Giudizio: 5/10
L’opera prima di Longman Leung e Sunny Luk, passato di buoni sceneggiatori alle spalle, aveva riscosso buoni commenti da parte della critica e un grosso successo di pubblico, in buona parte, va detto, non pienamente meritato; Cold War era infatti un tentativo di rivitalizzare l’action movie di Hong Kong rincorrendo però paradigmi dei recente passato ( Infernal Affairs ad esempio ) per lo più irraggiungibili.
Il nuovo lavoro dal titolo pomposamente divino, Helios, è un film d’azione piuttosto fracassone che mostra ancora una volta come la coppia di registi fatichi a trovare uno standard qualitativo e uno stile definito.
La storia verte intorno ad una letale arma nucleare che viene rubata da un pericoloso terrorista, Helios appunto, alle forze armate coreane; la polizia di Hong Kong riesce a mettere le mani sull’ordigno con l’ausilio di un importante scienziato nucleare ma la sua presenza in città mette a repentaglio la sicurezza per cui , a reclamarne la custodia, intervengono anche le forze di sicurezza cinesi; nel frattempo tutti coalizzati danno la caccia al pericoloso terrorista.
Su questa trama intrigata e a volte piuttosto confusa, si innestano una miriadi di scene d’azione, tecnicamente ben fatte ovviamente, in cui si vedono inseguimenti d’auto, macchine che volano, bombe che esplodono, motociclette che si rincorrono e sparatorie a iosa col risultato che tutto il film sembra un unico videogioco di quelli sparatutto che fagocita ogni forma di narrazione e ancor peggio che sottrae profondità ai personaggi e alle tematiche, nonostante un alquanto ingenuo rimando alle problematiche politiche tra Hong Kong e Cina continentale e un accenno di panasiatismo: le forze del bene contro quella del male , concetto ridotto ai minimi termini in un contesto dove la spettacolarizzazione domina su tutto.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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