Giudizio: 8/10
Il cosiddetto folk horror, sottogenere , ma fino ad un certo punto ormai, che ha preso sempre più piede, soprattutto nel cinema europeo, con la unica parziale eccezione di Ari Aster che non a caso in Midsommer però si affida ad ambientazioni scandinave, sposta sempre di più il centro del dibattito sulla sua essenza verso tematiche femministe: la cultura europea ,a tutte le latitudini, è impregnata da secoli dalle figure femminili spesso viste come portatrici di malvagità e di stregoneria, il più delle volte espressione di una ipocrita subcultura maschilista che demonizza la donna a maggior ragione quando animata da spirito di indipendenza.
Al già lungo elenco di opere rientranti a vario titolo nel genere, si aggiunge Nightsiren, opera seconda della regista slovacca Tereza Nvotová, che già nel 2017 con l'opera prima Filthy ottenne numerosi riconoscimenti, un dramma ad impronta folk che mette in scena una caccia alle streghe moderna, retaggio di una cultura montanara e contadina che affonda le sue radici nella notte dei tempi, secoli e secoli indietro.
La scelta della regista di ambientare ai giorni nostri questa storia è chiaramente un messaggio forte e chiaro: il tempo è passato , la società ha (apparentemente) fatto enormi progressi nel rispetto e nella tolleranza, ma per alcune tematiche il tempo sembra essere rimasto all'epoca dei roghi che illuminavano la campagne e la misoginia moderna col suo corredo di violenza e sopraffazione non è altro che l'ovvia conseguenza temporale di quanto accaduto per secoli che ha instillato nella cultura popolare una immagine della donna-demone.
La protagonista del film è una giovane ,Sarlota, che torna nel suo paese natale tra le montagne per prendere atto del testamento lasciato dalla madre , morta da poco e con la quale lei non aveva più rapporti; sin dal suo arrivo viene presa di mira dai paesani che la accusano di essere una strega così come lo era la madre intorno alla quale sono proliferate storie di atrocità e di malvagità; Sarlota inoltre si porta dietro il senso di colpa per la morte della sua sorellina avvenuta per una tragica fatalità di cui lei si sente responsabile e motivo per il quale la comunità la accusa apertamente.
Insomma per la ragazza è un tuffo in un passato torbido, oscuro, foriero di dolore e di avversione, nel quale solo il rapporto amichevole ( a volte sembrerebbe anche qualcosa in più...) con la inquietante Mira una ragazza che sembra conoscere qualcosa sul passato di Sarlota.
La protagonista sempre divisa tra il fuggire e lo scoprire la verità che non conosce, intraprende quindi un viaggio nel suo passato rimosso, in un ambiente ostile che la considera una strega ritornata in vita.
Se la scelta di ambientare la storia nel presente costituisce forse l'aspetto più interessante del film, la costruzione della storia che utilizza la regista è altrettanto valido e coinvolgente: le atmosfere appaiono da subito inquietanti, cupe, morbose, man mano che la verità inizia a comparire; la tematica diventa sempre più una denuncia sociale che vuole condannare la violenza sulle donne ( qui picchiate, violentate, bruciate come streghe...) tanto più astiosa e bestiale quanto più le donne del racconto si ergono a paladine della libertà e dell'indipendenza, della conoscenza e della ricerca della liberazione da un giogo culturale e personale insopportabile.
La regista utilizza queste atmosfere per creare una storia che è sì un thriller ma è soprattutto un grido di dolore contro l'oppressione e contro la violenza, e lo fa però in una maniera apparentemente molto poco politica e sociale: la descrizione dei rapporti umani, dei legami famigliari, l'ambiguità sessuale, la ricerca di una agognata libertà diventano il manifesto di un femminismo culturale, che travalica gli slogan per giungere al nocciolo del problema.
Nightsiren è opera che anche all'interno del Folk horror ha le sue peculiarità, perchè alla fine l'aspetto stregonesco , cinematograficamente inteso, e quello puramente soprannaturale sono appena accennati, quasi a creare un sottofondo molto labile alla storia che invece rimane fortemente adesa alla realtà perchè tutto ciò che la pellicola mette in scena, grazie anche ad una regia potente ed efficace, appare tremendamente reale, lo specchio di una società in cui talune aberrazioni ancora sono ben salde.
Nel suo complesso Nightsiren è opera dal forte impatto emotivo, che ha nelle atmosfere buie e cariche di inquietudine il cardine principale intorno al quale la storia si svolge con le sue sorprese e colpi di scena , ma senza quelle forme ridondanti che troppo spesso si incontrano nei thriller-horror.
Tereza Nvotová si conferma, seppure ancora giovane, una delle autrici più valide nel raccontare il mondo femminile nelle sue varie sfaccettature, affidandosi ad una sensibilità di genere sorretta da una notevole capacità alla regia che di sovente mostra una cifra stilistica molto personale.
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