martedì 28 marzo 2017

The Fury of a Patient Man [aka Tarde para la ira] ( Raul Arevalo , 2016 )




The Fury of a Patient Man (2016) on IMDb
Giudizio: 6.5

La rapina finisce male: l'unico ad essere arrestato dopo un breve inseguimento è Curro, il palo e pilota dell'auto con la quale avrebbe dovuto scappare il gruppo di ladri che ha svaligiato la gioielleria.
Qualche anno dopo il breve prologo troviamo Ana, la fidanzata di Curro, prossimo ad uscire di galera ,dal quale ha avuto un figlio, che gestisce un bar insieme al fratello: intorno al locale gravitano un gruppo di abituali avventori tra i quali Josè, taciturno e schivo verso il quale però Ana non si dimostra indifferente.
Da un lato c'è quindi la donna, chiaramente insoddisfatta ed inquieta, dall'altra un bell'ombroso dai modi gentili e non certo appartenente come classe sociale a quella della periferia madrilena cui appartengono gli altri personaggi.


Fra i due scocca inevitabilmente l'incendio, proprio alla vigilia dell'uscita di Curro di galera: ma questo sarà solo l'inizio di un intreccio pericolosissimo e drammatico che dà l'impronta a tutta la seconda parte di The Fury of a Patient Man.
Opera prima del ben noto attore spagnolo Raul Arevalo che si gode da subito i riflettori della Mostra di Venezia, seppur nella rassegna collaterale Orizzonti, The Fury of a Patient Man poggia le sue basi narrative su pilastri consolidati, direi classici, da noir-thriller, sin dalle prime scene per poi affidarsi con il procedere del racconto ai canoni più classici del revenge movie, senza scostarsene mai: se da un lato ciò conferisce al film quasi un sapore antico, di altri tempi, dall'altro però ne limita molto le divagazioni tenendo lo sviluppo rigorosamente ancorato a canoni ovvii; manca forse un po' di coraggio ad Arevalo, che sa certamente ben muoversi nel genere creando atmosfere convincenti tralasciando però alcuni aspetti che avrebbe potuto sviluppare meglio grazie alla contrapposizione sociale tra tutti i personaggi e Josè.

La pellicola è permeata da un crescendo di violenza secca , senza mediazione alcuna, scatti di furore cieco ma ben calcolato che squarciano il ritmo tutt'altro che frenetico dell'incedere della storia.
Altro aspetto che Arevalo maneggia in maniera convincente è quello dell'ambiguità dei personaggi, soprattutto di Josè stesso: tutto ciò che accade fa solo e soltanto parte di un piano meditato a lungo oppure esiste una dose di casualità e di coincidenze ?
Alcuni momenti del film meritano di essere ricordati soprattutto la scena nella palestra in cui abbiamo il primo scoppio di violenza e di odio, così come tutta l'ambientazione è apprezzabile ed alcuni personaggi sono di certo riusciti, però l'impressione prevalente alla fine è quella di un film un po' ingessato, privo di spunti interessanti ( non aspettiamoci insomma un film che segua la scia di La Isla minima di Alberto Rordiguez) che svolge il suo compito onestamente ma senza lampi particolari.
In Spagna il lavoro di Arevalo ha raccolto riconoscimenti a destra e manca, risultando  di gran lunga il miglior film dell'anno; come opera prima va senz'altro apprezzata ma allo stesso tempo va riconosciuto un difetto di personalità al regista dal momento che c'è pochissima traccia della sua mano all'interno della pellicola: il coraggio di osare è forse quello che manca ad Arevalo e The Fury of a Patient Man lo mostra in maniera piuttosto netta.


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