Tutti pazzi per la pietra di giada
Tre anni prima di affermarsi definitivamente col bel Crazy Racer, Ning Hao, regista tra i più innovativi e bravi della recente Cinematografia cinese, aveva diretto , Andy Lau produttore, Crazy Stone, lavoro che probabilmente è superiore persino a Crazy Racer, pur essendone un autentico precursore in cui è presente la medesima vitalità narrativa che anima il lavoro seguente.
Film dal grande ritmo, dalla trama intrecciata e stratificata a voler quasi confondere lo spettatore accalappiandolo in un turbine di eventi, Crazy Stone è anch'esso una black comedy , nella quale sembra potersi rintracciare il Blake Edwards della Pantera Rosa e i fratelli Coen, in una struttura narrativa convergente in cui dei pezzi di storia che vagano quasi impazziti si fondono in un unico corpo sotto gli occhi di chi guarda.
La storia ruota intorno ad un prezioso monile di giada che viene ritrovato tra le macerie di una fabbrica in dismissione e che potrebbe salvare la fabbrica stessa dal fallimento qualora venisse venduto ad una cifra iperbolica.
Ambientato nella megalopoli Chongqing, intorno a questo semplice punto di partenza convergono una serie di personaggi coloratissimi che sono il vero asse portante del film, che però possiede una ben precisa e intrigante sceneggiatura: il padrone della fabbrica che cerca di resistere ad un immobiliarista senza scrupoli che vorrebbe comprare il terreno per costruire l'ennesimo grattacielo, un dipendente ex poliziotto incaricato di gestire la sicurezza del padiglione in cui viene esposta la preziosa pietra che tanto per capire il tipo vediamo nella prima scena del film sottoporsi ad una esplorazione rettale perchè malato alla prostata, una banda di gaglioffi malviventi da quattro soldi che intravede nel furto della pietra il colpo della vita, e poi il figlio scemo del proprietario della fabbrica che si spaccia per grande fotografo solo per rimediare qualche ragazza, un ipertecnologico ladro hkese un po' Arsenio Lupin un po' Tom Cruise, scagnozzi vari e improbabili vigilantes che ruotano tutti intorno a questo tesoro che potrebbe , in un modo o in un altro cambiare il corso della vita di ognuno, in un crescendo di equivoci, gag, circostanze fortuite, azioni maldestre che fanno sì che il film scorra che è un piacere, ricco di dialoghi che spesso giocano sul doppio senso o sulle affinità fonetiche ( e qui purtroppo non ci sono sottotitoli che tengano...), di situazioni esilaranti (i patetici tentativi di creare un sistema di sorveglianza ipertecnologico, il battibecco tra le guardie giurate su chi avesse segnato se Gilardino o Schevchenko in Milan-Inter, la voce che si abbassa dopo troppe sigarette solo per citarne alcuni, le guardie e i ladri alloggiati nel medesimo albergo a loro insaputa) e di citazioni palesi (Mission: Impossible e Infernal Affairs) in un tourbillion divertente, scandito da un ritmo sostenuto.
Pensare a Crazy Stone come ad un puro divertissment è però riduttivo: vero che si ride con intelligenza, vero che il tono è quello della commedia, seppur venata di nero sarcasmo, ma anche questa volta , echeggiando lo humor nero dei fratelli Coen , Ning Hao disegna una piccola fetta di umanità affannata dietro cose più grandi di loro, tutte tendenti all'arricchimento e al benessere; una corsa che conduce al baratro e che nelle pieghe più nascoste (ma neppure troppo) , vuole essere uno sguardo ironico e pessimista sulla società cinese in evoluzione tra immobiliaristi senza scrupoli e poveracci che vogliono salire sul treno del benessere anche a costo di privarsi di ogni senso etico e morale.
Ning Hao da prova di grandi capacità nella regia, soprattutto grazie ad una sceneggiatura intricata su cui la storia si dipana in maniera perfetta; giochi di montaggio e musica adeguata fanno il resto, insieme alla fondamentale prova degli attori presenti che danno vita a personaggi vividi e divertenti: il duo Guo Tao e Huang Bo, chi diverranno dei fedelissimi del regista nei lavori seguenti, hanno le facce e la bravura giusta per sapersi accollare i ruoli a loro assegnati, ma anche tutti gli altri contribuiscono alla eccellente riuscita di un film che fa leva soprattutto sulla forte caratterizzazione dei personaggi.
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