sabato 4 luglio 2009

Lasciami entrare ( Tomas Alfredson, 2008 )


Giudizio: 8/10
Vampiri e adolescenti


Non era facile per il talentuoso Tomas Alfredson mettere in piedi un film del genere con equilibrio senza cadere da una parte nelle storie vampiresche di genere e dall'altra nel "tempo delle mele" ed affini; e questo è già un risultato prodigioso. Se poi il film è fatto con grande bravura tecnica e con un coinvolgimento notevole, il giudizio è ancora più positivo.
Oskar è un fanciullo di 12 anni che sin dalle prime scene del film lascia intuire il suo profondo disagio esistenziale,con genitori separati e assenti e vessato in continuazione da alcuni bulletti compagni di scuola. Eli è una ragazzina che vediamo arrivare in piena notte in taxi e stabilirsi vicina di casa di Oskar, in compagnia di un inquietante personaggio di cui non sapremo mai il ruolo nella vita della ragazza. I due si incontrano nel giardino innevato fuori di casa , in piena notte e ben presto si capisce che Eli non è una semplce dodicenne: è un vampiro ranchiuso in un corpo adolescenziale che come tutte le creature della notte che si rispettino ha bisogno di sangue per vivere. Tra i due nasce una amicizia affettuosa che vince la diffidenza di Oskar soprattutto, il quale ha però dalla sua il candore dell'adolescenza che gli impedisce di scappare e di inorridere di fronte alla verità confidata da Eli; anzi si integrano, fondono i loro drammi esistenziali, si danno coraggio uno con l'altra.
I due ragazzini si muovo in un ambiente ottimamente cesellato dal regista, in un clima tendente allo squallore tra ubriaconi e casermoni algidi immersi nella neve alla periferia di Stoccolma; affrontano in piena solitudine, per scelta lui , per necessità lei, gli eventi della vita; sembrano in alcuni momenti quei personaggi dei romanzi di fine 800, gettati nella vita e che debbono crescere troppo in fretta.
Anche il finale, molto apparentemente consolatorio e lieto è a suo modo agghiacciante e crudo: se da un lato l'amore (come può esser quello tra due dodicenni) ha una grossa forza rassicurante, dall'altro il mostare come solo la comprensione tra "disadattati" sia l'unica forza propulsiva lascia sgomenti.
Alfredson ci offre un gran bel film, equilibrato, soave in alcuni momenti, molto allusorio in altri, enigmatico al punto giusto , senza svelare tutto fino in fondo; le enormi distese bianche aperte a tutti gli stati d'animo e la bravura dei due ragazzi attori ,soprattutto lei,Lina Leandersson (segnamoci il nome che sentiremo presto parlarne ancora ), fanno il resto.
Un film che intenerisce, commuove e al tempo stesso atterrisce, sgomenta , lascia un po' di amaro in bocca e infila dritto nel nostro cervello quel ticchettio dell'alfabeto Morse col quale si chiude.

2 commenti:

  1. un film bellissimo, inatteso.
    niente violenza inutile e una storia di amicizia/amore che commuove.
    uno di quei rari casi di un film che ha continuato a girare in testa per giorni, un film al quale ci si affeziona.
    praticamente un film perfetto.

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  2. Vero Ismaele, un film veramente riuscito e molto coinvolgente, la figura della vampira baby, poi è di quelle che rimangono impresse a lungo

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