giovedì 23 gennaio 2025
Black Dog / 狗阵 ( Guan Hu / 管虎 , 2024 )
martedì 21 gennaio 2025
La stanza accanto [aka The Next Room] ( Pedro Almodovar , 2024 )
giovedì 16 gennaio 2025
Challengers ( Luca Guadagnino , 2024 )
Il ritorno di Luca Guadagnino alla regia con Challengers segna un’incursione nel mondo dello sport, ma con l’inequivocabile tocco autoriale che contraddistingue il regista. Presentato come un dramma sportivo e sentimentale, il film si sviluppa tra i campi da tennis e le complessità delle relazioni umane, affrontando temi come l’ambizione, il desiderio e le dinamiche di potere che si instaurano tra i personaggi.
Il film doveva avere la sua premiere a Venezia80 ma la ben nota serrata che ha messo in crisi Hollywood non ha consentito a Guadagnino di presentare il suo film alla rassegna veneziana bensì nella ben meno prestigiosa cornice di Sydney; da lì il film ha raccolto riconoscimenti e premi in ogni angolo risultando tra i lavori più premiati del 2024.
La storia ruota attorno a Tashi Duncan (Zendaya), un’ex promessa del tennis trasformata in allenatrice di successo dopo che un infortunio ha stroncato la sua carriera. Tashi è sposata con Art Donaldson (Mike Faist), un giocatore che si trova in una fase della carriera che sembra aver intrapreso la parabola discendente, dopo aver trionfato in tutti i tornei più importanti del mondo , escluso l’US Open, al quale però ha intenzione di dare un ultimo assalto.
Pensando di poter ridare un po’ di fiducia al marito Tashi lo iscrive ad un torneo minore del circuito Challenger dove incontrerà giocatori con una classifica nel ranking nettamente inferiore alla sua e quindi facilmente battibili. Quando però i due scoprono che iscritto al torneo è anche Partick, un vecchio amico sin dall’adolescenza di Art, oltre che primo fidanzato di Tashi ai tempi degli US Open juniores ormai parecchi anni indietro, ed ora giocatore di basso rango che cerca di sbarcare il lunario coi premi miseri del circuito satellite, la loro relazione è messa duramente alla prova ed il film inizia a svilupparsi attraverso un intreccio di flashback nel passato remoto e in quello prossimo e il presente e a mostrare come il passato influenzi le dinamiche attuali tra i personaggi.
Guadagnino utilizza il tennis come una metafora per esplorare le relazioni umane, facendo del campo da gioco un microcosmo in cui si manifestano tensioni, tradimenti e passioni. Ogni colpo, ogni partita, riflette una dinamica emotiva tra i personaggi, intrecciando il destino professionale e personale in un’unica narrazione.
Tashi incarna la figura dell’ambiziosa stratega che sacrifica tutto – inclusi i sentimenti e le relazioni più intime – per raggiungere il successo, una ambizione che non mostra pietà per nessun cedimento. Guadagnino mostra come l’ambizione possa trasformarsi in un'ossessione capace di plasmare identità e destini, lasciando al contempo cicatrici profonde su chi ne è coinvolto.
L’ambizione di Tashi è ritratta come un’arma a doppio taglio: da un lato, la sua determinazione la spinge a eccellere, ma dall’altro ne sottolinea la solitudine e l’incapacità di mantenere connessioni autentiche. Guadagnino non giudica la protagonista, ma mette in luce come l’ambizione, pur non essendo intrinsecamente positiva o negativa, possa essere al contempo una forza creativa e distruttiva.
Il triangolo, di fatto incompleto, tra Tashi, Art e Patrick è il cuore pulsante del film, e si intreccia con una delle tematiche ricorrenti nel cinema di Guadagnino: l'ambizione e i suoi costi emotivi. Già in opere come Chiamami col tuo nome e Suspiria, il regista ha esplorato il desiderio come forza che spinge i personaggi verso la realizzazione personale, ma che comporta anche sacrifici e conflitti.
In Challengers, il desiderio assume una dimensione molteplice: romantico, sessuale e professionale, riflettendo la complessità delle relazioni umane, una tensione narrativa che diventa sempre più sottile senza però avere mai una esplosione reale, il che rappresenta un po’ il limite maggiore di questo film. Guadagnino scava nelle implicazioni psicologiche e morali di questa forza, mostrando come possa essere al contempo un motore per il cambiamento e una fonte di distruzione.
Attraverso Tashi, il regista mostra come l’ambizione e il desiderio si intreccino in un equilibrio precario, capace di generare sia connessioni che distanze incolmabili tra i personaggi, ma non riesce a far deflagrare una situazione dal potenziale esplosivo immenso prediligendo anzi un finale piuttosto scialbo oltre che eccessivamente buonista: un abbraccio quasi casuale, tecnicamente persino grottesco è capace di mettere una pietra sopra a tutto e a sanare un “triangolo” che stava diventando sempre più tossico.
mercoledì 15 gennaio 2025
The Seed Of the Sacred Fig ( Mohammad Rasoulof , 2024 )
martedì 14 gennaio 2025
A Traveler's Needs ( Hong Sangsoo , 2024 )
lunedì 13 gennaio 2025
Emilia Perez ( Jacques Audiard , 2024 )
lunedì 6 gennaio 2025
Maria ( Pablo Larrain , 2024 )
Dopo Jackie e Lady D , Pablo Larrain affronta un’altra figura straordinaria del XX secolo : Maria Callas infatti si pone anch’essa nel cerchio ristretto di figure femminili che hanno lasciato una impronta indelebile nel secolo scorso.
Non è dato di sapere se i tre lavori facessero parte di una trilogia così strutturata sin dall’inizio, possiamo però dire con ragionevole certezza che la coerenza con cui affronta queste tre figure è ferrea, soprattutto per la prospettiva che sceglie: niente biopic in senso stretto, bensì uno studio intimo, psicologico , profondo e formalmente elegante su un preciso momento doloroso delle tre protagoniste con l’intento di mostrarle al di fuori del mito che le circonda.
Il film si focalizza su un momento cruciale nella vita di Maria Callas: il periodo che segue il declino della sua voce e il ritiro forzato dalle scene, aggravato dalla fine della relazione con Aristotele Onassis, sola nella sua casa magnifica di Parigi, in compagnia dei fidati domestici Ferruccio ( l’autista tuttofare) e Bruna , in perenne conflitto con i farmaci dai quale riesce ad ottenere una fallace sensazione di benessere e di forza .
Questo segmento della sua esistenza è segnato dalla riflessione personale e dalla difficoltà di accettare il distacco sia dal mondo della lirica sia dalla sua identità di "Divina". Attraverso questa fase, il film esplora il conflitto tra il mito e la donna reale, rivelando le ferite e i rimpianti che hanno segnato Maria Callas, mentre cerca di ridefinire se stessa lontano dai riflettori; una lotta continua , strisciante che si consuma nel profondo dell’artista tra il suo ruolo pubblico ( la Callas , la Divina, come ripete svariate volte nel film) e quello privato (Maria).
Larraín non si limita a ricostruire la cronologia degli eventi, ma utilizza l’opera lirica come specchio della condizione interiore della protagonista. Le arie che Callas interpretava, spesso tragiche e intrise di pathos, diventano nel film un commento alle sue stesse esperienze di amore, perdita e solitudine.
Questo parallelismo è rafforzato da una regia che alterna momenti di grande teatralità ( fra i momenti più belli ed emozionanti della pellicola) a sequenze intime e quasi spoglie, sottolineando il contrasto tra il mito pubblico e la fragilità personale.
Larraín approfondisce lo studio psicologico di Maria Callas con una sensibilità rara; il film si sofferma sul peso delle aspettative che gravavano sulla cantante: l’esigenza di essere sempre perfetta, non solo vocalmente, ma anche nell'immagine pubblica.
Attraverso una narrazione frammentata e non lineare, con una manipolazione del tempo eseguita con grande efficacia ,il regista svela le cicatrici di un’infanzia segnata da un’ambizione imposta dalla madre priva di scrupoli, la costante lotta per affermarsi in un ambiente dominato dagli uomini e l’impossibilità di conciliare la vita privata con una carriera totalizzante.
La performance dell'attrice protagonista è centrale nella riuscita di questo ritratto: l’interprete ( una Agiolina Jolie straordinaria di cui parleremo in seguito), di cui Larraín esige una recitazione asciutta e priva di manierismi, restituisce con straordinaria intensità l’interiorità della Callas. I silenzi e gli sguardi raccontano tanto quanto i dialoghi, dando vita a un personaggio che vive continuamente in bilico tra il desiderio di libertà e la prigionia della propria leggenda.
Un elemento cruciale del film è la scelta di Maria di scrivere un'autobiografia, raccontandosi a un giornalista immaginario che guarda caso ha il nome del barbiturico di cui la cantante non riusciva a fare a meno. Attraverso questa autoanalisi, la Callas si confronta con i propri successi, rimpianti e paure, offrendo un ulteriore livello di profondità alla narrazione e permettendo al pubblico di avvicinarsi alla sua essenza più intima.
Uno dei temi ricorrenti del cinema di Larraín è la solitudine del genio, e Maria non fa eccezione, la Callas è ritratta come una donna che appartiene più al palcoscenico che alla realtà, incapace di trovare un’autentica connessione con chi la circonda.
sabato 4 gennaio 2025
La Beast [aka The Beast aka La Bete] ( Bertrand Bonello , 2023 )
domenica 29 dicembre 2024
Vermiglio ( Maura Delpero , 2024 )
Delpero costruisce con precisione il microcosmo di Vermiglio, un villaggio che diventa metafora dell'Italia lacerata dalla guerra. L'utilizzo del dialetto locale e la ricostruzione accurata delle tradizioni – dai rituali religiosi alle pratiche agricole – immergono lo spettatore in un tempo sospeso, dove il peso della cultura locale è tanto una protezione quanto un ostacolo e costituisce di certo uno dei punti di forza del film.
La regista mette in luce come le comunità di montagna siano state attraversate da tensioni profonde: lo scontro tra modernità e tradizione, tra maschile e femminile, tra la vita quotidiana e le incursioni della storia. Le Alpi, con la loro imponenza, diventano quasi un personaggio, una presenza silente che osserva i drammi umani.Ada, la figlia maggiore, incarna la ribellione silenziosa. In un contesto in cui le donne devono sottostare a rigide regole familiari, il suo desiderio di fuga e autonomia è un grido che risuona sotto la superficie della sua compostezza. La tensione tra dovere e desiderio è palpabile nelle sue scelte, soprattutto per quanto riguarda il suo rapporto amoroso col disertore siciliano che segnerà in maniera drammatica ed indelebile la sua vita ,e Delpero la rappresenta con una delicatezza che evita facili stereotipi.
Lucia, la secondogenita, rappresenta invece il conflitto interno: il suo percorso di crescita è segnato dalla scoperta della propria identità in una società che non lascia spazio all'individualità. Il personaggio di Lucia è il più complesso e stratificato, poiché incarna il passaggio dall'adolescenza all'età adulta in un mondo che chiede conformità.
Flavia, infine, è l'innocenza messa alla prova. La più giovane delle sorelle è testimone silenziosa di un mondo in cambiamento. Attraverso il suo sguardo, il film si concede momenti di poesia e speranza, contrapponendosi alle ombre della guerra.
Oltre alla trama personale delle tre protagoniste, Vermiglio si interroga sul rapporto tra memoria e identità. La comunità del villaggio, con i suoi riti e le sue abitudini, diventa il simbolo di un'Italia che tenta di ritrovare se stessa dopo il trauma del conflitto. L'acqua e la neve, elementi ricorrenti nella fotografia, assumono un valore simbolico: purificazione, ma anche immobilità.
Il patriarcato, incarnato nella figura del padre Cesare, è al centro di un discorso che non si limita alla critica, ma esplora le complessità delle relazioni familiari. Cesare non è solo oppressore, ma anche vittima di un sistema più grande di lui, che lo incatena a ruoli e aspettative, ma paradossalmente è anche il personaggio più colto ed evoluto del villaggio essendo un maestro che si spende per l’istruzione dei ragazzini e anche degli adulti in corsi serali.
Il personaggio di Cesare è forse quello più sfaccettato e meglio riuscito per lo meno relativamente al suo ruolo all’interno del racconto: evoluto, ma tiranno in casa, sceglie il destino delle figlie in base a regole arcaiche tramandate da secoli, ascolta la musica classica , ma affronta con gravità la situazione della figlia maggiore; una ambiguità insomma che dà vita ad un personaggio ben riuscito anche grazie alla prova eccellente di Tommaso Ragno.
venerdì 27 dicembre 2024
Do Not Expect Too Much From the End of the World ( Radu Jude , 2023 )
mercoledì 25 dicembre 2024
Twilight of the Warriors:Walled In / 九龙城寨之围城 ( Soi Cheang /郑保瑞 , 2024 )
venerdì 20 dicembre 2024
Caught by the Tides / 风流一代 ( Jia Zhangke / 贾樟柯 , 2024 )