L'uomo contro Dio
Ancora un dramma esistenziale dall'autore di Oasis e Peppermint Candy, che se da un lato conferma la grande bravura del regista e la sua capacità di dipingere personaggi che catturano lo schermo, dall'altra mostra un passo indietro rispetto al suo capolavoro.
Stavolta è il dolore che non si può rimuovere il fulcro del racconto,quello in cui piomba Lee Shin-ae dopo la morte del marito e il conseguente trasferimento nella sua città natale (occhio al nome di questa che in mandarino significa "luce segreta del sole"), quasi a voler dare corpo al sogno del defunto che desiderava tornare a vivere lì.
La sfortuna si accanisce ancora sulla giovane donna , in una maniera tremenda; unica via per uscire dalla disperazione muta e la fede, che abbraccia in un impeto di spiritualità e , molto meno poeticamente, di solitudine e angoscia. Al suo fianco , nella sua ingenua e a tratti patetica attrazione per lei, Kim cercherà di rendersi utile, pur di rimanerle vicino.
Stavolta è il dolore che non si può rimuovere il fulcro del racconto,quello in cui piomba Lee Shin-ae dopo la morte del marito e il conseguente trasferimento nella sua città natale (occhio al nome di questa che in mandarino significa "luce segreta del sole"), quasi a voler dare corpo al sogno del defunto che desiderava tornare a vivere lì.
La sfortuna si accanisce ancora sulla giovane donna , in una maniera tremenda; unica via per uscire dalla disperazione muta e la fede, che abbraccia in un impeto di spiritualità e , molto meno poeticamente, di solitudine e angoscia. Al suo fianco , nella sua ingenua e a tratti patetica attrazione per lei, Kim cercherà di rendersi utile, pur di rimanerle vicino.