martedì 9 giugno 2015

Jeziorak [aka Waterline] ( Michal Otlowski , 2014 )




Jeziorak (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Due poliziotti scomparsi nel nulla nel pieno della campagna della provincia polacca, una giovane donna trovata morta in un lago, un'altra donna scomparsa e poi ritrovata morta: questi i casi che l'ispettrice Ize Deren si trova a dover affrontare, portando a spasso il suo pancione da gravida quasi a termine; uno dei due poliziotti scomparsi fa parte della sua squadra ed è il padre del nascituro, seguendo le indagini su questa scomparsa  la polizia si trova di fronte ad un'altro caso di omicidio, quello di una giovane escort ucraina.


La donna porta avanti le indagini con grande volontà e fierezza e man mano che alcuni indizi vengono a galla il sospetto che i due episodi non siano del tutto estranei tra loro si fa strada, inoltre più il calore del fuoco si avvicina fin quasi a scottare , più l'ispettrice si imbatte in una serie di ostacoli e di atteggiamenti al limite del depistaggio da parte dei suoi superiori perchè tutto lascia prevedere il coinvolgimento nel crimine  di personaggi noti, gangster dal colletto bianco.
Ma cosa più inquietante, tutto quello che sembra poter essere successo affonda le radici in un passato lontano che riemerge in tutta la sua drammaticità e che va ad insinuarsi nella vita privata della detective Ize Deren: uno di quei casi in cui in gioco non c'è solo il dovere di assicurare gli assassini alla giustizia, ma anche il rimestare nel torbido sepolto per portare a galla verità e sorprese perse nella profondità del tempo.

Ize insomma non è solo un poliziotto che vuole e deve svolgere il suo dovere, è anche la protagonista di un percorso a ritroso in cui in gioco c'è la sua famiglia, gli affetti e il suo onore.
E' un lavoro dal sapore antico, rigoroso nella sua classicità formale in bilico tra noir e thriller questo Jeziorak del regista esordiente polacco Michal Otlowski che ha anche scritto la sceneggiatura, sembra spesso rievocare lavori del passato, quando in Europa si confezionavano thriller veri e sorprendenti.
Per molti aspetti il lavoro di Otlowski ha il suo schema classico del genere: il corpo senza vita, i sospetti, la detective che si mette alla ricerca della verità , le indagini, i depistaggi , il coinvolgimento trasversale; a ciò si affianca però il tocco di originalità dovuto alla presenza nel ruolo leader di una donna (gravida per di più) e il suo coinvolgimento personale; per tale motivo Jeziorak rievoca i tempi d'oro del genere arricchendolo con aspetti nuovi e peculiari.
Nel suo dispiegarsi il film del regista polacco accumula tutta una serie di indizi, valanghe di informazioni, che almeno all'inizio creano quasi confusione, persino false piste per poi riannodare lentamente, quasi impercettibilmente i fili, va a scavare nel passato che si ripresenta nelle stesse odiose forme nel presente: in questo intreccio la figura totalmente atipica della detective col pancione diventa essa stessa protagonista della torbida trama, dapprima con il coinvolgimento del marito e poi con il suo personale , intimo, che la porterà a dovere effettuare scelte ardue; soprattutto nella seconda parte del film il ruolo di Ize sembra quasi cambiare i suoi connotati e l'occhio del regista si posa con più decisione sui suoi tormenti interiori, scavando nella storia personale della donna.
Otlowski è bravo nell'ambientare la storia in una impersonale fredda campagna polacca, dominata dai colori lividi che desaturano quasi la pellicola, privilegiando atmosfere tendenti al tetro, per qualcuno addirittura al dark, mantenendo una rigida e appagante coerenza formale; forse è mancato quel guizzo di coraggio e di impudenza in più per regalare qualche sprazzo che facesse gridare veramente di sorpresa, come la sceneggiatura tutto sommato permetteva: è insomma tangibile la sensazione che il regista polacco abbia voluto rimanere fin troppo legato agli schemi classici del thriller piuttosto che sperimentare qualcosa di singolare.
Di fatto però Jeziorak è lavoro bello , ben diretto che si affida molto anche alla singolarità del personaggio (una bravissima Jowita Budnik) e che fa delle atmosfere e degli aspetti oscuri che racconta il suo reale punto di forza.

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