Giudizio: 5.5/10
Cinque anni dopo il buddy-road movie Breakup Buddies, Ning Hao dà alla luce il suo settimo lavoro, Crazy Alien , da qualcuno molto forzatamente considerato il terzo capitolo di una fantomatica trilogia comprendente Crazy Stone e Crazy Racer ai quali sarebbe accomunato non si capisce bene da cosa, lavori del 2006 e 2009 rispettivamente che , è bene dirlo subito, non hanno praticamente nulla a che vedere con questa nuova pellicola.
Uscito nelle sale nel periodo più propizio, quello del Capodanno Lunare , Crazy Alien sembra proprio fatto apposta per attrarre il grande pubblico a scapito della qualità complessiva; il risultato è un film commerciale, rivolto al grande pubblico , di quelli da domenica pomeriggio con coca cola e pop corn.
La storia ha un prologo in perfetto stile fantascienza, seppur ben presto con contaminazioni demenziali: gli americani hanno finalmente costituito un punto di contatto con gli alieni, è nel bel mezzo dello spazio deve avvenire uno scambio di dna , contenuto in una sfera, tra umani e alieni; l’idiozia di un astronauta americano che pensa bene di immortalare il momento con l’immancabile selfie, manda su tutte le furie gli alieni e la loro navicella finisce alla deriva nello spazio prima di cadere , con il suo carico a bordo, in uno scalcinato parco giochi nel quale è riprodotto tutto il mondo, dove lavora Geng Hao , un ammaestratore di scimmie vicino al fallimento, non certo il punto di forza del parco giochi.
Quel che resta della navicella porta sulla terra un piccolo esserino alieno, quasi un clone di ET, che Geng Hao e il suo compare Da Fei scambiano per una scimmia proveniente dall’Africa.
Naturalmente gli americani hanno tutte le intenzioni di recuperare l’essere alieno e dopo mille peripezie riescono a giungere in Cina dove ne frattempo Geng Hao ha addestrato l’alieno e intende utilizzarlo al posto della scimmia che nell’impatto a terra della navicella si era infortunata.
Gli ingredienti ci sono tutti: imprevisti, equivoci, citazioni di ET e del Re Scimmione, satira ridanciana rivolta soprattutto verso gli americani, ma di fatto rivolta anche verso i cinesi stessi che degli USA hanno fatto il loro modello principale, furbate inverosimili e quant’altro faccia parte del canone della commedia.
Certamente alcuni momenti del film sono divertenti e mostrano situazioni simpatiche, così come è da apprezzare pienamente l’accoppiata Huang Bo - Sheng Teng che catalizza la gran parte della pellicola ( c’è anche la comparsata dell’immancabile Xu Zheng) e che è garanzia di attrazione per il pubblico e di simpatia; però l’impressione dominante è quella di assistere ad un lavoro costruito ad arte per il grande pubblico, una vera e propria operazione commerciale in grande stile, nonostante le premesse che avrebbero potuto condurre ad un racconto più interessante e meno votato alla commedia demenziale.
Se aggiungiamo il mezzo scandalo che ha causato un video che mostrerebbe abusi commessi su animali durante la produzione del film, si capisce bene come Crazy Alien , al di là del riscontro al botteghino, non certo entusiasmante, abbia finito per essere un capitolo tutt’altro che glorioso nella cinematografia di Ning Hao.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.