Giudizio: 7/10
Ispirato ad una piece teatrale scritta da Cheung Tat-ming, che del film è anche attore e co sceneggiatore insieme al regista Herman Yau, A Home with a View è uno di quei lavori, ormai piuttosto rari, che possono definirsi autenticamente impregnati di quel che rimane dello spirito cinematografico di Hong Kong; non a caso Herman Yau, regista di un Cinema che sembra per molto aspetti appartenere ad un passato remoto, è probabilmente il più genuinamente legato alla tradizione di Hong Kong risultando un cineasta che ha saputo sempre cogliere quanto di interessante dal punto di vista sociale emergeva dalla ex colonia britannica.
A Home with a View è opera che prende spunto dall’annoso problema degli alloggi, e del mercato immobiliare Inn genere, nella città di Hong Kong, assurto a vero e proprio problema sociale e su questo imbastisce una storia che si muove tra la commedia brillante tradizionale, la satira e la black Comedy.
Al centro della storia una famiglia tipica di Hong Kong: un capofamiglia attentissimo al controllo delle spese affinché si possa finalmente comprare l’appartamento in cui vivono, una moglie energica al limite dell’isteria, una figlia che si affaccia all’adolescenza con tutte le problematiche che ne conseguono, un figlio adolescente sfaccendato ed il vecchio padre di lui ben avviato alla demenza senile; una famiglia nella quale però non regna certo la calma e la tranquillità, scossa come è da dispute e discussioni (come ben rappresenta la scena iniziale); come non bastasse anche i vicini di casa sono tutt’altro che persone accomodanti, anzi piuttosto fastidiose ;quello che ricompone la pace in famiglia e infonde la serenità capace di riportare la tranquillità (transitoria) è la veduta che da una delle finestre si ha sulla baia in lontananza, quasi una visione magica capace di calmare gli ardori e infondere un senso di armonia.
Quando una mattina la famiglia al completo di accorge che quella veduta paradisiaca è stata oscurata da un enorme cartellone pubblicitario montato su un terrazzo prospiciente, nella casa piomba lo sconforto , ma anche la volontà di far sparire quanto prima quell’obbrobio, spacciato da opera d’arte dal suo creatore che vive in affitto nella casa di fronte.
Petizioni(fallite) , incontri pubblici (naufragati miseramente) , appelli agli organi competenti della città ( inutili e ben presto affossati da una burocrazia di stile italico), non riescono a risolvere il problema, motivo per cui la bella famigliola decide di passare all’azione utilizzando gli estremi rimedi per un male così estremo.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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