lunedì 23 gennaio 2023

Aftersun ( Charlotte Wells , 2022 )

 




Aftersun (2022) on IMDb

Giudizio: 9/10

Sull'onda di una scia interminabile di riconoscimenti iniziata al Festival di Cannes in una sezione parallela , proseguita nei festival di tutto il mondo e alimentata da una messe di giudizi entusiastici della critica quasi unanime, Aftersun della regista scozzese Charlotte Wells, si aggiudica a mani basse il titolo di "film evento" dell'anno, solitamente assegnato a quei lavori che emergono in maniera chiarissima tra gli altri pur non avendo praticamente un background che ne giustifichi il successo: il motivo di ciò, per quanto riguarda il film della giovane scozzese, è semplicissimo, Aftersun è un film che si rivolge a tutti, nel senso meno ampio del termine, cioè al suo interno contiene un tesoro emozionale che ciascuno di noi deve andare a scoprire, facendo ricorso alla forza della memoria e del ricordo.
Protagonisti assoluti, quasi unici del racconto sono padre e figlia, Calum e Sophie, che qualcuno scambia per fratello e sorella, tanto breve è la distanza che li separa con gli anni: lui sta per compiere 31 anni , lei 11, vive con la madre dalla quale Calum è separato, ad Edimburgo, mentre lui vive a Londra; il racconto si svolge durante la settimana che i due trascorrono assieme in una località balneare della Turchia; siamo sul finire del millennio scorso, tardi anni 90 come ci rammenta con precisione la colonna sonora dai toni nostalgici verso un periodo fin troppo vituperato ( gli anni 90  che sembravano dover essere la tomba del genere umano atterrito dal nuovo millennio e dalla tecnologia che iniziava ad infiltrarsi nella nostra vita).



Una vacanza spensierata insomma, fatta di piscina, di mare, di cene all'aperto e di escursioni, scandita dalle immagini che Sophie imprime su nastro con la sua handycam , una settimana in cui i due possono finalmente trovarsi e forse anche conoscersi meglio,  di consigli dati da un genitore che vuole essere un rifugio per la figlia che sta per lasciarsi alle spalle l'infanzia ed affacciarsi alla adolescenza.
Il trascorrere delle giornate ci viene presentato ora con la prospettiva di Sophie ora con un montaggio a tratti sincopato di immagini estratte dalle riprese della telecamera della ragazzina, fatte di colori spesso saturi, di figure sgranate, di movimenti di camera, qualcosa di inafferrabile insomma, come se mettere su nastro la realtà possa essere quanto di più complesso esista.
Poi però ogni tanto tutto diventa scuro, dapprima per pochi attimi poi per momenti sempre più lunghi, la tenebra è squarciata da lampi di luce stroboscopica di una discoteca dove il volto di una donna osserva con il viso contratto, poi in un'altra scena vediamo la stessa donna svegliarsi al pianto di un neonato: è il giorno del suo compleanno, compie 31 anni, è l'immagine di Sophie ormai adulta e capiamo che tutto ciò che stiamo vedendo non è altro che quello che la donna ci trasmette attraverso il suo sguardo, una prospettiva di recupero della memoria, impressa indelebilmente sui quei nastri ormai divenuti obsoleti.
Ben presto anche il sole che colora di una limpidezza assoluta e abbacinante le immagini della vacanza turca assume un altro connotato: Calum con il gesso al braccio a mostrare una frattura insanabile della sua intimità, Calum che piange disperato e fuma ossessivamente, Calum che cerca di nascondere il suo malessere, forse la sua depressione o magari un disagio di altro tipo alla piccola Sophie che dal canto suo col fiorire della sua adolescenza inizia a capire , come tutti noi ad un certa età , che il padre non è l'eroe invincibile, la corazza dietro la quale proteggersi e forse quella vacanza che la Sophie adulta ricorda con tristezza e dolore assume ora un aspetto diverso , lacerante , perchè la memoria e il ricordo non sono più mediati dal mito paterno ma dalla triste consapevolezza dei disagi che turbavano l'esistenza del padre.
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