Giudizio: 6.5/10
The Lakeside Murder Case di Aoyama Shinji è probabilmente tra i meno anticonvenzionali lavori del regista giapponese che quattro anni prima , nel 2000, aveva ottenuto a Cannes il riconoscimento definitivo che lo proiettò in maniera stabile nel circuito dei Grandi Festival internazionali di cui da allora è ospite fisso ( o quasi).
Questo lavoro infatti si caratterizza per una linearità narrativa molto semplice e per tematiche oltre modo abusate nel Cinema Giapponese attraverso un racconto che oscilla tra il thriller e il dramma in cui sembrano addirittura scorgersi esili ma ben riconoscibili influssi hitchcockiani con venature di Agatha Christie.
La storia racconta di tre famiglie che si ritrovano in un cottage sul lago per preparare l'esame di ammissione dei loro figli ad un prestigioso liceo insieme ad un insegnante che dovrebbe spianare loro l'ardua strada. Dietro le famiglie, in particolare quella del protagonista Shunsuke, si celano però dissapori aperti che hanno portato alla separazione, aspetto che però non deve trapelare in fase di colloquio con l'insegnante.
Quando all'improvviso piomba nel cottage la giovane e bella amante di Shunsuke l'affare si intorbida anche perchè la donna non è totalmente estranea ad altri componenti del gruppo; la sua uccisione subito confessata dalla moglie dell'uomo inizia a gettare ombre inquietanti sul tranquillo cottage sulle rive del lago.
Dietro alla trama palesemente da thriller si celano più incisivi e profondi sentieri narrativi: la denuncia del sistema scolastico giapponese, la ossessiva competitività della società, l'ipocrisia della famiglia e le critiche alla educazione famigliare.
Può tutto ciò concorrere per nascondere e seppellire una verità in nome del perbenismo e dell'amore dei genitori per i propri figli? Secondo Aoyama il processo appare assolutamente coerente con i modi di vita e con la mentalità giapponese, sempre pronta a soffocare tutto e a nascondere ogni cosa in nome di una rispettabile apparenza.
L'unico elemento di rottura al conformismo è proprio la figura di Shunsuke che mostra da subito una certa insofferenza al rigido inquadramento cui la figlia sta per essere sottoposta e che in seguito tenterà di opporsi al disegno di occultare il cadavere in nome di una rispettabilità da mantenere a tutti i costi.
Ma dove non arriva l'anticonformismo può invece giungere l'amore paterno ed il senso di protezione, motivo per cui la figura del protagonista oltre che perdente appare anche drammaticamente ingabbiata in una omertà che non lascia scampo.
Come detto The Lakeside Murder Case è lavoro che risulta meno difficile ed ostico rispetto ad altri sguardi del regista sulla moderna società, sicuramente è meno incisivo e lascia meno il segno proprio per quella linearità che ne fa un film tutto sommato convenzionale, molto ben costruito ma che in parte soffre proprio per quel suo dibattersi tra thriller e dramma sociale senza essere in modo netto nè l'uno nè l'altro.
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