Giudizio: 7/10
Un tempo Dong-chul è stato un gangster leggendario di quelli la cui fama si tramanda nel tempo immutata; ora però ha cambiato vita , grazie soprattutto al matrimonio con Ji-soo, una donna energica e determinata, tutto il contrario del modello sottomesso di moglie coreana; lavora nel mercato del pesce e si tiene alla larga dei guai, anche se non riesce a fare a meno di prestare orecchio a presunti affari proposti da improbabili imprenditori che lo possano arricchire; quando poi un vecchio amico lo mette in contatto con un curioso personaggio che si occupa del commercio del Granchio Reale, un gigantesco crostaceo che potrebbe portare enormi guadagni, Dong-chul non può fare a meno di accettare l’offerta , salvo scatenare le ire di Jo-soo che vede l’affare come una follia.
Ma ben peggio dell’affare del Granchio Reale è quello che si presenta una sera a Dong-chul: tornato a casa , la trova a soqquadro e la moglie è scomparsa; poche ore dopo qualcuno lo chiama avvisandolo che la donna è stata rapita , dando il via al tipico gioco del gatto col topo.
Una volta appurata la cinematograficamente proverbiale incapacità dei poliziotti e risolvere i casi, per il nostro eroe non rimane altro che tornare nell’arena e mettersi in proprio, con l’aiuto del fidato Choon-sik e di un improbabile detective privato ingaggiato da quest’ultimo, Gomsajang.
A forza di informazioni strappate a suon di cazzottoni, Dong-chul riesce a sapere che la moglie è stata rapita da una organizzazione dedita al traffico di giovani donne , gestita da un pazzo criminale che sembra più una macchietta che un vero ganggster.
Sta di fatto che la strada per riportare a casa la moglie sarà durissima per il protagonista, tornato ad essere il toro scatenato cui allude il titolo originale.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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