Giudizio: 8.5/10
La solitudine dell'individuo
Come Wang Bing abbia incontrato il protagonista del suo documentario Man with no name non è dato sapere, probabilmente si sarà trattato del solito scherzo del fato, sta di fatto che il regista cinese, dopo le monumentali e commoventi dissertazioni cinematografiche sugli aspetti più profonda della Cina autentica, si sofferma stavolta su un individuo che con il suo gesto di ribellione assoluta, privo di ogni connotato sociale e politico vuole affermare la sua centralità come essere umano.
Seguire il ciclo delle stagioni, vivere come un moderno Robinson Crusoe, chiudersi nel suo mutismo rotto solo da qualche imprecazione non comprensibile, è per Wang Bing l'affermazione dell'individualismo spazzato via da decenni di collettivizzazione.
E il regista con la solita garbata maestria interagisce col protagonista senza influenzare nulla della sua esistenza, scrivendo un'altra pagina memorabile di Cinema.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.