Giudizio: 8.5/10
Il cielo è sempre livido, carico di nuvole basse che ammantano le cime innevate del Galles, il vento sferzante ed incessante, colonna sonora naturale che non tace mai; gli alberi lanciano verso il cielo grigio i loro rami rinsecchiti e senza foglie, quasi a voler squarciare una coltre opprimente; la brughiera accoglie gli animali al pascolo offrendo solo poca erba buona solo per le pecore.
La Rivoluzione Industriale avanza imperterrita nella sua patria di origine, l'Impero britannico, le fabbriche divorano tutto alla rincorsa del profitto e del guadagno; imperversa la Guerra di Crimea e quasi tutti gli uomini sono al fronte, lontani da casa.
Anche Gwen aspetta con fiducia il ritorno del padre e nel frattempo aiuta la madre nei lavori dei campi e con le pecore; la madre mostra una fragilità emotiva e di personalità anche perchè deve affrontare le pressanti richieste sempre meno amichevoli del signorotto panzone proprietario della miniera che vuole le sue terre per allargare le sue attività minerarie.
Sebbene Gwen sia solo una ragazzina adolescente , la sua vita sta subendo un repentino cambiamento che impone una maturazione accellerata; la madre è spesso colta da convulsioni ed è malata per cui lei deve curarsi anche della sorellina, i soldi per comprare gli elisir che potrebbero curarla non ci sono e le minacce del capitalista panzone sono sempre più pressanti.
Ma Gwen crede che ci sia anche qualche altra cosa che incomba su di lei e sulla sua famiglia: sente rumori nella notte, vede ombre sfuggenti nei campi intorno alla fattoria, qualcosa uccide nottetempo tutto il gregge di pecore, la madre sembra posseduta da strane forze malvagie: il mondo sta per crollare intorno a Gwen e la paura e il dolore sono talmente grandi che la ragazza pensa all'intervento divino o satanico o di qualche forza oscura impalpabile.
Il film d'esordio di Williamn McGregor è una opera potente, dura, cattiva nel suo sviluppo che si carica momento dopo momento di una angoscia pesantissima e sebbene molti abbiano intravisto qualche richiamo a The Witch, se non altro per la collocazione geografica, Gwen è ben più che un horror dalle forti tinte gotiche: è il racconto di una vita sconvolta nella sua adolescenza dal dramma della guerra e della prepotenza del ricco capitalista senza scrupoli; c'è un senso di oscurità che avviluppa gli animi e che non si diraderà mai , contribuendo a costruire una atmosfera tetra; c'è il racconto filtrato attraverso gli occhi di Gwen della lotta di classe; è il racconto di una vita che poteva solo esser difficile, come lo è quella di chi lavora una terra ben poco rigogliosa, una vita fatta però anche di ricordi belli e teneri ( i flash back brevi della famiglia) e che invece scivola verso l'orrore più cupo e insuperabile.
McGregor è molto bravo nell'avvolgere il racconto di una atmosfera che diventa sempre più angosciante, avvalendosi anche di una ambientazione che grazie anche alla fotografia di Adam Etherington e soprattutto al sonoro curato da Anna Bertmark amplifica quanto di cupo e misterioso si nasconde nella natura e nel paesaggio.
Alla fine Gwen risulta essere un ottimo agglomerato di stili e di tematiche, un racconto popolare punteggiato di superstizione e di orrore, quest'ultimo però tutto umano: l'orrore di chi impone i suoi voleri e che distrugge la dura realtà nella quale però trovano ancora spazio speranze e sogni di una piccola famiglia.
Magnifica l'interpretazione della diciottenne Eleanor Worthington-Cox, al suo esordio nei panni da protagonista, attrice di grandissimo talento in via di esplosione.
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