Giudizio: 7/10
Brother Ghost è un rispettabile boss delle Triadi ormai sul viale del tramonto; il suo autoesilio lo vive all'interno del karaoke bar di sua proprietà, lontano dalle lotte di strada , dall'escalation immobiliarista intrapresa dalla malavita di Hong Kong e dal traffico di droga: un prepensionamento insomma trascorso coi suoi uomini fedeli tra chiacchiere e qualche karaoke girl.
Quando incontra casualmente una giovane donna proprietaria di un piccolo bar in stile HKese, nasce in lui un innamoramento quasi adolescenziale misto ad un sentimento di protezione verso la ragazza che ha da poco perso il padre e che con molta difficoltà riesce a tirare avanti il locale: Mei è una ragazza idealista che tenacemente vuole tenere in piedi l'attività che era appartenuta al padre e Ghost , alla ricerca di qualche investimento che gli assicuri una vecchiaia tranquilla, decide di aiutarla.
Mei però è innamorata del giovane uomo di fiducia di Ghost che ha rischiato la vita per salvarla dalla prepotenza di un bulletto scagnozzo di un altro boss; il ragazzo , tra due fuochi, la fedeltà al boss e l'amore per la ragazza, è tormentato dalla scelta della strada da intraprendere.
Ghost riesce comunque a vincere le resistenze di Mei e a rinnovare il locale nel quale mette a lavorare come garzoni e camerieri i suoi fedelissimi che si cimentano anche in arditi tentativi culinari.
Il vecchio boss, suo malgrado, sarà costretto a rigettarsi per una ultima volta nel certame di strada per riaffermare i suoi valori e per difendere la sua scelta di vita e quella dei suoi uomini messa a repentaglio dal boss ex amico Brother Bill.
Per i primi due terzi Gangster Payday si atteggia a commedia romantica , scanzonata e leggera che lascia intravedere sullo sfondo le tematiche tipiche del gangster movie HKese sulle triadi ( fratellanza, onore, amicizia virile) rivisitato però con atmosfere ironiche e divertenti; poi nell'ultima parte si rivolge a situazioni più oscure, più tipiche del genere con tanto di scazzottate, botte e agguati: nonostante ciò però il tono complessivo del film, complice anche un finale tutto sommato leggero, rimane colorato dalle tinte della commedia e , soprattutto, fa riecheggiare forte modelli e atmosfere che costruirono le fortune di un cinema HKese rimasto ancora oggi unico.
Tutta la storia sembra guardare al classico gangster movie dando quasi il via ad una sorta di capitolo finale che vorrebbe segnare la fine di un epoca: anche i gangster alla fine vogliono vivere una vita normale e tranquilla e voltarsi indietro ad osservare il passato col giusto sentimento di nostalgia; Gangster Payday richiamando un mondo ormai quasi scomparso segna la strada su come uscire da un piccolo universo che ha racchiuso in tanti anni storie indimenticabili.
I momenti divertenti nel film non mancano, a partire dagli adolescenziali impulsi di Ghost fino ai dialoghi serrati o ai momenti di notevole brillantezza ed impatto quale la cena a casa della ex moglie di Ghost, alcuni personaggi risultano efficacissimi e certi scorci di Hong Kong by night sono degni del miglior Johnnie To; infine la prova di Anthony Wong, che affianca al solito straordinario carisma anche quella tenerezza che deriva dall'immagine del cavallo di razza che volge al declino, ben si amalgama con quella della innocente e deliziosa Charlene Choi; a completare il quadro la presenza di alcuni personaggi che nel mondo cinematografico di genere di Hong Kong vivono da decenni ( Chan Wai-Man, Ng Chi-Hung, Arthur Wong, Carrie Ng) che regala il giusto tocco di tradizione e di identità.
Gangster Payday è insomma un lavoro piccolo, ma che sa ben rappresentare quel tipo di film che negli anni passati ha reso unico il cinema di Hong Kong.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.