014 )




Loreak (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

I fiori sono il simbolo della gentilezza e dell'armonia, esseri viventi espressione della bellezza della natura, ; ma possono anche incutere sentimenti bui come rabbia e dolore; i fiori sono i protagonisti di Loreak, film basco al cento per cento, di fronte al quale anche il Premio Goya non ha potuto chiudere gli occhi, oltre al trionfo casalingo al Festival di San Sebastian.
Avvertenza necessaria: non si può parlare compiutamente  del film senza gettare qua e là qualche spoiler; se quindi volete giungere vergini alla visione, consiglio la lettura di qualche sinossi scarna che non svela nulla e che però non delinea i giusti contorni dell'opera dei due registi baschi.


Ana è una donna vittima di una vita ordinaria, lavoro negli uffici di un cantiere edile, serate davanti alla tv col marito inebetito; il tran tran quotidiano viene sconvolto da un mazzo di fiori che la donna riceve a cadenza settimanale da un ignoto, dapprima causando sconcerto, quindi sottile soddisfazione.
Benat lavora nello stesso cantiere di Ana come operatore di gru, guarda il mondo dall'alto mentre manovra i giganteschi bracci, vive con una donna separata che ha un figlio e subisce le pressioni di una madre autoritaria e insinuante.

sabato 14 marzo 2015

The Return ( Andrey Zvyagintsev , 2003 )




The Return (2003) on IMDb
Giudizio: 8/10

Andrey e Ivan sono due fratelli adolescenti che vivono nel selvaggio nord della Russia con la madre e la nonna che si prendono cura di loro; improvvisamente un giorno ricompare il padre , assente da 12 anni, che loro conoscono solo  attraverso delle sbiadite fotografie. 
La tempesta emotiva che si abbatte sui due ragazzi è poderosa: chi è quell'uomo che non conoscono? da dove torna? Con quale autorità sin da subito impone le sue regole? L'uomo da parte sua decide di trascorrere qualche giorno con i figli in un breve viaggio in un luogo dalle tinte magiche: un isolotto disabitato in mezzo ad uno dei tanti immensi laghi che costellano la zona di confine tra Russia e Finlandia.


I due ragazzini reagiscono alla presenza paterna con un ventaglio di emozioni che vanno dall'odio e la rabbia alla adorazione: il più grande è affascinato , il piccolo invece prova una avversione profonda per questo intruso che pretende di imporre regole con durezza e spesso con violenza.
I pochi giorni trascorsi insieme ( la storia si snoda su un arco temporale di una settimana) saranno una continua e drammatica prova per i due ragazzi in un succedersi di eventi che danno tinte da tragedia greca al racconto.

giovedì 12 marzo 2015

Blackhat ( Michael Mann, 2015 )




Blackhat (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10


Una centrale nucleare esplode in Cina minacciando un disastro, quasi contemporaneamente il mercato dei cereali di Chicago è sconvolto da una gigantesca speculazione che brucia in breve tempo decine di milioni di dollari: alle spalle di questi due eventi c’è la stessa mano, quella di un hacker fantasma che utilizza un malaware per sabotare i sistemi di sicurezza.
Il capitano Chen Dawai , esperto informatico formatosi al prestigioso Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, intuisce subito la firma dell’operazione e suggerisce di richiedere la collaborazione dell’FBI per risolvere congiuntamente il caso: quel malaware infatti è  , almeno in parte opera sua e del suo amico Nick ai tempi del College, ideato quasi per un gioco narcisistico; al momento Nick è in galera dopo avere truffato per anni con carte di credito clonate.
Per cercare di risolvere il caso Chen chiede  all’FBI di poter contare sulla collaborazione del vecchio amico al quale viene proposto lo scambio: risolvere il caso in cambio della libertà; terzo tassello della task force sino-americana è Lien, sorella di Chen , esperta in reti informatiche.


Seguendo le labili tracce attraverso funamboliche operazioni informatiche i tre iniziano a squarciare il velo sotto il quale si nasconde il criminale , il quale da parte sua mette in campo un manipolo di scagnozzi poco informatici e molto violenti e spietati.
La battaglia senza esclusione di colpi è non solo per fermare l’ineffabile hacker ma è anche quella per la vita di Nick che solo attraverso la sua genialità informatica può riconquistarla in pieno, a maggior ragione dopo che, inevitabilmente , come in ogni thriller , scoppia l’amore tra lui e Lien.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

martedì 10 marzo 2015

Class Enemy ( Rok Bicek , 2013 )




Class Enemy (2013) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Incisiva opera prima del giovanissimo (28 anni) regista sloveno Rok Bicek, Class Enemy ha avuto il suo palcoscenico inaugurale alla Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia del 2013, ricevendo anche un riconoscimento, ed è stato sapientemente e meritoriamente distribuito anche in Italia dalla benemerita Tucker Film.
Film complesso, ambizioso a suo modo per la tipologia delle tematiche toccate, sentito e sincero in quanto frutto di esperienze personali del regista stesso, chiuso nel suo freddo e tagliente minimalismo, Class Enemy è il racconto delle turbolenze di una generazione e dei difficili rapporti tra educatori ed alunni.
In un Liceo sloveno sta per festeggiarsi il Carnevale, la classe sta per salutare l'insegnante prossima a partorire con la quale si intuisce si è stabilito un rapporto quasi paritetico di collaborazione e nello stesso tempo sta per accogliere il supplente dall'aspetto severo, freddo molto teutonico, insegnante di tedesco.

I metodi di insegnamento dell'uomo vanno nella direzione totalmente opposta rispetto alla sua collega: severità, senso della disciplina, attenzione alla ritualità, intransigenza intellettuale, profondo attaccamento quasi filologico alla cultura tedesca materializzata con la figura di Thomas Mann cui immancabilmente si riferisce nelle sue citazioni letterarie.

lunedì 9 marzo 2015

Vengeance can wait ( Tominaga Masanori , 2010 )


 Ranbô to taiki
(2010) on IMDb
Giudizio: 4.5/10

In un quadro da proletariato suburbano si muovono i quattro protagonisti di questa storia: il disoccupato Banjo e la moglie incinta Azuse sono i nuovi arrivati in  una semi-baraccopoli ai margini della città; i vicini di casa sono Hidenori e Nanase, una strana coppia che vive una sorta di rapporto platonico in cui lei chiama lui "Big Brother".
Ben presto le due coppie entrano in collisione: Azuse conosce Nanase dai tempi del liceo quando scoppiò un odio furibondo tra le due per motivi sentimentali, nel frattempo Banjo fa il provolone con Nanase e Hidenori passa il tempo ad ascoltare musicassette e a spiare la sua compagna dalla soffitta attraverso un buco del pavimento; i quattro fingono cordialità fino a quando Azusa becca il marito in situazioni inequivocabili mentre "Big Brother" spia dal soffitto, prima di cadere appeso come un salame.
Attraverso il dipanarsi statico di una storia da sitcom scopriamo almeno un po' le dinamiche delle due coppie soprattutto quella composta da Nanase e Hidenori che da cinque anni vive in un limbo in attesa di una vendetta da consumare da parte di lui che ritiene lei responsabile della morte dei suoi genitori; la donna da parte sua si comporta come una ebete masochista che attende di sapere come dovrà espiare la sua colpa; l'uomo invece, che parla come un boss della yakuza ed è pure offeso ad una gamba, non perde occasione di uscire dicendo di andare a correre (!!!) e si rifugia nella soffitta a spiare. 

Black comedy che si interroga sulla difficoltà della convivenza e sulla precarietà dei rapporti interpersonali ?  Sitcom che si rifugia spesso in situazioni assurde e ridanciane , alcune delle quali effettivamente divertenti?

Francamente è difficile da dire perchè tutta la storia ondeggia tra il serio ed il faceto e non si capisce veramente dove voglia andare a parare.

sabato 7 marzo 2015

Tabloid Truth ( Kim Kwong-sik , 2014 )



 Jji-ra-si: Wi-heom-han So-moon
(2014) on IMDb
Giudizio: 6/10

Chi crede che l'Italia sia la patria del gossip sfrenato e propinato in tutte le salse mediatiche,  non conosce la Corea del Sud: risulta che in quel paese esista una vera e propria ossessione per le notizie sparate per creare scandalo e stimolare i pruriti voyeuristici del pubblico morbosamente attaccato al pettegolezzo spiccio, testimoniato dai numerosi servizi offerti dalla rete per chi vuole saziare la sua curiosità.
Partendo da questo dato sociale e di costume il regista coreano Kim Kwong-sik costruisce un thriller che su di esso si basa tenacemente e come tutti i film che vanno a rimestare in quel po' di coscienza che ancora rimane non ottiene certo un gran successo di pubblico nonostante la critica abbia benevolmente accolto la pellicola.
E' la storia di un giovane talent scout folgorato dalle capacità di una giovanissima attrice in erba della quale diviene ben presto il manager e che in breve tempo porta alla fama e al successo.
La donna però rimane invischiata in una presunta storia torbida con un influente uomo politico e le voci scandalistiche che ben presto si diffondono portano la giovane a suicidarsi.



Per il manager, che nella ragazza vedeva non solo la gallina dalle uova d'oro ma anche una sincera amica, è obbligo morale cercare di scoprire chi abbia messo in piedi i pettegolezzi, dopo che prima di morire la sua assistita gli aveva confessato che nulla era vera di quanto si diceva su di lei.

giovedì 5 marzo 2015

Don't Go Breaking my Heart 2 / 單身男女2 ( Johnnie To / 杜琪峯 , 2014 )

Giudizio: 6.5/10

E’ passato un anno da quando la gagliarda battaglia sentimentale si è conclusa con la scelta dell’angelica Cheng Zixin, impegnata ora nei preparativi del suo matrimonio con l’architetto Qihong, il vincitore del certame che a sua volta sta a Suzhou a completare uno dei suoi grattacieli. Chen Zixin trova lavoro come analista finanziaria alla corte di Yang Yangyang, gagliarda donna in carriera, ma il caso le rimette davanti ancora una volta Cheung Shen-Ran, il donnaiolo impenitente suo ex datore di lavoro nonché sconfitto da Qihong nella battaglia romantica, che ha il suo ufficio nel grattacielo proprio davanti a quello in cui lavora lei.

Un prologo ricco di coincidenze e di presupposti che serve unicamente a creare un legame netto col precedente lavoro proprio per far apparire chiaro come Don’t Go Breaking my Heart 2 sia in tutto e per tutto un sequel classico la visione del quale non può prescindere da quella del primo episodio.

La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

martedì 3 marzo 2015

The Eternal Zero ( Yamazaki Takashi , 2013 )

Giudizio: 7/10

Trionfatore all'ultimo Far East Film Festival di Udine, The Eternal Zero è stato un evento che ha fatto largamente discutere ancor prima di vedere la luce sugli schermi: infatti il regista Yamazaki Takashi prende come fonte di ispirazione il romanzo di Hyakuta Naoki, personaggio tra i più in vista della corrente negazionista nipponica del massacro di Nanchino del 1937.
Il film sfrutta un clichè abbastanza utilizzato negli ultimi anni nella cinematografia giapponse, soprattutto per quanto riguarda opere che vanno ad indagare sulla storia del paese: si parte dal presente dove un giovane alla morte della nonna viene a sapere che quello che lui aveva sempre considerato il proprio nonno non è in effetti il padre biologico di sua madre per giungere al vero nonno morto durante una delle ultime battaglie della Seconda Guerra Mondiale, combattendo con le forze dell'aviazione dell'impero giapponese.
Incuriosito dalla notizia Kentaro decide di mettersi sulle tracce ormai lontane del nonno: se all'inizio quanto ascolta non è particolarmente edificante in quanto il nonno viene dipinto come un codardo da alcuni suoi ex commilitoni, ben presto però qualche altra verità viene a galla sulla storia del pilota: quello che per taluni era un codardo , uno che fuggiva dalla battaglia, per altri è stato invece una persona di grande carisma ed umanità, che aveva in mente durante la guerra soltanto il desiderio di salvare le penne e tornare presto a casa dall'amata moglie e dalla figlia in tenera età.
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