Giudizio: 7/10
Il nostalgico "come eravamo" di Zhao Wei
E' questo il lavoro d'esordio alla regia di Zhao Wei , una delle attrici più stimate e più famose nel panorama cinematografico cinese, ispirato alla novella di Xin Yiwu e con Stanley Kwan nei panni di produttore.
Sebbene il film presenti più di qualche ombra , soprattutto relativamente alla sua struttura narrativa, come debutto non c'è che da rimanere piacevolmente colpiti, tanto più che per ammissione della stessa regista, molti sono i risvolti autobiografici all'interno della storia raccontata.
So Young, titolo internazionale che non rispecchia a pieno quello originale, è un racconto ambientato negli anni 80-90 che vede protagonisti un gruppo di giovani studenti universitari; goliardia, amori segreti e amori taciuti, sogni, aspirazioni, fiducia nel futuro , occhio nostalgico che guarda ad un passato quasi eroico sono i temi sui quali si regge , e bene, almeno la prima ora e mezza di film.
La storia è divertente, raccontata con genuinità e spontaneità,regala personaggi anche di contorno molto ben costruiti, si respira una certa sincerità tipica di chi racconta cose vissute, si seguono i protagonisti con crescente simpatia; ma quando il balzo temporale porta tutti in avanti di alcuni anni per mostrarci come le vite sono cambiate , come i sogni si sono (o non si sono ) realizzati, la leggerezza e la brillantezza del racconto cala paurosamente: troppe cose da spiegare, troppi fili da riannodare forzatamente, troppe scelte da giustificare e cose perdute da ritrovare, tante cose da far tornare al loro posto, troppa instabilità sentimentale ed emotiva a riempire lo schermo ,motivo per cui alla fine rimane un po' di amaro in bocca per un lavoro che per tre quarti aveva dato il meglio di sè.
Indubbiamente però rimane il dato di fatto che Zhao Wei sa guardare al passato col giusto mix di nostalgia e sentimento, senza cadere mai nell'eccesso nè emozionale nè giovanilistico: è un divertente come eravamo per una generazione che viveva l'inizio della nuova Cina e che ora di quel paese è l'asse portante.
Mark Chao a parte, il film vede tutta una serie di esordienti alcuni dei quali, in primis la protagonista Yang Zishan, dimostrano doti promettenti che danno al film la giusta dimensione e freschezza.
Si sa l'opera seconda è quella più importante e quindi lì la aspettiamo, ma Zhao Wei ha dimostrato che oltre ad essere una attrice di spessore ha le doti per poter diventare anche una buona regista; saremmo molto sorpresi se così non fosse.
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