Giudizio: 8/10
Dopo sette anni, sullo stesso palcoscenico prestigioso che lo lanciò in maniera clamorosa, Tom Ford torna a dirigere il suo secondo lavoro, Animali notturni, di cui è anche sceneggiatore, ispirato al romanzo di Austin Wright Tony and Susan.
Tom Ford è personaggio che travalica lo stretto orizzonte cinematografico, tutti conosciamo il suo ruolo dirompente nel mondo della moda ad esempio dove ha lavorato per le maison più famose, diventando un simbolo di eleganza e di creatività: con A Single Man prima e con Animali Notturni ora, il suo gusto per l'estetica e la cura dell'immagine si fa prepotentemente notare facendolo assurgere a personaggio di grande charme cinematografica.
Cominciamo dalla fine dunque: il rischio che Ford possa diventare , suo malgrado, una icona di quel glamour tanto caro non solo ad Hollywood ma anche in Europa è tangibilissimo, nonostante il regista nei suoi due lavori faccia di tutto per smarcarsi da questo abbraccio; speriamo dunque che Ford non diventi per i vuoti esteti dell'immagine e dell'arte quello che ad esempio è diventato Xavier Dolan per certo pubblico tendenzialmente anticonformista del cinema.
Animali notturni è comunque film notevole, ripartito in tre filoni narrativi introdotti da un prologo che sembra proprio voler essere uno schiaffo allo charme , sebbene ricco di gusto per l'estetica; non lo raccontiamo, ma meglio essere preparati, perchè la scena iniziale può essere un autentico pugno sul muso.
La scena iniziale che fa da prologo è il contorno alla apertura di una mostra della gallerista Susan, aspirante artista negli anni passati passata dalla parte del business; la donna riceve il giorno dopo l'inaugurazione della mostra un plico contenente una bozza di un libro scritto dall'ex marito dal quale è separata da ormai più di vent'anni che le ha dedicato la sua ultima creatura dal titolo Animali Notturni, l'epiteto che lui usava per Susan. Il romanzo che diventa immagine nella lettura di Susan è una storia ricca di metafore e di riferimenti biografici alla coppia: un racconto duro, cattivo e violento dove alla fine è la vendetta il traino principale.
Infine il terzo piano narrativo è il flashback sulla storia di amore di Susan con l'ex marito, che riaffiora nella mente della donna man mano che la lettura del romanzo procede, un lungo processo di riesumazione di un tratto della vita che si concluse in maniera dolorosissima e con esso la loro storia d'amore.
Susan è una donna che non nasconde il suo malessere: la vita immersa nel lusso non le evita i problemi coniugali con l'attuale marito, lo stesso lavoro non sembra darle quella vitalità che forse lei sperava e soprattutto il ricordo del suo passato nascosto sotto uno spesso strato di gelido terreno che inizia a tornare a galla concorre aa amplificare l'inquietudine nella donna, come potrebbe essere chiunque posto davanti ai fallimenti personali e al vuoto che lo circonda.