lunedì 1 luglio 2019

Asura:The City of Madness ( Kim Sungsu , 2016 )




Asura: The City of Madness (2016) on IMDb
Giudizio: 7/10

C'è un sindaco corrotto , imbroglione e che non si pone problemi nell'usare le maniere spicce per giungere all'obiettivo che è quello di riqualificare una città immaginaria ma nella quale è facile intravvedere una qualsiasi città coreana figlia del boom economico; c'è una procuratore rampante e ambizioso che non disdegna neanche lui le maniere forti per estorcere notizie, e in mezzo c'è un poliziotto corrotto, Han, che si muove in maniera scaltra e priva di scrupoli in quello spazio senza confini che sta fra la legge e la corruzione: il sindaco è fratellastro della moglie e lo vorrebbe ai suoi servigi, gli Affari Interni della polizia lo vorrebbe come una talpa in considerazione del suo legame col sindaco e soprattutto lo tiene ben stretto al collo perchè qualcuno conosce il suo segreto che lo porterebbe dritto in galera.
I cardini di Asura sono dunque quelli classici , a metà tra il noir e il thriller, ma la storia riesce a svilupparsi in una direzione che ben presto porta alla luce altre tematiche ed aspetti.
Han il poliziotto, corrotto e senza scrupoli nell'avvalersi della collaborazione di personaggi raccapriccianti, deve scegliere su quale versante muoversi, usando molta attenzione a non calpestare qualche piede fuori posto; la sua mission per la salvezza è trovare le prove delle manovre di corruzione del sindaco e portarle  al procuratore affinchè faccia sparire le prove del suo delitto. 


Han inoltre ha sulla coscienza una moglie moribonda, che ha vissuto una vita infelice accanto a lui e che grazie ai soldi del fratellastro sindaco può tentare di affidarsi ad un intervento chirurgico disperato per avere salva la vita.
Il muoversi tra questi due poli di potere che sembrano antitetici ma che in fondo sono molto simili, porta Han a investire del  ruolo a lui riservato di scagnozzo del sindaco il suo giovane collega che ben presto entrerà nelle grazie del sindaco grazie ai suoi lavori sporchi portati a termine.
Se è vero che il finale iperrealista in stile noir HKese appare per molti versi coerente con l'atmosfera di degrado morale ed etico nel quale il film ben presto scivola, altrettanto incontestabile è che ,come spesso ci hanno abituato i film coreani, soprattutto quelli d'azione, si dilunga in maniera un po' troppo prolissa su un finale tirato per lunghe ben oltre il necessario.
Ma dietro la storia raccontata in Asura c'è il tentativo di dipingere quello spazio stagnante e fetido che sta tra il potere costituito e la criminalità organizzata, tra la politica e la giustizia, uno spazio informe all'interno del quale ogni figura perde i suoi connotati, sia esso poliziotto, malvivente, politico o giudice: il profilo sembra sovrapporsi tra queste figure pronte ad usare le stesse armi, la medesima violenza, lo stesso potere esercitato con protervia.

Ad accentuare queste atmosfere al limite del mefitico c'è una ambientazione notturna metropolitana da noir pieno di pessimismo, uno spazio limitato oscuro e bagnato nel quale ogni speranza di redenzione e di etica è schiaffeggiata dall'espressione della violenza più bieca , gratuita, sostanziale.
Ogni evento raccontato fa parte di un segmento narrativo che porta al fondo del pozzo pieno di melma dove le coscienze affogano e l'uomo si avvicina al suo essere animale.
Asura : The City of Madness del regista coreano Kim Sungsu potrebbe apparire come un film estremo, inutilmente violento e nichilista, ma calato nella realtà di un paese che vede nella corruzione e nella inaffidabilità del potere politico e giudiziario l'unico tratto distintivo della vita sociale e civile, i fatti narrati dalla pellicola in quella maniera apparentemente eccessiva assumono un altro spessore.
In tal senso la scena madre dell'incontro tra i duellanti col terzo incomodo in mezzo in cui si cerca una soluzione (leggi soldi e favori per tutti e pace fatta) appare tra le più significative del film, il quale da parte sua , grazie ad una regia che in tal senso non va mai oltre i limiti, si basa molto anche sui personaggi e sulla loro costruzione del loro profili.
Proprio nell'ottica dell'importanza  dei personaggi nella riuscita della storia va sottolineato come i tre ruoli chiave di Asura siano ottimamente ricoperti dal divo  Jung Woosung ( Han ) , dall'eccellente Hwang Jungmin ( il sindaco) autentico monumento del cinema coreano e da Kwak Dowon ( il procuratore), come sempre efficacissimo nei ruoli carichi di ambiguità





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