domenica 31 gennaio 2016

Little Big Master / 五個小孩的校長 ( Adrian Kwan Shun-Fai / 關信輝 , 2015 )




Little Big Master (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Forte dell'enorme successo di pubblico ottenuto ( film prodotto ad Hong Kong con il maggiore incasso dell'anno e quarta posizione nel box office assoluto ) e della buona accoglienza da parte della critica, Little Big Master si è affermato rapidamente come uno degli eventi cinematografici di maggior spessore nel 2015.
Tratto da una storia vera accaduta qualche anno orsono ed ispirato ad un personaggio reale il film di Adrian Kwan ha la giusta dose di leggerezza e di sentimento per affrontare in maniera non pedante un problema sociale sentito soprattutto nei ceti meno elevati della realtà HKese: la situazione della scuola e dell'educazione infantile pesantemente colpite da scelte economiche che penalizzano soprattutto gli strati più deboli della popolazione.


Lui Wang Hui è una insegnante che esercita in una scuola di successo frequentata da rampolli di ricchi HKesi, la donna lungi dall'essere obnubilata dall'importanza del peso economico dei facoltosi genitori, tiene sempre in primo piano l'educazione e il giusto inserimento dei bambini nella scuola, per cui quando ritiene che uno degli allievi non sia adatto a frequentare una classe di ragazzini presunti prodigio la sua decisione è avversata non solo dai gentori ma anche dagli amministratori della scuola.
Lui decide quindi lasciare la prestigiosa scuola e di farsi assumere in una piccola  scuola in rovina della periferia nei Nuovi Territori dell'ovest, una scuola ormai prossima alla chiusura nella quale ci sono solo cinque allieve quasi abbandonate a se stesse dalle famiglie impegnate a cercare di sbarcare il lunario e senza insegnante.

giovedì 28 gennaio 2016

A Most Violent Year [aka 1981:Indagine a New York] ( J.C. Chandor , 2014 )




A Most Violent Year (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

E’ il 1981 l’anno cui si riferisce il titolo del film di J.C. Chandor, un anno che segnò l’inizio di una escalation di violenze a New York, ampiamente superate poi negli anni a seguire: un punto di rottura verrebbe da pensare, che rimodulò in maniera moderna il concetto di sogno americano.
Uscito sul finire del 2014 in alcuni piccole rassegne americane e dopo aver fatto il giro del mondo nei Festival del 2015 (tra cui Rotterdam e Pechino) , percorso tipico dei lavori indipendenti americani, giunge anche sugli schermi italiani col titolo di 1981: Indagine a New York, che serve, come è costume italico , semplicemente a dare una veste dichiarata di genere al film.


Ed è appunto il 1981 a New York, l’immigrato ispanico Abel Morales ha fatto fortuna gestendo una impresa di distribuzione di carburanti, ha una bella moglie, americana , rampolla di una famiglia di gangster, due figlie , una bella casa e il progetto di ampliarsi acquistando dei magazzini di deposito del carburante lungo il fiume di proprietà di una famiglia ebrea ortodossa.
I piani però subiscono un imprevisto rallentamento che rischia di mettere a repentaglio l’azienda di Abel: un procuratore federale decide di aprire una inchiesta sulle attività della compagnia sospettata di frode, corruzione e imbrogli vari; Abel ha come suo punto d’onore il fatto di essersi arricchito in maniera pulita, senza piegarsi alle maniere spicciole, nonostante intorno a lui i competitors usino sistemi ben poco ortodossi e la corruzione inizia ad essere velenosa.
Per il protagonista è il momento di guardarsi nello specchio e decidere se continuare lungo la via virtuosa o piegarsi a metodi scorretti, mettendo quindi a repentaglio quanto si è costruito negli anni.

martedì 26 gennaio 2016

Northern Limit Line ( Kim Hak-soon , 2015 )




Northern Limit Line (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Mentre tutto il paese seguiva con inaudita passione ed interesse le sorti della nazionale di calcio impegnata nella finale per il terzo posto dei Campionati del Mondo di calcio disputati proprio in Corea del Sud, nelle acque contese del Mar Giallo, a cavallo di quella Northern Limit Line che costituisce da anni motivo di disputa tra le due Coree, si svolgeva quella che passò poi alla storia come la seconda battaglia di Yeonpyeong, giunta al culmine di mesi di scaramucce dimostrative ma , fino a quel fatidico 29 giugno, innocue da almeno tre anni subito dopo un episodio analogo che viene ricordato come prima battaglia di Yeonpyeong.


Il film di Kim Hak-soon, uno dei più grandi successi della stagione cinematografica coreana, racconta quel tragico evento che si concluse con la morte di una ventina di soldati , da ambo le parti, e svariate decine di feriti, ma lo fa in maniera tutto sommato poco spettacolare, non delegando cioè alle immagini della battaglia, tutto il cuore narrativo del film.
Per ben oltre la metà del film infatti vediamo in rassegna i vari personaggi che saranno poi i tragici protagonisti, raccontati con la finalità di mostrarceli nei loro aspetti più umani, quasi spogliandoli della divisa: l'ufficiale in comando che vuole seguire le orme del padre ed ottenere quanto a lui non fu concesso per un peccato di sensibilità, il giovane dentista appena arrivato a bordo, l'ufficiale dallo sguardo duro ma che nasconde una profonda umanità, storie personali piccole, di giovani come tanti.

Have a Song on Your Lips ( Miki Takahiro , 2015 )




Have a Song on Your Lips (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Lasciando alla spalle la caotica Tokyo per tornare sulla isoletta dove è nata vicino a Nagasaki, Yuri, pianista di successo e di grande talento, cerca di dare un taglio al suo passato oppressa da una esperienza dolorosa dalla quale non riesce a liberarsi.
Viene assunta come sostituta della sua amica Haruko, prossima a partorire, come insegnante di musica presso la scuola locale dove esiste un agguerrito coro di ragazze appassionate di musica e impegnate nella preparazione di un concorso canoro scolastico.


Yuri però verso gli alunni ha un atteggiamento freddo, scostante, acido, l'opposto di quello che aveva la precedente insegnante che era per ciò adorata e la sua decisione di aprire il coro anche agli allievi maschi è presa malissimo dalle ragazze, in primis Nazuna la leader indiscussa del gruppo, a maggior ragione perchè gli unici che mostrano attenzioni verso Yuri sono solo i maschietti, attratti dalla indubbia avvenenza della donna.
La contrapposizione tra insegnante e allieve è però la strada che lentamente porta ad una reciproca conoscenza che a fatica supera le diffidenze, soprattutto perchè Yuri nei ragazzi viene a scoprire un disagio profondo e personale che è un po' lo stesso che vive lei.
Gli allievi soprattutto sono curiosi di sentirla suonare il piano, dopo che hanno scoperto attraverso Youtube le doti e la buona fama di cui godeva l'insegnante, ma quello strumento per Yuri è l'emblema del passato che vuole cancellare e che la affligge.

domenica 24 gennaio 2016

Pal Adrienn ( Agnes Kocsis , 2010 )




Pál Adrienn (2010) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

L'ascensore si apre e la sagoma enorme dell'infermiera obesa trascina fuori lungo il corridoio illuminato da una fredda luce verdognola la barella su cui è disteso il cadavere di un paziente appena morto, al termine del corridoio percorso con indolenza pesante c'è la sala settoria dove la barella viene parcheggiata in attesa di infilare il corpo senza vita in un frigorifero.
Questa scena, ripetuta in maniera quasi ossessiva, costituisce il livido refrain del film, il simulacro di una vita grigia e desolata quale quella che vive la giovane Piroska, infermiera obesa che lavora in un reparto per malati terminali, dove l'unica attesa è quella del monitor che decreti la fine di una vita e dove ogni atto è compiuto in funzione di quel momento, con la giusta mestizia.


Piroska è efficiente nel lavoro, sebbene mal vista dai colleghi e dai medici al punto di alimentare anche dicerie sulla sua professionalità, vive la sua solitudine interiore in silenzio e con remissione, anche di fronte all'uomo con cui vive il quale, con altrettanto grigiore e freddezza, le regala solo rimproveri blandi sulla sua bulimia.
Piroska è infatti una bulimica compulsiva, si sveglia la notte per mangiare, sta fissa davanti ai monitor al lavoro divorando dolci, espressione di un disagio che si rispecchia nella sua vita piatta.
Quando un giorno nel suo reparto viene ricoverata una moribonda che ha lo stesso nome di una sua compagna di scuola alle elementari, qualcosa si desta in lei: Pal Adrienn, un nome, quello della moribonda , ma anche quello della sua migliore amica del periodo più bello della sua vita, una amicizia interrotta improvvisamente allorquando la ragazza scomparve senza lasciare traccia.
I ricordi e la memoria di quegli anni sono tutti nella vetusta valigia dove giacciono foto ingiallite e che Piroska riesuma sotto l'impulso di quel nome, neppure l'abbandono da parte del suo uomo comunicato in una surreale quanto squallida telefonata sembra smuovere la donna ormai decisa a ritrovare l'amica.

sabato 23 gennaio 2016

North by Northeast / 东北偏北 ( Zhang Bingjian / 张秉坚 , 2014 )




North by Northeast (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Siamo nel nord est rurale e freddo della Cina, come ci avvisa la didascalia all'inizio della storia la Rivoluzione Culturale è finita da due anni, e un piccolo manipolo di poliziotti di provincia è chiamato ad indagare su alcuni casi di aggressioni brutali con stupro subiti dalle donne dei villaggi.
Il bruto si materializza sempre di notte per poi sparire come un lampo e i poliziotti che nel frattempo si sono stanziati nel villaggio  presso la casa di una anziana professoressa relegata ai margini dalle epurazioni del turbolento passato e che, seppur riabilitata, continua a vivere nella profonda campagna dove è diventata una sorta di santona con le sue conoscenza in maniera di erboristeria e di medicina tradizionale che applica con successo su animali e uomini.


Il giallo è difficile da risolvere, anche perchè la pattuglia di poliziotti non mostra certo grande fiuto, nonostante le millantate doti del capitano che si autodefinisce grande esperto di impronte.
Comunque alla fine, come tutti i gialli che si rispettino, la verità verrà a galla anche se il finale a doppio binario che un po' burlescamente il regista decide di adottare, lascia qualche domanda in sospeso.
E' un thriller simpaticamente casereccio North by Northeast che non basa certo la sua struttura portante sulla soluzione del giallo; semmai Zhang Bingjian gioca tutto su atmosfere originali e su personaggi pittoreschi e ben tratteggiati per costruire una storia che se da un lato sembra fare l'occhiolino ad Hitchcock dall'altro si struttura come un vero e proprio compendio delle tradizioni e dei costumi della Cina rurale dei tardi anni 70 in cui ancora si va in giro con le divise che rimandano al maoismo e in cui del tutto l'eco della Rivoluzione Culturale non si è ancora spenta.

martedì 19 gennaio 2016

Revenant-Redivivo ( Alejandro Gonzalez Inarritu , 2015 )




The Revenant (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

In questo inizio di 2016 monopolizzato dal punto di vista cinematografico dall'isteria collettiva seguita all'uscita del nuovo episodio di Star Wars e dal casereccio e provinciale trionfo del salvatore della  italica cinematografia, alias Checco Zalone, irrompe un'altra opera destinata a segnare l'annata : Revenant di Alejandro Gonzalez Inarritu porta con sè infatti tutto quello che serve  ad un film per imporsi a livello commerciale come uno dei mainstream hollywoodiani di sicuro successo.


La lunga gestazione del film con il progetto che risale addirittura ai primi anni del nuovo millennio quando la produzione assoldò addirittura Park Chan-wook alla regia, il lievitare del budget, le difficoltà per la realizzazione, i pericoli, veri o millantati, cui la troupe si è esposta per diverso tempo per assecondare le volontà veriste del regista e poi l'ennesimo assalto all'Oscar del povero Leonardo Di Caprio, il fiume di Premi ricevuti al Golden Globe, probabile antipasto dell'apoteosi nella notte delle statuette dorate che si terrà tra qualche settimana.
Per tutto ciò vale la pena avvisare che ci cerca l'autorialità di cui Inarritu ha intriso i suoi film si metta subito l'anima in pace: Revenant è film hollywoodiano fin nel midollo, da qualunque angolatura lo si guardi.
Ispirato, almeno in parte, ad una storia vera, raccontata nel romanzo dal titolo omonimo di Michael Punke, la pellicola racconta le vicende di Hugh Glass un cacciatore vissuto nei primi anni dell'800 che durante una battuta di caccia al servizio dell'esercito ed in seguito all'assalto dei nativi indiani Ree prima e per le ferite riportate per l'attacco di un grizzly poi, viene abbandonato a se stesso nelle gelide foreste del Nord America con la convinzione che per lui non ci fosse speranza di salvezza.
Dopo un lungo preambolo in cui si sviluppa tutto ciò il film è il racconto di una lotta per la sopravvivenza dell'uomo tra gli assalti della natura e quelli degli indiani, tra fughe rocambolesche e prove estreme, una sopravvivenza tenuta viva dalla sete di vendetta di Glass verso colui che ha ucciso il suo figlio mezzosangue e dalle oniriche sussurrate massime di filosofia indiana che il fantasma delle moglie, morta anni prima per mano dei soldati, gli sussurra.

Il Labirinto del Silenzio [aka Labyrinth of Lies] ( Giulio Ricciarelli , 2014 )




Labyrinth of Lies (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Germania, tardi anni 50, il paese ha voltato pagina ormai da dieci anni ed è avviato ad una crescita impetuosa che lo porterà in breve tempo nell’elite dei paesi più ricchi ed influenti.
La guerra è alle spalle e , seguendo un ordine imposto coi fatti dall’alto, un colpo di spugna ha cancellato gli anni del nazismo, una sorta di frettoloso insabbiamento collettivo che ha spazzato via dalla memoria le responsabilità non solo politiche del paese ma anche quelle individuali; il processo di Norimberga ha fatto da poco cadere la scure sui gerarchi e la giustizia del vincitore americano ha fatto il suo corso.


Il giovane procuratore Radmann, stanco delle consuete causa per motivi futili, nelle quali comunque mostra il suo rigore legalitario, decide di occuparsi di una denuncia nella quale si segnala la presenza di un ex militare delle SS che prestò servizio ad Auschwitz oggi nelle vesti di insegnante; laddove tutti i colleghi della procura, compreso il procuratore capo, liquidano la denuncia come un tentativo di destabilizzazione della ritrovata armonia teutonica, Radmann decide di voler approfondire e con ciò di scoperchiare un pericoloso pentolone nel quale giace la verità sui campi di sterminio, alla maggior parte dei tedeschi ignota.
L’unico ad appoggiarlo è il procuratore generale, ebreo e un giornalista di tendenze anarcoidi che frequenta circoli progressisti.
La battaglia sarà lunga e difficile ma finalmente anche la Germania potrà giudicare davanti ad un tribunale i crimini di guerra.

lunedì 18 gennaio 2016

Partners of Crime / 共犯 ( Chang Jung-chi / 张荣吉 , 2014 )




Partners in Crime (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Il primo lungometraggio di Chang Jung-chi nel 2012 fu di quelli folgoranti: Touch of the Light riscosse enormi riconoscimenti tra cui anche il Black Dragon Award al FEFF del 2013, opera che mostrava un sicuro talento da parte del giovane cineasta taiwanese, sebbene il film abbia probabilmente ricevuto più successi di quanto meritasse.
Partners in Crime è il secondo lavoro di Chang, il quale supera a pieni voti la prova più difficile, quella della conferma, con una opera che molti versi è anche superiore alla prima.
I temi del lavori d'esordio ( amicizia, riscatto, affermazione ) lasciano il posto a tematiche più sottili, forse anche più difficili, soprattutto perchè il regista sceglie per la sua storia il filone del thriller, molto sui generis, che va a incastonarsi in una storia di adolescenza difficile.


Il film si apre con l'apparente suicidio di una studentessa, di quelle sempre silenziose, sfuggenti, intorno alla quale si intrecciano chiacchiere e pettegolezzi; a trovare la giovane morta in un vicolo sono tre studenti della stessa scuola che frequentava la ragazza, seppur in classi diverse, tre ragazzi che neppure si conoscono ma che quella coincidenza conduce ad una rapida confidenza nel tentativo di scoprire perchè la ragazza sia morta.
I tre ragazzi rappresentano il prototipo degli studenti che spesso vediamo rappresentati nei film taiwanesi ed orientali in genere: Huang Li-huai  timido , vessato e problematico, Yeh Yi-kai il cavallo pazzo ribelle e Lin Yung-chun lo studente medio di successo ; i tre si infilano persino nella casa momentaneamente vuota della vittima per frugare tra le sue cose in cerca di indizi, che puntualmente arrivano attraverso deduzioni magari un po' frettolose.

domenica 17 gennaio 2016

Office [aka O piseu] ( Hong Won-chan , 2015 )




Office (2015) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Che la società coreana sia improntata ad una competitività estrema , soprattutto nel mondo del lavoro ,è cosa che conosciamo bene e probabilmente uno dei motivi del grande boom economico avuto dal paese negli ultimi 30 anni, ma che un luogo di lavoro possa trasformarsi in un nido di vipere pronte a iniettarsi veleno mortifero e quindi a regolare di conseguenza i rapporti interpersonali è qualcosa che ci riesce difficile comprendere nonostante svariati lavori cinematografici, soprattutto di recente, hanno indagato il fenomeno con una certa insistenza.


Office del regista coreano esordiente Hong Won-chan, che fu sceneggiatore del folgorante esordio di Na Hong-jin con The Chaser nel 2008, presentato tra le proiezioni di Mezzanotte all'ultimo Festival di Cannes, è lavoro che sull'ambiente lavorativo trasformato in un'arena posa le sue basi più solide.
E' infatti negli uffici di una grande azienda che lavora Kim Byung-guk, che una sera di ritorno a casa, apparentemente senza motivo, stermina la famiglia a colpi di martello ( e ti pareva...); il detective Jong-hoon incaricato delle indagini si trova davanti ad un muro di silenzio e di omertà da parte dei colleghi i quali, al di là di parole di circostanza, non sembrano offrire aiuto alcuno, anche se il fiuto del poliziotto individua in una giovane stagista, Lee Mi-rye, l'unica che sembra propensa a cedere e a raccontare qualcosa.
La questione si complica allorquando attraverso le immancabili telecamere del circuito interno l'assassino viene visto entrare nell'edificio che ospita l'azienda dopo l'omicidio senza uscirne.
Il sospetto che l'uomo si nasconda nell'edificio sembra creare allarme nei colleghi, che forse la coscienza troppo a posto non ce l'hanno.

giovedì 14 gennaio 2016

Our Times / 我的少女時代 ( Frankie Chen / 陳玉珊 , 2015 )




Our Times (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

La commedia giovanile colorata di nostalgia per gli anni 90 è divenuta da qualche anno un marchio di fabbrica all'interno della cinematografia taiwanese; dapprima Giddens Ko con You Are the Apple of my Eye nel 2011 e poi una schiera di altri autori che con variazioni sul tema più o meno originali, hanno sfornato un discreto numero di lavori che hanno leggermente modificato la tendenza della seconda New Wave taiwanese più focalizzata su aspetti sociali e più intimista.


La nota regista di serie Tv Yu Shan Chen , alias Frankie Chen, fa il suo esordio sul grande schermo con Our Times, che punta proprio sulle tematiche romantiche-giovanili rivisitate a distanza di anni: il film si apre proprio con la protagonista ormai adulta che vive la sua esistenza ordinaria con un lavoro che regala poche soddisfazioni, Truly Lin ci racconta, con un flashback che dura praticamente quasi tutto il film di come fosse la sua vita quando all'ultimo anno delle scuole superiori inseguiva i suoi sogni, primo fra tutti quello di sposare Andy Lau.
Ambientato in gran parte nelle mura scolastiche la prima parte di Our Times ci racconta di come Lin , impacciata e dall'aspetto scialbo, si trovi ad affrontare la sua infatuazione per Ou Yang , il bello e secchione, e poi le grinfie di Taiyu, il bello e cattivo, che la accoglie nella sua banda come una specie di schiavetta; non manca ovviamente la bella reginetta del liceo che anch'essa corre dietro a Ou Yang, a dispetto delle palesi attenzioni di Taiyu.
Insomma il mutuo soccorso si rende necessario e Lin e Taiyu si coalizzano per portare i due amati dalle rispettive parti.

mercoledì 13 gennaio 2016

Star Wars : Il risveglio della forza [aka Star Wars: The Force Awakens] ( J.J.Abrams , 2015 )




Star Wars: The Force Awakens (2015) on IMDb
Giudizio: 4.5/10

Dopo mesi e mesi di bombardamenti pubblicitari, di notizie carpite, di anticipazioni, di trailer, di maree di gadgets , eventi ,  ricchi premi e cotillon, finalmente il gran momento è arrivato: 38 anni dopo il primo capitolo , che poi sappiamo essere diventato poi il quarto della saga almeno narrativamente, esce Star Wars : Il risveglio della forza, settimo episodio della più famosa sagra cinematografica della storia; il film, alla cui direzione è stato chiamato J.J. Abrams, coadiuvato nella sceneggiatura da Lawrance Kasdan e Michael Arndt, è l'atto conclusivo di una delle più grandi operazioni commerciali degli ultimi anni, primo di una nuova trilogia sequel che ha già i suoi tempi di produzione e di distribuzione scanditi dalla Disney.


George Lucas è stato gentilmente messo alla porta, con ciò volendo di fatto tagliare i ponti con il passato, ma Il risveglio della forza ha come unico cardine proprio l'operazione nostalgia che , in un modo o in un altro coinvolge un po' tutti, chi allora era adolescente e chi oggi è più giovane e che con quel primo capitolo comunque ha dovuto confrontarsi.
Tutto ciò, ampiamente spiegato prima dell'uscita del film, ha trovato la sua conferma con la visione: Il risveglio della forza è film che dal punto di vista puramente cinematografico è scadente, oserei dire dozzinale per alcune scelte narrative e che si propone , di fatto, come un remake , e pure mal riuscito, del lavoro del 1977.
Ma il successo era inevitabile: operazione commerciale costruita in maniera capillare e perfetta, operazione nostalgia che funziona sempre e schiere di fans sparsi in tutto il mondo di età compresa tra i 12 e 60 anni, in trepidante attesa.

Right Now, Wrong Then ( Hong Sang-soo , 2015 )




Right Now, Wrong Then (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Puntuale come ogni anno, ed avviene immancabilmente ormai da almeno un decennio, Hong Sang-soo sforna il suo nuovo lavoro, presentato al Festival di Locarno dove non è mancato , puntuale anch’esso, il premio; il regista coreano, ormai, è una micidiale macchina da Festival, perfettamente integrato nel circuito europeo delle rassegne che contano che a loro volta fanno a gara per assicurarselo.
Questa periodicità fissa nella produzione di Hong ha portato un po’ tutti, anche coloro come il sottoscritto, che furono estimatori convinti delle prime opere del regista e che ora riconoscono in lui una sorta di appagamento che si fonda sulla infinità ripetitività non solo stilistica ma anche sostanziale, ad attendere comunque con curiosità la creatura annuale del regista.


Ci si mette davanti allo schermo e si pensa: “ Vediamo questa volta che variazione sul tema ha raccontato”, immaginando le solite scene ripetute in un loop che dura ormai da anni; ammettiamolo: ad Hong ormai siamo affezionati, e ancor più al suo cinema , anche quando è ben lungi dall’essere qualitativamente paragonabile ai suoi migliori lavori.

Ed ecco quindi, come c’era da aspettarsi, la solita storia con i medesimi canoni: il regista in trasferta per presenziare alla presentazione di un suo film con successivo incontro col pubblico, la solita ragazza tra lo strambo ed il problematico, l’incontro casuale, il caffè bevuto ad un tavolo di un bar, poi la cena con l’immancabile bevuta di soju e quindi il fine serata in un bar insieme a degli amici di lei.

martedì 12 gennaio 2016

Dio esiste e vive a Bruxelles [aka Le tout nouveau testament] ( Jaco Van Dormael , 2015 )




The Brand New Testament (2015) on IMDb
Giudizio: 8/10

Ora lo sappiamo con certezza: Dio esiste, in carne ed ossa, vive in uno squallido appartamento di Bruxelles con una moglie, presunta divinità anche essa ed una figlia di 10 anni di nome Ea; il figlio maggiore JC ( ma guarda un po…) se ne è andato di casa da un po' per cercare di conoscere il mondo e , pare, abbia fatto una brutta fine.
Questo Dio però non ha nulla che confermi l'iconografia michelangiolesca, anzi è brutto, beve come una spugna, fuma come un turco, gira per casa in ciabatte e vestaglia sdrucita, regola il mondo dal suo computer in una buia stanza piena di schedari, ma soprattutto è tirannico, rancoroso, sadico e opprime sia la moglie che la figlia.


Quest'ultima quando scopre la maniera ben poco pacifica con la quale il padre governa il mondo dispensando disgrazie, calamità e tragedie decide di andarsene di casa non senza aver prima compiuto il gesto più blasfemo possibile: inviare all'umanità intera un sms con su scritto la data della morte di ciascuno.

lunedì 11 gennaio 2016

Mojin: The Lost Legend [aka The Ghouls] / 鬼吹灯之寻龙诀 ( Wuershan / 乌尔善 , 2015 )




Mojin - The Lost Legend (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Pochi mesi dopo Lu Chuan, anche Wuershan presenta la sua trasposizione cinematografica di Ghost Blows out the Light, romanzo fantasy di Zhang Muye del 2006 divenuto in breve un best seller di grandissimo successo in Cina.
Mojin: The Lost Legend è lavoro dalla lussuosa livrea da blackbuster, nel quale il regista, che già apprezzammo in The Butcher, the Chef and the Swordman e in Painted Skin 2 : The Resurrection per la sua eccellente capacità di adattare il fantasy all'action movie mantenendo una apprezzabile originalità, mette ancora una volta al servizio della storia la sua grande ispirazione visiva.


La storia racconta di tre esploratori di tombe , ultimi eredi di un gruppo istituito nell'antichità dagli imperatori dal nome Mojin Xiaowei incaricato di recuperare tesori sepolti da utilizzare in tempi grami; i tre ormai hanno mollato il loro lavoro e vivono a New York vendendo anticaglie e ciarpame nelle strade di Brooklyn.
Hu Bayi e Wang Kaixuan sono amici da tempo, e proprio con un flashback di venti anni prima, negli anni sessanta, li vediamo , innamorati della stessa ragazza e infervorati nell'idealismo maoista finire in una misteriosa caverna utilizzata dai giapponesi durante la guerra; l'atmosfera però è ben più macabra, qualcosa fa intendere che in quei sotterranei si nasconda qualcosa di misterioso e soprannaturale; da quella caverna , dove improvvisamente i morti prendono vita, si salvano solo i due amici, mentre la loro amata Ding Sitian si sacrifica per salvarli.

venerdì 8 gennaio 2016

Aferim ! ( Radu Jude , 2015 )




Aferim! (2015) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Titoli di testa autenticamente vintage, con un bianco e nero che rimanda a John Ford ( non a caso…), due uomini che avanzano a cavallo: il padre che racconta al figlio episodi che sembrano leggende; siamo in Vallachia, regione in gran parte assimilabile alla odierna Romania di cui sarà parte fondamentale nella nascita; lui è un poliziotto-sceriffo col giovane figlio al seguito al soldo del boiardo che governa come un feudatario quella terra frammentata tra satrapi imposti ora dagli ottomani, ora dai russi a seconda di come si è conclusa l’ultima delle tante guerre avvenute in quella regione; siamo agli inizi del 1800 quando la Vallachia era una zona cuscinetto interposta tra Impero Ottomano e Impero Russo, dove però sopravvivevano ancora  influenze elleniche.


Compito della coppia è quello di riportare a casa uno schiavo zingaro scappato dalle proprietà del boiardo dopo che questi aveva scoperto la tresca del servo con la moglie.
Il viaggio dei due attraverso il periodo storico descritto ha però l’impronta tipica del western, come detto, a partire dai titoli di testa: terre brulle, il potere di una stella appuntata sul petto, uno sceriffo un po’ cialtrone un po’ ligio ai suoi doveri di detentore della legge, le cavalcate, gli incontri con personaggi pittoreschi, il rapporto maestro-allievo che si costruisce tra padre e figlio, il saloon-locanda dove si mangia, si beve e si trovano le donne a pagamento; il prigioniero da riportare a casa ed il tragico epilogo.

giovedì 7 gennaio 2016

Sicario ( Denis Villeneuve , 2015 )




Sicario (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Da una parte del confine si estende la baraccopoli di Juarez, regno dei narcos, popolata da poveracci in attesa di passare dall'altra parte,una città in mano ai cartelli della droga dove si combatte una guerra, non metaforica, che di notte illumina la città di bagliori agghiaccianti; al di qua della linea che divide il Messico  dall'Arizona ci sono le forze federali americane che hanno dichiarato guerra al traffico di stupefacenti e che tentano di spezzare il commercio.
In mezzo c'è la coscienza di un paese che ha scelto da decenni ormai di essere il guardiano del mondo e dell'ordine e che però inizia a perdere il reale senso del bene e del male.


Su questo impianto si muove Sicario del canadese Denis Villeneuve, autore che si misura con l'ambiente cinematografico hollywoodiano , avendo però il pregio di non adagiarsi, almeno in buona parte, totalmente ai clichè tipici di certo cinema americano; la dimostrazione di ciò, e forse il motivo principale per cui un po' a sorpresa il film sia entrato nel concorso all'ultimo Festival di Cannes, sta nel fatto che il regista riesce con una certa capacità , e con risultati buoni, a travalicare i generi e ancora di più a stravolgere il consueto canovaccio del cinema mainstream hollywoodiano.
Il racconto parte da una azione che l'FBI  conduce in Arizona, vicino al confine col Messico, nel tentativo di smantellare le basi d'appoggio dei narcos, a comandare la squadra è Kate una giovane donna  specializzata in azioni rischiose; al termine dell'operazione che ha visto riportare perdite tra i suoi uomini, la donna viene arruolata in una equipe interforze incaricata di porre fine allo strapotere dei cartelli messicani.

mercoledì 6 gennaio 2016

A Fool / 一个勺子 ( Chen Jianbin / 陈建斌 , 2014 )




A Fool (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

L'opera prima di Chen Jianbin, uno degli attori più bravi del cinema cinese già insignito di numerosi riconoscimenti e che con questo suo lavoro ha ottenuto anche il Golden Horse di Taiwan sia come regista esordiente che come attore protagonista, è una di quelle pellicole che , pur nella loro imperfezione, portano una ventata autoriale nuova sul cinema cinese, di recente troppo spesso rivolto al mainstream e un po' meno ai contenuti.
A Fool è infatti un film piccolo, ma intelligente, ricco di umorismo nero, divertente, che lascia però un certo amaro in bocca per le poco rassicuranti conclusioni cui giunge con la sua morale.


Latiaozi è un contadino che vive con la moglie nelle polverose fredde regioni del nord ella Cina; le pecore sono la sua ricchezza e lui da bravo uomo della terra le cura come fossero figli; è un uomo stimato per la sua onestà dai suoi compaesani che però ha il problema di un figlio in galera: per cercare di ridurne la detenzione deve raccogliere una bella cifra di denaro per oliare qualche meccanismo burocratico in mano a funzionari corrotti con il tramite di poco raccomandabili faccendieri.
Un giorno Latiaozi si ritrova un giovane sbandato alle calcagne che lo segue fino a casa nonostante il tentativo di cacciarlo: d'accordo con la moglie viene mosso a compassione per il giovane senza casa oltrechè chiaramente disturbato psichicamente e lo accoglie dentro casa , offrendogli alloggio nell'ovile e un pasto caldo.
Il giovane naturalmente non ha alcuna intenzione di andarsene nonostante i tentativi dell'uomo di riportarlo in città e cercare i parenti.
Per tale motivo concepisce una idea semplice ma che trasformerà la sua vita in un inferno: mettere un annuncio in città per la ricerca dei parenti.

domenica 3 gennaio 2016

Victoria ( Sebastian Schipper , 2015 )




Victoria (2015) on IMDb
Giudizio: 8/10

Immagini sfocate di una discoteca, in sottofondo musica techno che sale e con essa la camera acquista nitidezza e mostra una ragazza sulla pista da ballo; poi la seguiamo al bar , poco lontano da lei quattro giovanotti dal parlare impastato tipico dell'avvinazzato discutono animatamente coi buttafuori che li stanno accompagnando all'uscita; saliamo le scale e ci ritroviamo lungo una strada di Berlino, i quattro avvicinano la ragazza e fra ciarle senza senso e dialoghi in un improbabile inglese misto al tedesco fanno conoscenza.
I quattro giovani sono autentici berliners e assicurano la ragazza che se vuole conoscere veramente la città si deve affidare a loro che ne conoscono tutti gli angoli.


La storia va avanti per buona parte della notte tra passeggiate notturne , incursioni in terrazzi condominiali da cui ammirare il panorama, chiacchiere spesso con poco senso, racconti personali tinti di millanterie e bravate; poi quando sembra che tutto stia volgendo al termine una telefonata cambia il destino del gruppo; uno dei quattro è stato convocato da un gangster che gli assicurò protezione mentre era in carcere e ora viene a riscuotere il credito: una rapina da effettuare all'alba; Victoria, la giovane ragazza madrilena appena conosciuta, viene coinvolta un po' per necessità un po' perchè sembra essere scattato in lei un senso di cameratismo determinato dalla convinzione di avere trovato finalmente degli amici in una città straniera dove lavora come barista.

sabato 2 gennaio 2016

Lady of the Dynasty / 王朝的女人·杨贵妃 ( Shi Qing / 十庆 , 2015 )




Lady of the Dynasty (2015) on IMDb
Giudizio: 5/10

La Dinastia Tang nell'immaginario collettivo e sulla base delle nozioni storiche è sempre stata considerata appartenente al periodo aureo della storia cinese, grazie alla prosperità, al livello artistico e culturale raggiunto e al buon governo degli Imperatori, ma come tutte le corti imperiali anche quella Tang era costantemente percorsa da intrighi, scossa da lotte intestine e da guerre; in questo scenario si incastona una delle figure femminili più note, oggetto di romanzi e di racconti cinematografici soprattutto per la straordinaria storia che l'ha di fatto elevata ad esempio di martire della ragione di stato: Yang Guifei , fanciulla di poderosa bellezza, fu dapprima scelta dalla imperatrice Wu come consorte di suo figlio, uno dei tanti dell'Imperatore Xuanzong, in seguito, essendosene questi invaghito, spedita come monaca in un convento taoista ed infine richiamata a corte come consorte dell'Imperatore stesso una volta uscita di scena Wu in seguito ad un complotto finito male.


Tutto nella regole si direbbe, considerata la storia delle dinastie cinesi, se non fosse che il grande e tormentato amore tra i due finì al macero in nome della ragione di stato e della lotta di potere che si scatenò tra gli eredi al trono: Yang morì in quanto parente stretta dei congiurati, sebbene totalmente fedele al monarca, ed il sacrifico, beffa finale, non fu sufficiente a salvare il trono di Xuanzong.
Sebbene molto simile a tante storie nate all'interno di una corte imperiale sempre nido di vipere , a prescindere dalle epoche e dalle dinastie, la storia di Yang è effettivamente, seppur condita dal consueto tocco di mitologia ed epicità, ricca di spunti interessanti: una storia d'amore tribolata, nata all'ombra di un potere immenso, nella quale i sentimenti spesso debbono lasciare il passo agli intrighi della politica, come se al Figlio del Cielo e alla sua stretta cerchia fossero precluse le normali dinamiche dei sentimenti che agitano ogni essere umano.

venerdì 1 gennaio 2016

Redemption Street [aka Ustanicka Ulica] ( Miroslav Terzic , 2012 )




Redemption Street (2012) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

A sedici anni di distanza dalla fine dell'ultima guerra che ha dissolto la Jugoslavia, in Serbia ci sono ancora conti da saldare col passato: legami consolidati e incarogniti da un nazionalismo estremo, legami personali basati sulla connivenza e sull'omertà, connessioni tenute in piedi ancora oggi dalla paura e dal silenzio.
Il giovane procuratore Ilic, in servizio presso il distaccamento del Tribunale per i Crimini di Guerra, ansioso di dimostrare il suo valore e soprattutto di uscire dalla fastidiosa ombra di un padre ingombrante che all'apparato della giustizia serba ha dato molto, finalmente riceve dalle mani del Procuratore capo un caso che era stato frettolosamente chiuso: una brigata paramilitare inviata come ultima missione in Kossovo e sterminata in circostanze misteriose; il sospetto è che qualcuno all'interno del tentacolare e multiforme apparato militare serbo li abbia voluti fare fuori.


Il caso è stato chiuso ma il Procuratore capo crede non sia così e decide quindi di assegnarlo ad Ilic, finalmente alla prova su un indagine importante.
Il giovane procuratore toccherà con mano quanto sia ben lungi dall'essere stato risolto il caso e come connivenze e intrecci torbidi coprano ancora quelli che furono dei criminali di guerra; ovviamente il togliere il coperchio ad un simile groviglio di eventi non può che mettere in gioco la professione e la vita stessa del giudice.
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