Nove anni fa a soli 47 anni, moriva Leslie Cheung , artista e personaggio cui il destino ha già riservato le stigmate della leggenda nel mondo dello spettacolo di Hong Kong e non solo.
Le circostanze della morte, legate alla sua tribolata storia personale e alla sfavillante carriera artistica, hanno fatto di questo uomo di spettacolo poliedrico una leggenda a così pochi anni dalla sua scomparsa, a maggior ragione perchè l'ambiente cinematografico soprattutto sconta la sua assenza in maniera pesante.
Come molti uomini di spettacolo di quella piccola ma inesauribile fucina che è Hong Kong, Leslie Cheung era artista completo capace di riuscire a dare il meglio di sè sia come cantante che come attore che come show man.
Il segno che ha lasciato nell'industria cinematografica HKese rimarrà indelebile per sempre e , ancora a distanza di nove anni, per ammissione dei suoi stessi colleghi, ha lasciato un vuoto incolmabile.
Impossibile ricordare i capolavori assoluti del Cinema in cui è stato protagonista; a me personalmente rimarranno negli occhi sempre le sue grandissime prove in Rouge, A Chinese Ghost Story e Ashes of time.
Ma Leslie Cheung è stato anche emblema di un disagio profondo che forse la società HKese sta oggi superando: la "diversità" di un artista riguardo ai costumi sessuali in un ambiente profondamente improntato al machismo; probabilmente fu proprio questo disagio, questa difficoltà a poter vivere ed ad ammettere a pieno la sua sessualità che hanno minato un uomo che faceva dello sguardo perennemente venato di tristezza e malinconia il suo tratto distintivo.
Come è per Anita Mui, altra eroina tragica dello show business HKese, la figura e la personalità , oltre che la straordinaria bravura, di Leslie Cheung , mancano terribilmente a tutti coloro che amano il cinema di Hong Kong.
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