Giudizio: 5.5/10
Il sogno americano in chiave moderna, contaminato dai grandi mali del XXI secolo, la crisi economica e la mancanza di morale e di etica; in soldoni questo è Nightcrawler dell'esordiente alla regia Dan Gilroy, un fumettone notturno in una Los Angeles fin troppo stilizzata.
Il protagonista è Lou un disoccupato che sbarca il lunario rubando materiali edili e rivendendoli al mercato nero; gironzola la notte, raccatta ciarpame e va a rivenderlo chiedendo al tempo stesso di essere assunto dai suoi compari in affari che naturalmente se ne guardano bene di assumere un ladro.
Lou è però un tipo sveglio, animato di tenacia e di volontà e quando casualmente assiste ad un incidente automobilistico mortale sul quale piomba tempestivamente una troupe di fotografi free-lance, nel suo cervello si accende una lampadina: si procura una videocamera, installa sulla sua macchina una radio che intercetta le comunicazioni della polizia e si getta nel business dello sciacallaggio con l'intento di rivendere i suoi filmati al migliore offerente che naturalmente non tarda ad arrivare.
Poco tempo e per Lou arriva il successo facile, basta avere volontà e soprattutto assoluta mancanza di etica , muoversi bene, inventarsi impresario di se stesso con tanto di collaboratori ed il gioco è fatto, almeno fino a che il gioco stesso diventa troppo grande e ci si trova in un pericoloso guado dal quale si esce solo con la spietatezza e l'assenza di ogni straccio di regola.
Il concetto molto americano del farsi da soli è centrale nella tematica di Nightcrawler e trova in Lou un interessante personaggio, al limite dello spregevole nonostante la faccia vispa e simpatica di Jake Gyllenhaal, peccato che Gilroy, anche sceneggiatore, non sfrutti bene quanto di cinematograficamente positivo è insito nel personaggio di Lou, al punto che per imbastire una storia che abbia una credibilità si affida a soluzioni narrative a dir poco singolari con trovate illogiche anche se viste sotto l'ottica del self-made man arcigno e tenace; alcuni snodi della storia sono debolissimi e fanno scricchiolare una pellicola che ha nelle sue atmosfere notturne e nel personaggio di Lou le migliori intuizioni.
Se poi Dan Gilroy voleva affibbiarci l'ennesima storia di denuncia, più o meno velata, sullo strapotere e sulla onnipresenza del potere mediatico, il risultato è ancora più deludente e ovvio , perchè Nightcrawler, in questo senso, offre veramente poco; ancora meno ha da regalare se nelle pieghe del racconto il regista abbia voluto inserire lo stucchevole tema dell'ambiente che forgia e manipola l'individuo.
In conclusione il film, tra alti e bassi, trova la sua colonna portante, il faro nella notte di Los Angeles nella prova di Jake Gyllenhaal, credibile e intensamente calato nella parte di un personaggio che vive il suo universo personale come una continua sfida da vincere a tutti i costi e con ogni mezzo.
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