giovedì 30 ottobre 2014

Gone Girl [ aka L'Amore Bugiardo ] ( David Fincher , 2014 )

Giudizio: 6/10

Addattamento cinematografico del romanzo dal titolo omonimo di Gillian Flynn, Gone Girl ( L'Amore bugiardo ) di David Fincher è stato presentato al Festival del Cinema di Roma due mesi prima che veda la luce sugli schermi cinematografici.
L'autore di opere di grande successo e di indubbia qualità quali Zodiac e Seven si affida ancora una volta al thriller, seppur molto contaminato, per raccontare una storia moderna di difficili rapporti personali e di situazioni sociali contemporanee esplosive.
Il film si apre con una coppia felicemente sposata, di cui si ripercorrono gli anni vissuti in comune: lui è uno scrittore di New York , lei una scrittrice che ha creato un personaggio di quelli ai quali i lettori si affezionano in maniera imperitura; l'inizio della loro storia d'amore è all'insegna della grande passione e dell'armonia.
Poi lui viene licenziato e decide di trasferirsi con la moglie , che accetta con celata ritrosia, nel Missouri per accudire la madre moribonda, abbandonando la vita sempre sotto la luce della Grande Mela e apre un bar con i soldi di lei, ricca di famiglia.

La mattina del quinto anniversario di matrimonio, lei sparisce; tutto lascia pensare ad un fatto criminoso e ben presto i sospetti non possono non cadere sul marito. 
Seguendo il racconto si scopre che tanto idilliaco il matrimonio non era e che il protagonista qualche scheletro nell'armadio ce lo aveva , senza per questo però dovere essere necessariamente un assassino, tesi che invece gli immancabili media assetati di sensazionalismo e di forche abbracciano a piene mani.
Fintanto che il film segue il suo binario più o meno thriller con una pluralità di prospettive, Gone Girl risulta godibile, ma quando si contamina con toni da commedia nera e da psicodramma familiare cercando di tenere in piedi il giallo con espedienti a volte sconcertanti, la pellicola perde gran parte del suo spessore.
Se è vero che i due protagonisti son ben tratteggiati e approfonditi, la storia tende a diventare sempre più superficiale e grossolana e a poco servono le indagini antropologiche sulla difficile convivenza tra uomo e donna quando repressioni , malumori e rancori restano sepolti nello scontro tra personalità.
Nel complesso Gone Girl la sua sufficienza, seppur stentata, la raggiunge perchè se non altro Fincher mostra le sue indubbie qualità di regista attento all'aspetto estetico che si esplicano soprattutto nella prima parte del film, nonostante la seconda metà  si arricchisca di svariati passi falsi; la coppia Ben Affleck-Rosamund Pike risulta azzeccata per interpretare due personaggi ambigui e sfaccettati: lui un po' bambacione e vittima degli eventi, lei con lo sguardo malandrino e un po' folleggiante.

Rimane però la convinzione che da David Fincher sia lecito attendersi qualcosa di più di un tutto sommato abbastanza anonimo seppur ben diretto thriller sui generis.

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