Giudizio: 7.5/10
Uruguay 1973 , dopo un lungo periodo di turbolenze, un colpo di stato mette alla guida del paese un gruppo di militari, soffocando la democrazia nel paese, destino comune a gran parte dei paesi della regione in quegli anni.
La giunta militare si accanì soprattutto contro il movimento dei guerriglieri Tupamaros di ispirazione marxista-leninista, arrestandone gran parte delle figure di spicco.
Alcune di queste videro ben presto trasformato il loro status da prigionieri in ostaggi da utilizzare come ritorsione in caso di azioni degli attivisti rimasti in libertà: infatti il regime li incarcerò in totale isolamento in condizioni durissime sottoposti a violenze fisiche e soprattutto psicologiche; non potendoli uccidere e far sparire per non attirarsi addosso le ire delle organizzazioni umanitarie e dei governi di molti paesi, la giunta decise di colpire i carcerati nel modo più feroce: annullarne la personalità e condurli alla follia.
Il caso volle che dopo 12 anni di carcere durissimo in isolamento e la caduta della giunta militare, una volta liberati , alcuni di questi Tupamaros divennero figure di grandissimo spicco nella politica del paese nei regimi democratici che si sono susseguiti fino ad oggi: Josè Alberto Mujica detto Pepe divenne dapprima senatore e quindi capo dello Stato nel 2010 , Eleuterio Fernandez Huidobro , senatore anch’esso e ministro della difesa tra il 2011 e il 2016, Mauricio Rosencof, poeta scrittore e drammaturgo nonché anche politico della municipalità di Montevideo , sono i tre protagonisti della storia raccontata da Alvaro Brechner che vuole essere qualcosa di diverso dalla semplice biografia e dalla pura narrazione storica.
Indubbiamente il film del regista uruguagio ha la sua forte impronta di testimonianza storica, ma grazie ad una meticolosa analisi della personalità dei protagonisti e della loro reazione alla situazione vissuta per 12 anni, oltre alla spietata denuncia dell’ottusità del totalitarismo, Una notte di 12 anni riesce ad imporsi anche come un grande racconto di sofferenza e di battaglia con se stessi e contro un nemico che cerca l’annientamento della personalità; gran parte della pellicola è infatti la descrizione di una feroce guerra personale dei protagonisti contro la solitudine oltre che contro le sofferenze fisiche.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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