Giudizio: 7.5/10
L'esordio alla regia di Lee Ji won è il racconto di una sopravvissuta agli abusi e alla violenza subiti nell'infanzia: Miss Baek infatti è una giovane donna che vive nell'ombra, fuggendo tutto quello che la mette davanti il mondo; lavori umili nei quali è facile rimanere nell'ombra, una relazione con un poliziotto nella quale non sembra credere minimamente e che trascina forse solo per combattere la solitudine; la donna ha lasciato alle sue spalla tutto il mondo, una fuga verso il nichilismo e l'annullamento più totali.
Quando l'amico poliziotto, che nutre per lei sentimenti sinceri, la informa che la madre è stata trovata morta in stato di indigenza, iniziamo a capire lentamente il background personale della donna: la madre, alcolista e violenta è stata la sua aguzzina nei momenti in cui l'alcool le devastava il cervello, ma è stata anche colei che con dolorosa convinzione ha cercato di salvare la figlia da future violenze ed esperienze devastanti abbandonandola per non trascinarla nel baratro.
Miss Baek sembra quasi sollevata dalla morte di una madre che ha sempre visto come la causa prima delle sue disgrazie, anche se poi , in alcuni flashback scopriamo che la donna in più di una occasione ha difeso strenuamente la ragazza dal bullismo e dalle violenze che la circondavano.
Ma soprattutto Miss Baek si trova davanti una piccola sè stessa quando trova per strada una ragazzina che vive in uno stato di perenne sevizie psicologiche e fisiche da parte di un padre reso idiota dai videogiochi e da una matrigna egoista e folle fino alla violenza più bieca.
La ragazzina è lo specchio nel quale Miss Baek riflette sè stessa, rivisita il suo passato, valuta il suo presente , la sua capacità di poter essere madre e di sapere uscire dalla totale anaffettività nella quale è imprigionata.
Nonostante la diffidenza della donna il legame tra le due diventa sempre più stretto, causando non pochi problemi con la giustizia visto che la coppia di aguzzini tengono ben stretta a sè la ragazzina, perpetuando violenze e soprusi.
Per Miss Baek l'incontro con Jieun è l'ultima possibilità per uscire dalle tenebre e tornare alla vita, il riscatto di una sopravvissuta, l'occasione per fare luce in maniera definitiva e giusta sul suo passato famigliare e affermare nel presente il suo potere di donna libera.
Miss Baek non è un film sulla violenza subita nell'infanzia in senso stretto, è più un lavoro su quello che una infanzia disagiata produce e proietta a distanza di anni, nell'età adulta, nonostante nel film non manchino momenti duri di violenza subiti dalla ragazzina.
Più che un film sull'infanzia violata è una riflessione sul mondo femminile abusato sin dalla tenera età che trova nella fuga e nell'annientamento affogato nell'odio la risposta nell'età adulta; una risposta che prevede la totale perdita di personalità e della capacità di affrontare il ruolo di genitrice e l' impossibilità a superare il trauma.
Quando la protagonista si trova davanti la ragazzina di nove anni, così simile a se stessa, un istinto di sopravvivenza che trova nella condivisione del dolore fisico e morale riesce faticosamente a farsi strada, ponendo alla donna una serie di domande che lentamente sbriciolano il muro dietro il quale si era relegata.
La regista costruisce un film per larghi tratti convincente, in cui il rapporto quasi simbiotico che si crea tra Miss Baek e la ragazzina attrae in maniera magnetica l'empatia del pubblico, grazie ad alcuni momenti che risultano esser carichi di una dolorosa emozione : la scena in cui la ragazzina ha timore a mostrarsi nuda con i segni delle violenze e Miss Baek le mostra spogliandosi anch'essa le cicatrici delle passate violenze è di certo bellissima e di grandissimo impatto nel suo offrirci l'immagine di una condivisione del dolore e della vergogna che appartengono sì al corpo ma anche e soprattutto allo spirito e all'anima.
Schivando anche la trappola di un finale che avrebbe potuto in qualche modo far perdere la potenza intrinseca del film e che invece appare pienamente coerente con quanto visto nel corso del racconto, Miss Baek è lavoro duro, essenziale,semplice nella sua drammaticità, con la giusta dose di speranza per potere uscire per sempre dal tunnel di una vita nella penombra.
La prova di Han Jimin nel ruolo di Miss Baek ha la bellezza della drammatica essenzialità del personaggio che nasconde però il suo mondo oscuro ed è stata giustamente riconosciuta con il premio riservatole dalla Associazione dei critici coreani
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