Giudizio: 6/10
Lasciando alla spalle la caotica Tokyo per tornare sulla isoletta dove è nata vicino a Nagasaki, Yuri, pianista di successo e di grande talento, cerca di dare un taglio al suo passato oppressa da una esperienza dolorosa dalla quale non riesce a liberarsi.
Viene assunta come sostituta della sua amica Haruko, prossima a partorire, come insegnante di musica presso la scuola locale dove esiste un agguerrito coro di ragazze appassionate di musica e impegnate nella preparazione di un concorso canoro scolastico.
Yuri però verso gli alunni ha un atteggiamento freddo, scostante, acido, l'opposto di quello che aveva la precedente insegnante che era per ciò adorata e la sua decisione di aprire il coro anche agli allievi maschi è presa malissimo dalle ragazze, in primis Nazuna la leader indiscussa del gruppo, a maggior ragione perchè gli unici che mostrano attenzioni verso Yuri sono solo i maschietti, attratti dalla indubbia avvenenza della donna.
La contrapposizione tra insegnante e allieve è però la strada che lentamente porta ad una reciproca conoscenza che a fatica supera le diffidenze, soprattutto perchè Yuri nei ragazzi viene a scoprire un disagio profondo e personale che è un po' lo stesso che vive lei.
Gli allievi soprattutto sono curiosi di sentirla suonare il piano, dopo che hanno scoperto attraverso Youtube le doti e la buona fama di cui godeva l'insegnante, ma quello strumento per Yuri è l'emblema del passato che vuole cancellare e che la affligge.
Alla fine l'empatia tra allievi e maestra , faticosamente si costruisce, allorquando le barriere di protezione che ognuno ha verso l'altro vengono a cadere e , nonostante gli auspici pessimi che l'insegnante aveva espresso all'inizio, il giorno della gara canora si avvicina.
Gran parte del senso di Have a Song on Your Lips sta nella canzone che fa da traino a tutto il film "Letter-A Greeting to your 15 Year Old Self", brano del 2008 di Angela Aki; è il titolo che da l'insegnante ai suoi allievi per comporre la canzone per la gara ed è il riassunto di una veduta problematica ma intimamente ottimistica dell'adolescenza dalla quale i giovani protagonisti stanno uscendo.
Il lavoro di Miki Takahiro ha delle buone premesse: un incipit ben strutturato e la scelta di indagare il mondo adolescenziale senza passare attraverso il bullismo scolastico, scelta abusatissima nel cinema giapponese, bensì attraverso l'espressione di un disagio profondo che spinge però verso una forte affermazione di se stessi; anche la contrapposizione dialettica tra Yuri e i suoi allievi, soprattutto Nazuna, per buona parte del film funziona,anche grazie ad una efficace costruzione dei personaggi e alla eccellente prova degli attori.
Però nel corso della narrazione dapprima si insinua un certo sentimentalismo spinto, che in dosi limitate è anche apprezzabile, salvo però poi , specialmente nel finale, diventare troppo preponderante e quindi affossare tutto il film su situazioni ripetitive nella loro lacrimosità.
Have a Song on Your Lips è insomma un lavoro che dimostra come si possa far piangere senza melodrammi nè romanticismi spinti ma semplicemente insistendo su registri sentimentali troppo calcati e troppo ripetuti: per tale motivo la pellicola perde nel finale quanto di buono si era costruita nella prima parte.
Va invece sottolineata la bravura sia di Aragaki Yui nel ruolo della tormentata Yuri , sia della schiera di giovanissimi attori , soprattutto Tsunematsu Yuri (Nazuno) e Shimoda Shota ( Satoru), che offrono una prova di grande spontaneità.
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