Giudizio: 7.5/10
E' un film tosto The Silence, opera seconda di Baran bo Oder; lo è perchè fuori da ogni intento di facile presa tratta il tema della pedofilia senza esecrazione ostentata e facile, senza pietismo da quattro soldi e soprattutto senza ipocrisia.
Non che il film sia asettico verso la tematica, tutt'altro, ma si costruisce fotogramma dopo fotogramma con la ferma decisione di lasciarsi alle spalle le ovvietà e le emozioni forcaiole.
Un delitto atroce avvenuto 23 anni prima, in cui una adolescente viene brutalmente violentata e assassinata rimasto senza colpevole inseguendo inutilmente una pallida scia lasciata da una automobile rossa, si ripete con angoscianti concidenze negli stessi luoghi della provincia tedesca.
Noi sappiamo da subito chi sono l'assassino e il suo complice, quest'ultimo dopo 23 anni felicemente sposato con prole, scopriamo invece lentamente nel film, grazie a lunghi flash back come i due si siano ritrovati accomunati dalla insana attrazione per le ragazzine consumata con la visione di film pedopornografici in rigoroso formato super8.