Giudizio: 6.5/10
Viaggio a Shenzhen
Mark Wu, conosciuto fino ad ora per essere stato lo sceneggiatore di Sex and Zen, pomposamente lanciato come il primo 3D erotico, si cimenta nella sua opera prima in un lavoro che sta a metà strada tra la commedia erotica e il Cat III, in cui situazioni pruriginose e pecorecce si fondono alla grande tradizione della commedia HKese.
Non inganni la locandina che richiama in maniera quasi sfacciata all'ultimo lavoro di Jeff Lau East meets West, non c'è traccia di quella comicità stralunata e a volte surreale del grande regista di A Chinese Odyssey, semmai Due West si avvicina più a 33D Invaders, mancando comunque tutta quella atmosfera demenziale del film di Cash Chin.
La storia racconta il cammino sentimentale-sessuale di Frankie, giovane HKese, sin dalla pubertà attraverso infatuazioni masturbatorie video mediate, sussulti ormonali giovanili, primi amori che naturalmente si scordano subito e giunge ai giorni nostri sempre attraverso esperienze tragicomiche.
Sotto la guida del suo amico mentore Wong Ching, dopo avere assistito tramite rapidi flashback, spesso con voce narrante del protagonista, alle esperienze passate ,vediamo Frankie intraprendere quel viaggio, brevissimo seppur oltre confine, verso Shenzhen, divenuta una sorta di mecca per gli HKesi in cerca di emozioni sessuali, come ci raccontò già Pang Ho Cheung in Men suddenly in black.
Qui tra fanciulle procaci, saune e strani personaggi di contorno Frankie conclude il suo viaggio di iniziazione al sesso nelle sue forme più articolate che crea in lui il terribile dilemma tra amore ordinario e vizio piccante.
Soprattutto nella seconda parte, indubbiamente più lineare, il film si appoggia molto spesso a toni da commedia con un influsso addirittura sentimentale verso la fine, ma per gran parte del suo svolgimento siamo in piena commedia erotica soft core con alcuni momenti che divertono ( l'irruzione inattesa della madre per giocare a mahjong), con uno sguardo tendente al sarcastico verso la famiglia del protagonista tipico esempio di ipocrisia e perbenismo.
Due West è comunque lavoro che si lascia vedere anche con gusto, forte della sua leggerezza e che si basa su dialoghi a raffica spesso esilaranti e situazioni che strappano le risa in maniera irresistibile (la scena nella sauna a Shenzhen al momento di scegliere le ragazze); ancha la parata di disinibite e procaci fanciulle pronte a mostrarsi senza veli regala momenti degni di nota, come deve essere in una commedia a sfondo erotico e tutto sommato si può perdonare qualche accenno di "serietà" allorquando cerca di andare a scavare in problematiche che sembrano alquanto lontane dal tono e dell'atmosfera generale del film.
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