martedì 13 gennaio 2015

The Parade ( Srdjan Dragojevic , 2011 )

Giudizio: 8/10

Film dalle premesse narrative quasi tragicomiche: la comunità gay serba sta organizzando il Gay Pride a Belgrado, dopo che i precedenti tentativi si erano conclusi in un pestaggio sistematico dei partecipanti da parte dei nazionalisti e dei neonazisti; siccome neppure la polizia, naturalmente percorsa da forti sentimenti omofobi, ha intenzione di offrire protezione , ecco la trovata di rivolgersi ad un ex eroe di guerra serbo, naturalmente omofobo anch'esso che gestisce una agenzia privata di bodyguard, naturalmente tutti ex militari ed omofobi.
La chiave per giungere a questo assurda decisione è la prorompente ed esuberante fidanzata dell'uomo che per il suo matrimonio si è rivolta proprio ad uno dei leader della comunità gay, regista teatrale fallito e che sbarca il lunario come organizzatore di eventi pacchiani; lo sporco patto è presto fatto: organizzazione del matrimonio gratis in  cambio di protezione.
Limun, l'eroe di guerra, però non riesce a convincere nessuno dei suoi scagnozzi, disgustati dall'idea e quindi deve mettere in piedi la più folle brigata che si sia mai vista: lui serbo che va a rimediare compari tra gli amici delle etnie nemiche contro cui ha combattuto.

Un serbo, un croato, un bosniaco e un kossovaro albanese formano la stravagante e multietnica pattuglia che dovrà fronteggiare centinaia di teppisti pronti a menare mazze e cazzotti, ma soprattutto questa brigata di machi violenti e buzzurri, guerrafondai e omofobi, si troverà fianco a fianco con le "checche" con tutte le possibili conseguenze che si possono immaginare.
Sebbene costellato in maniera prepotente di luoghi comuni sull'universo gay e sulla sua contrapposizione con un ambiente ostile e violento e nonostante alcuni momenti che sembrano un po' troppo forzati, The Parade è un film intelligente, ironico, sarcastico che anche laddove sfocia nel dramma, come nel finale, mantiene un divertito sorriso sulle labbra; si va dalle battute da B-movie sui gay , alla colorita rappresentazione dei pregiudizi, al rimestare sul concetto di omosessualità come malattia all'autoironia dei personaggi gay: insomma una atmosfera da commedia che soprattutto nella parte centrale in cui avviene il viaggio di Limun con uno dei gay in lungo e largo per la ex-Jugoslavia a bordo di una Mini minor rosa confetto, alla ricerca dei suoi ex nemici-amici, da il meglio di sè.
Dietro il sorriso beffardo e la chiara presa di posizione in difesa dei diritti dei gay, c'è anche una riflessione sulla società serba, in cui ancora sono ben radicati una certa intolleranza e un'integralismo culturale  acuito dai tanti anni di guerra civile.
Non c'è dubbio che Parade, più che nel suo messaggio di difesa dei diritti civili, da il meglio di sè nella descrizione dei personaggi, alcuni decisamente eccellenti a partire da Limun che si atteggia ad uomo di potere circondandosi di cimeli di guerra e di cattivo gusto, al suo compare croato che con grande sentimento di fronte all'asina che partorisce dice che il sangue gli fa impressione, al kossovaro-albanese che usa le aquile come corrieri per la droga da vendere alle truppe americane e poi distribuire i soldi ai ragazzini del villaggio.
Personaggi e dialoghi insomma sono il vero tessuto connettivo che tiene insieme questa storia che ha il pregio, piuttosto raro, di sapere raccontare col sorriso non sguaiato tematiche di grande portata, anche perchè Dragojevic, che ha anche scritto la sceneggiatura, può avvalersi di un testo efficace e mai scontato, anche quando va a insistere sulle ovvietà , spesso volgari, sugli omosessuali.
Soprattutto , occorre ripeterlo, è l'idea di vedere la guerra che ha sconvolto la ex Jugoslavia per anni, con un occhio carico di ironia, sotto una prospettiva quasi surreale che lascia nono solo morti e odio ma anche amicizia e cameratismo, fa di Parade un film che può a ben ragione affiancarsi come qualità a quei lavori prodotti nei Balcani negli ultimi anni che trattano la tragedia della guerra etnica.


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