martedì 19 gennaio 2016

Il Labirinto del Silenzio [aka Labyrinth of Lies] ( Giulio Ricciarelli , 2014 )




Labyrinth of Lies (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Germania, tardi anni 50, il paese ha voltato pagina ormai da dieci anni ed è avviato ad una crescita impetuosa che lo porterà in breve tempo nell’elite dei paesi più ricchi ed influenti.
La guerra è alle spalle e , seguendo un ordine imposto coi fatti dall’alto, un colpo di spugna ha cancellato gli anni del nazismo, una sorta di frettoloso insabbiamento collettivo che ha spazzato via dalla memoria le responsabilità non solo politiche del paese ma anche quelle individuali; il processo di Norimberga ha fatto da poco cadere la scure sui gerarchi e la giustizia del vincitore americano ha fatto il suo corso.


Il giovane procuratore Radmann, stanco delle consuete causa per motivi futili, nelle quali comunque mostra il suo rigore legalitario, decide di occuparsi di una denuncia nella quale si segnala la presenza di un ex militare delle SS che prestò servizio ad Auschwitz oggi nelle vesti di insegnante; laddove tutti i colleghi della procura, compreso il procuratore capo, liquidano la denuncia come un tentativo di destabilizzazione della ritrovata armonia teutonica, Radmann decide di voler approfondire e con ciò di scoperchiare un pericoloso pentolone nel quale giace la verità sui campi di sterminio, alla maggior parte dei tedeschi ignota.
L’unico ad appoggiarlo è il procuratore generale, ebreo e un giornalista di tendenze anarcoidi che frequenta circoli progressisti.
La battaglia sarà lunga e difficile ma finalmente anche la Germania potrà giudicare davanti ad un tribunale i crimini di guerra.


Ispirato almeno in parte a personaggi realmente esistiti, il film dell’italiano Giulio Ricciarelli, tedesco d’adozione, racconta come si giunse al primo processo che la Germania istituì sullo sterminio dei Auschwitz, una tappa necessaria per un paese sul quale era passato il colpo di spugna del processo di Norimberga e le chiare direttive dei nuovi dirigenti politici (Adenauer in primis) di considerare una gigantesca amnistia silenziosa che permettesse ai numerosi iscritti al partito nazista di poter rientrare nei ranghi statali.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

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