Giudizio: 4.5/10
C'era una volta l'action-crime-thriller movie all'HKese che pulsava di vite distrutte, di infiltrati e di doppiogiochisti, di poliziotti dalle mani unte e trasandati tristemente seduti ai banchetti degli street food, di delinquenti che avevano,a volte , nel più remoto angolo della sporca anima quel rigurgito trattenuto e pronto ad esplodere, di melodramma sincero, di storie di amicizia e di uomini veri e tosti con qualche apparizione femminile sempre funzionale al machismo tenero ed imperante; da qualche anno a questa parte, complice una identità sempre più traballante e sempre più legata al ruolo di capitale finanziaria dell'oriente rampante, quel genere si è trasformato in una parata di finanzieri senza scrupoli, poliziotti corrotti che hanno venduta l'anima al diavolo per trenta monete, delinquenti in colletto bianco, tecnologie mirabolanti, truffe che viaggiano alla velocità di un click sulla tastiera del computer: Overheard , giunto ormai al terzo capitolo è forse il capostipite di questo nuovo sottogenere che aspira a diventare genere a tutti gli effetti; sta di fatto che la nostalgia per quei lavori meno patinati, più sanguigni , più veri, direi quasi più artigianali comincia a montare prepotentemente.
C'era una volta l'action-crime-thriller movie all'HKese che pulsava di vite distrutte, di infiltrati e di doppiogiochisti, di poliziotti dalle mani unte e trasandati tristemente seduti ai banchetti degli street food, di delinquenti che avevano,a volte , nel più remoto angolo della sporca anima quel rigurgito trattenuto e pronto ad esplodere, di melodramma sincero, di storie di amicizia e di uomini veri e tosti con qualche apparizione femminile sempre funzionale al machismo tenero ed imperante; da qualche anno a questa parte, complice una identità sempre più traballante e sempre più legata al ruolo di capitale finanziaria dell'oriente rampante, quel genere si è trasformato in una parata di finanzieri senza scrupoli, poliziotti corrotti che hanno venduta l'anima al diavolo per trenta monete, delinquenti in colletto bianco, tecnologie mirabolanti, truffe che viaggiano alla velocità di un click sulla tastiera del computer: Overheard , giunto ormai al terzo capitolo è forse il capostipite di questo nuovo sottogenere che aspira a diventare genere a tutti gli effetti; sta di fatto che la nostalgia per quei lavori meno patinati, più sanguigni , più veri, direi quasi più artigianali comincia a montare prepotentemente.
Z Storm è il compendio in negativo di questa tendenza che acuisce la nostalgia per il cinema d'azione HKese che fu: basandosi su una storia incentrata su un groviglio che aspira ad essere complicatissimo e che non lo è per nulla, sebbene i protagonisti non manchino di ripeterlo ogni momento, assistiamo ad un pericoloso connubio tra alta finanza da pescecani, interessi multinazionali, delinquenza di alto bordo, poliziotti corrotti che passano le nottate a Macau carichi di soldi e di prezzolate compagnie, colletti bianchi della politica, della finanza e delle istituzioni che cazzeggiano su improbabili campi da golf e poliziotti che manco hanno più la pistola in mano ma giocano con tecnologici apparati.
Sebbene la storia tenti di ingarbugliarsi ad ogni istante , tutto appare chiaro sin da subito e a poco serve provare a gettare nella mischia qualche brandello del cinema HKese che fu per far librare in volo Z Storm.
La frontiera del thriller finanziario è irrimediabilmente aperta e David Lam , avendo come riferimento episodi che gli tsunami economico-finanziari che periodicamente colpiscono l'Asia ci regalano frequentemente, cerca di mettere in piedi un film che sia credibile ma che invece non riesce nel suo scopo.
Z Storm è insomma lavoro deludente che anche a livello spettacolare regala ben poco a meno che non ci si accontenti di case lussuose e di barche da nababbi e di qualche sgangherato inseguimento in auto; il tentativo poi di aprire al mondo la visione HKese dei conflitti finanziari-malavitosi con la presenza di un misterioso quanto improbabile personaggio occidentale che tira le fila, un certo Zoro, appare quasi un maldestro richiamo alla logica dei buoni (noi) e cattivi (gli altri).
Ma ciò che più preoccupa è che con assoluta certezza Z Storm avrà un seguito: " Zoro ha perso una battaglia, ma dovremo ancora combattere con lui",dice gonfio di orgoglio il protagonista nel finale, mentre il misterioso personaggio barbuto dal nome ispanico si dilegua in silenzio : prepariamoci insomma ad un sequel cui francamente avremmo fatto a meno.
Mah ... avevo sentito che era pessimo ... sarei quasi curiosa di vederlo ma non mi va nemmeno di buttare punti di download!
RispondiEliminaIl film è veramente deludente, e soprattutto , al pari di Overheard, mi pare che sia l'inizio di una saga; francamente questo filone finanza da squali- malviventi non mi convince per nulla.
RispondiEliminaA me anche Cold War ha infastidito molto per la massiccia presenza di vestiti grigi e cravattone, che barba! Overhead (ma non ho visto il 3) li trovo passabili, quantomeno perchè sono storie diverse e non una saga, e c'e' sempre qualche personaggio piu' dimesso con cui empatizzare.
RispondiEliminaInfatti il paragone con Overheard manco si può mettere in piedi, compreso il 3 che forse è anche meglio degli altri due.
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