Giudizio: 7.5/10
Con sette opere all'attivo nell'arco di quasi un ventennio, Cao Baoping, si è imposto come uno degli autori più interessanti e anticonvenzionali del cinema cinese , da qualcuno inserito fra i registi della Quinta Generazione, da altri considerato più affine invece a quelli della Sesta Generazione, grazie sopratutto al suo sguardo sempre molto attento alle problematiche sociali derivate dalla profonda trasformazione che ha subito la società cinese in questi ultimi anni; i suoi lavori hanno oscillato tra il thriller e la dark comedy, con atmosfere e tonalità tendenti spesso al cupo, ma non disdegnando una certa dose di umorismo e sarcasmo.
Lasciando da parte Perfect Blue, film ufficialmente del 2022 di cui però si san ben poco, questo Across the Furious Sea vede la luce a sette anni di distanza dal divertente Cock and Bull una riuscita summa di generi e di riferimenti cinematografici; in verità anche quest'opera di Cao , come non di rado è successo a causa della censura, ha avuto una storia piuttosto tribolata, ufficialmente in ragione della pandemia da Covid-19 che ne avrebbe congelato la produzione e l'uscita.
In effetti la pellicola di Cao potrebbe prestarsi a qualche colpo di scure censorio, ma in questi ultimi anni i funzionari incaricati di rilasciare il fatidico dragone che campeggia nell'incipit dei film cinesi, sembrano avere spostato il bersaglio della loro opera; per quanto riguarda il film di Cao c'è comunque un cosante riferimento ad una morale e comunque i cattivi non sono poliziotti , motivo per cui probabilmente , come si dice, il film non ha subito alcun intervento della censura, nonostante alcuni momenti alquanto disturbanti.
Lao Jin gestisce uan flotta di pescherecci con i quali si trova spesso a sfidare le autorità di un non precisato paese confinante allorquando sconfina con le sue reti nelle acque territoriali straniere; il suo obiettivo è guadagnare più possibile per permettere alla giovane figlia Nana di continuare a frequentare l'università in Giappone; ha un matrimonio alle spalle finito male e la custodia della ragazza sin da quando aveva otto anni.
Improvvisamente arriva la notizia che la ragazza è scomparsa da alcuni giorni in Giappone, motivo per cui Jin parte per recarsi alla sua ricerca , cosa che fa anche la sua ex moglie con la quale si incontra a Kyoto dove Nana studiava; dopo poco il corpo della ragazza viene trovato, uccisa da numerose coltellate e il primo sospetto diventa un ragazzo cinese anch'esso che frequentava la ragazza che Jin cerca di fermare per avere notizie non riuscendoci in quanto quest'ultimo riesce a fuggire in Cina.
Da questo momento in poi Jin , accecato dalla smania di vendetta cercherà di farsi giustizia da solo, trovandosi però nella condizione di poter pretendere poco dalle autorità cinesi in quanto il caso è di gestione giapponese.
Il ragazzo sospettato , Miaomiao , è un bulletto esaltato con il coldplay e con un sapiente gioco di incastri di piani temporali veniamo a sapere come i due si sono conosciuti instaurando una relazione insana; oltretutto il ragazzo è figlio di una famiglia di "nuovi ricchi" disgregata in cui la madre ha mollato il marito ma che in occasione del fatto torna a prendersi cura di Miaomiao.
Sin da subito è chiaro che la famiglia del giovane soffre di problematiche profonde che si riveleranno drammatiche e che forse la prospettiva con cui concosciamo gran parte della storia , che è quella di Jin, probabilmente non è del tutto esatta.
Utilizzando il gioco di prospettive, di intrecci, di verità e menzogne, manovrando sulla storia grazie a colpi di scena più o meno attesi e spostando sempre più in alto l'asticella dello sconcerto e l'angoscia per quanto accaduto, Cao Baoping costruisce un film di quasi due ore e mezzo che non perde praticamente mai ritmo e tensione narrativa; ogni volta che si pensa di essere giunti al capolinea della storia c'è ancora qualche altro tassello da dover mettere a posto che squarcerà qualche altro velo che nasconde qualcosa.
Che Cao Baoping sappia tener in mano un thriller in maniera egregia lo dimostrano la gran parte delle sue opere precedenti, che nell'ambito della storia dai toni torbidi ci sia sempre spazio per una impulso vitale di morale personale è una situazione ormai costante, che spesso inserisca dei momenti di ironia macabra è anch'essa una costante ricorrente ( in questo caso pensiamo alla pioggia di pesci...), ma il suo occhio indagatore riesce a fare del suo meglio quando mette sotto osservazione la società cinese: in Across the Furious Sea è chiaro il suo grido di allarme riguardo alla precarietà della istituzione famiglia, di come questi nuclei diventino sempre più spesso il punto nevralgico da cui prendono vita malesseri e situazioni terribili a grande impatto esplosivo; le due famiglie, quella di Nana e quella di Miaomiao, attraverso strade diverse , percorrendo sentieri forse agli antipodi giungono alla stesso fallimento.
Su questo aspetto sociale che riguarda da vicino la società cinese, risultato di uno dei processi di trasformazione sociale più travolgente che abbia mai solcato la storia dell'uomo, per lo meno in questi ultimi due secoli, il regista costruisce una storia durissima, per certi versi disturbante, nella quale trova spazio la pietas umana per vittime e carnefici e che si struttura su una impalcatura narrativa fatta di prospettive diverse che generano verità e menzogne, certezze e ambiguità che diventano l'aspetto forse più valido di un racconto che come genere abbraccia senza incertezze il thriller.
Probabilmente alcune scelte di Cao sono un po' troppo disinvolte soprattutto dal punto di vista narrativo e Across the Furious Sea non raggiunge i livelli di The Equation of Love and Death che fu l'opera che lo impose anche in Occidente, ma di certo questa sua nuova fatica ci regala un regista in buona forma che non ha perso di certo lo smalto nel raccontare storie crude che sono lo specchio di una società sempre più ricca di problematiche nuove come quella cinese.
Huang Bo , ammesso ce ne fosse bisogno, dimostra di essere un attore a 360 gradi capace di apparire travolgente nei film brillanti e convincente nei ruoli drammatici, come è quello di Jin , un uomo corroso da una sete di vendetta che obnubila; Zhou Xun torna a lavorare con Cao 15 anni dopo il già citato The Equation e si confronta per la prima volta con Huang Bo in una accoppiata di livello stellare in cui svolge con la giusta dose di mistero e di dramma il ruolo della mamma di Miaomiao, decisa a difendere il figlio fino alla fine; e infine merita una menzione Zhou Yiran, praticamente quasi esordiente, che lascia una traccia importante con la sua interpretazione di Nana.
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