giovedì 10 giugno 2021

Mater [aka Matriarch] ( Jure Pavlović , 2019 )

 




Matriarch (2019) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Jasna ha lasciato la natia Croazia da molti anni, ha una bella famiglia in Germania dove si è ricostruita una vita soddisfacente, ma le condizioni di salute della madre le impongono di tornare a casa per la prima volta dopo tanti anni.
E' chiaro sin da subito che tra le due donne c'è un attrito sopito, una contrapposizione violenta che ha visto Jasna sin da bambina succube degli atteggiamenti materni e che l'ha portata come le è stato possibile ad abbandonare la casa per non tornare più.
Essendo la  madre ammalata di cancro ad uno stato ormai terminale, quello che doveva essere una permanenza di una settimana si tramuta in una lunga attesa della morte della anziana donna e per Jasna un modo per riportare a galla i sentimenti del passato, i traumi e i dolori.



Si capisce che la Jasna giovane ha subito pesantemente la tradizione propria di molti paesi balcanici in cui la madre è la assoluta padrona dell'educazione dei figli e della gestione famigliare, mentre l'uomo è il privilegiato cui è concessa la libertà, e soprattutto la protagonista si rende conto , toccando con mano, come la durezza matriarcale della madre sia ancora viva, nonostante le forze e la vita la stiano abbandonando.
Jasna capisce di essere legata ancora indissolubilmente al suo passato, a quella casa e a quella terra che aveva abbandonato, legata a quella madre dura, autoritaria che privilegiava il figlio maschio ,anche esso allontanatosi da casa appena gli era stato possibile per poi morire prematuramente; il peso dei ricordi, quello del fratello e del padre morti, l'avvicinarsi della fine anche per la madre, portano la protagonista a rivisitare quelli che sono i suoi legami famigliari, il suo passato e l'indissolubilità di quel rapporto all'apparenza così aspro e conflittuale.
Ricordare il passato , guardare con gli occhi il presente , drammaticamente rappresentato dal lento avvicinamento della madre alla morte serve alla donna per rielaborare il valore della famiglia e comprendere forse quelle che sono state delle dinamiche pesanti che hanno segnato la sua vita.

lunedì 7 giugno 2021

The Day I Died : Unclosed Case ( Park Jiwan , 2020 )

 




The Day I Died: Unclosed Case (2020) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Per la detective Kim la vita sembra riservare uno di quei momenti in cui tutto viene messo pericolosamente  in gioco : infatti è in procinto di separarsi dal marito e sul lavoro sta per subire un indagine disciplinare per aver causato un incidente in servizio a causa del quale ha riportato anche danni importanti che la hanno tenuta lontano per un certo tempo; appena rientrata al lavoro la superiore la incarica inaspettatamente di chiudere un cold case che si trascina da tempo; facendo ciò assicura alla detective il suo appoggio durante la prossima udienza del processo disciplinare che subirà a breve.
Il caso è di quelli apparentemente semplici se non fosse che manca il cadavere: il presunto suicidio di una giovane avvenuto su una remota isola situata di fronte alle coste coreane.



Trovandosi con le mani legate, impossibilitata a rifiutare una simile proposta, che sa tanto di ricatto, la detective Kim accetta di buon grado, mostrandosi sin da subito poco propensa ad accettare la versione ufficiale passivamente.
La ragazza presunta suicida è la figlia di un uomo d'affari importante verso il quale la ragazza ha testimoniato inguaiando lui e i suoi compari, motivo per cui le autorità la hanno esiliata sull'isola sotto il controllo di due agenti e di un fitta rete di telecamere a circuito chiuso per proteggerla.
Un giorno di tempesta la ragazza  scrive un biglietto scarno d'addio e si getta dalla scogliera nel mare livido: questa è la versione ufficiale di fronte la quale la detective si pone con grandi dubbi e per cercare di capire bene quello che è successo si trasferisce per qualche giorno sull'isola dove raccoglie testimonianze sulla ragazza da parte dei curiosi abitanti del luogo.
In effetti le cose non sono così semplici e la detective Kim, sempre più sotto pressione per il divorzio imminente e per la sua situazione lavorativa, si trova a fare chiarezza su un caso che appare intricato ben più di quanto credesse.
Opera prima della regista coreana Park Jiwan , The Day I Died è un thriller che ben presto abbandona i sentieri tradizionali per addentrarsi maggiormente nell'aspetto psicologico, al punto che le figure della detective e quella della ragazza scomparsa , di cui conosciamo la storia attraverso dei ben congegnati flashback, diventano il cardine centrale di una analisi psicologica approfondita che porta alla luce la loro personalità e la loro storia intima che appare per larghi tratti quasi sovrapporsi.

martedì 1 giugno 2021

Intruder ( Son Wonpyung , 2020 )

 





Intruder (2020) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

L'opera prima del regista coreano Son Wonpyung, presentata al Korean Film Festival di Firenze è un classico thriller dalla forte impronta psicologica che trova nella descrizione delle dinamiche famigliari e dei traumi trascorsi il suo aspetto più interessante.
Il protagonista, Seojin è un brillante architetto , rimasto vedovo precocemente a causa della morte della moglie in un incidente cui ha assistito e che continua dopo mesi a creare turbamenti psicologici nell'uomo; dopo la morte della donna è tornato a vivere insieme alla figlioletta dai genitori, nella grande casa di famiglia con la speranza che il tempo possa portare un po' di serenità nella sua vita. 
L'uomo , visto che i guai non vengono mai da soli, ha anche subito il trauma, anch'esso ben lungi dall'essere stato risolto, della scomparsa della sorella quando era ragazzini e della quale si sente responsabile, schiacciato dai sensi di colpa.



Dopo 25 anni una l'agenzia cui si erano rivolti per la ricerca delle persone scomparse comunica a Seojin che il test sul DNA ha appurato che una giovane donna è la sorella scomparsa; giunta a casa dove la famiglia la accoglie con felicità incredula, il protagonista vede sorgere invece tutta una serie di situazioni che invece sembrerebbero mettere in dubbio la reale identità della donna.
La situazione si ingarbuglia sempre più con la ragazza che  è adorata in famiglia e Seojin che invece vede crescere la sua diffidenza verso di essa fino alla ostilità vera e propria. 
Una serie di colpi di scena più o meno funzionali, tiene in vita il racconto fino al finale che sembra risolvere ogni dubbio.
Il regista coreano Son sembra ben conoscere il genere del thriller psicologico, costruendo prima atmosfere che sembrano richiamare addirittura Hitchcock e poi altre con influssi quasi soprannaturali, ma il vero tessuto connettivo del film, che va detto soffre di una certa qual prevedibilità sin dall'inizio, soprattutto riguardo ai presunti colpi di scena fin troppo telefonati a volte, oltre che di una certa streotipizzazione dei personaggi ( il volto della sorella non potrà mai essere che quello di un personaggio perlomeno inquietante), è costituito dall'analisi dei rapporti famigliari, al passato che si riaffaccia, ai traumi non risolti messi da parte e che ogni tanto affiorano, alle tensioni vere e proprie tra i membri della famiglia. 
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