sabato 23 giugno 2012

Three Kingdoms: Resurrection of the Dragon / 三国之见龙卸甲 ( Daniel Lee YanKong / 李仁港 , 2008 )

Giudizio: 6/10
Zhao Zilong, il guerriero invincibile

Ricchissima coproduzione sino-hkese-coreana, il lavoro di Daniel Lee , come ben specifica il titolo, è un racconto che si ispira con una certa dose di libertà al grande classico della letteratura cinese "Il romanzo dei Tre Regni".
L'ispirazione letteraria è fondamentalmente un pretesto per raccontare, molto sommariamente a dire il vero, la figura di uno dei personaggi del romanzo, a metà tra storia e mitologia, il guerriero Zhao Zilong che fu l'ultimo dei grandi generali del regno di Shu, guidato da Liu Bei che si considerava, se non altro per linea dinastica, il vero erede della dinastia Han, prossima all'estromissione da parte di Cao Cao.
Percorrendo molto sbrigativamente la carriera militare di Zhao sin da suo arruolamento col fido compagno d'armi, la storia tende a concentrarsi su un episodio in cui l'eroe si trovò a difendere strenuamente la Phoenix Height, dietro al quale si nasconde una sottotrama di eroismo e di tradimento, di crudeltà e di trame oscure.

Pur rimanendo per larghi tratti fedele al testo, che di per sè contiene già numerosi aspetti fittizi e basti su leggende, attraverso un impianto da vero kolossal con tanto di lavoro grafico digitale alle spalle, Lee tralascia totalmente la trasposizione cinematografica dell'angoscioso periodo storico, tratteggia appena i personaggi che poi sono il vero fulcro su cui ruota il Romanzo, si concede delle libertà narrative quale quella di trasformare in donna uno dei nipoti di Cao Cao, generale delle armate Wei, in un improbabile personaggio reso ancora più balbettante dalla scelta di una attrice occidentale quale Maggie Q che poco  ha a che vedere con il contesto e si affida in modo prepotente alla musica di Henri Lai che richiama in maniera quasi spudorata quella di Ennio Morricone negli Spaghetti Western.
L'interesse del regista sembra invece focalizzarsi più sugli aspetti tecnici tra slow motion e spruzzi di sangue, immagini in campo lungo su sterminate armate in marcia e campi di battaglia nel deserto, scene d'azione ben rese dall'opera di Sammo Hung come action director e digitale a tutto spiano (ben gestito tra l'altro).
Va da sè che una così scarsa attenzione ai personaggi e alle loro passioni rende alcuni di essi quasi delle macchiette , Zhuge Liang ad esempio, e che anche la schiera di ottimi attori presenti non riesce a dare il meglio di sè proprio per la poca rilevanza data ai protagonisti.
Lo stesso Andy Lau , nei panni dell'invincibile Zhao Zilong, appare una volta tanto quasi disorientato, e solo Andy On  e Sammo Hung riescono ad offrire una prova veramente convincente; per il grande Ti Lung la soddisfazione di avere impersonificato il semidio Guan Yu in un piccolo ruolo, mentre appare veramente fuori da ogni logica la scelta di Maggie Q che oltre tutto non appare palesemente a suo agio.
L'avere amato profondamente la lettura del Romanzo non può essere motivo per poter affermare che Three Kingdoms sia un film riuscitissimo, anzi, al contrario il risultato è piuttosto deludente e lascia un certo amaro in bocca, proprio perchè,a prescindere dalla sua fedeltà al testo, troppi frammenti che avrebbero potuto rendere il film migliore sono stati colpevolmente omessi.

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