Giudizio: 7.5/10
Per la detective Kim la vita sembra riservare uno di quei momenti in cui tutto viene messo pericolosamente in gioco : infatti è in procinto di separarsi dal marito e sul lavoro sta per subire un indagine disciplinare per aver causato un incidente in servizio a causa del quale ha riportato anche danni importanti che la hanno tenuta lontano per un certo tempo; appena rientrata al lavoro la superiore la incarica inaspettatamente di chiudere un cold case che si trascina da tempo; facendo ciò assicura alla detective il suo appoggio durante la prossima udienza del processo disciplinare che subirà a breve.
Il caso è di quelli apparentemente semplici se non fosse che manca il cadavere: il presunto suicidio di una giovane avvenuto su una remota isola situata di fronte alle coste coreane.
Trovandosi con le mani legate, impossibilitata a rifiutare una simile proposta, che sa tanto di ricatto, la detective Kim accetta di buon grado, mostrandosi sin da subito poco propensa ad accettare la versione ufficiale passivamente.
La ragazza presunta suicida è la figlia di un uomo d'affari importante verso il quale la ragazza ha testimoniato inguaiando lui e i suoi compari, motivo per cui le autorità la hanno esiliata sull'isola sotto il controllo di due agenti e di un fitta rete di telecamere a circuito chiuso per proteggerla.
Un giorno di tempesta la ragazza scrive un biglietto scarno d'addio e si getta dalla scogliera nel mare livido: questa è la versione ufficiale di fronte la quale la detective si pone con grandi dubbi e per cercare di capire bene quello che è successo si trasferisce per qualche giorno sull'isola dove raccoglie testimonianze sulla ragazza da parte dei curiosi abitanti del luogo.
In effetti le cose non sono così semplici e la detective Kim, sempre più sotto pressione per il divorzio imminente e per la sua situazione lavorativa, si trova a fare chiarezza su un caso che appare intricato ben più di quanto credesse.
Opera prima della regista coreana Park Jiwan , The Day I Died è un thriller che ben presto abbandona i sentieri tradizionali per addentrarsi maggiormente nell'aspetto psicologico, al punto che le figure della detective e quella della ragazza scomparsa , di cui conosciamo la storia attraverso dei ben congegnati flashback, diventano il cardine centrale di una analisi psicologica approfondita che porta alla luce la loro personalità e la loro storia intima che appare per larghi tratti quasi sovrapporsi.
Per tale motivo la detective Kim si appassiona al caso, ben oltre la scelta obbligata che è costretta a subire per tornare in servizio: nella figura della ragazza vede una persona che ha in qualche modo subito le stesse ferite , che si tira dietro i suoi rimorsi e le sue paure: una vera e propria sovrapposizione di profili psicologici che conduce ad una forte empatia della poliziotta verso la sventurata ragazza.
Qualcosa comunque scatterà nelle personalità di Kim, una forza che la porterà a prendere decisioni importanti nella sua vita nel tentativo di salvarla dal baratro verso cui è diretta a velocità folle.
Il lavoro della regista Park, oltre a brillare per quella tipica sensibilità femminile che riesce a trasformare in poesia il dolore e la disperazione, si dimostra un thriller solido, ben costruito, forse un po' traballante nel finale, ma sicuramente costruito con intelligenza , nel quale l'analisi delle protagoniste è molto accurata, così come la descrizione dei personaggi di contorno e lo sviluppo della vicenda che porta alla luce soprusi subiti e dolori nascosti.
Se è vero che a The Day I Died difetta un po' di suspance, conditio sine qua non affinchè un thriller possa definirsi tale, è altrettanto vero che la scelta della regista sembra essere più quella di affidarsi allo studio delle personalità delle due protagoniste e alle loro problematiche esistenze per costruire una storia comunque apprezzabile.
Per la parte della detective la regista si affida ad una delle attrici più famose e stimate in Corea, Kim Hyesu, che riesce ad essere convincente grazie alla sua intensità; eccellente anche l'interpretazione di Lee Jeongeun, altra attrice notissima in patria e assurta a fama anche fuori grazie al suo ruolo in Parasite, nella parte di una isolana muta.
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