lunedì 15 giugno 2015

Our Little Sister ( Kore-eda Hirokazu , 2015 )




Our Little Sister (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Kore-eda Hirokazu torna a Cannes due anni dopo il successo riscosso con Like Father, Like Son che gli portò in dote il Premio della Giuria; Our Little Sister , ispirato ad un manga di Yoshimi Akida, divide fortemente la critica soprattutto perchè , almeno in apparenza, la scelta narrativa del regista si orienta verso un lavoro in cui le tematiche a lui abituali sono molto depotenziate in favore di un atmosfera molto più rarefatta e con venature meno drammatiche. 
In effetti il film , il cui titolo originario è Diario di una città di mare, si presenta veramente come una piccola cronaca famigliare: tre sorelle vivono insieme in una grande e vetusta casa nella città marittima di Kamakura, il padre le ha abbandonate quindici anni prima per rifarsi una famiglia, la madre se ne è andata subito dopo e le tre hanno dovuto crearsi il loro mondo fatto di piccole e grandi responsabilità per tirare avanti sotto la guida di Sachi, la più grande.


In occasione della morte del padre al cui funerale partecipano con ben poca convinzione , conoscono la sorella più piccola che l'uomo ha avuto da un matrimonio successivo verso la quale provano subito un tenero sentimento; la quattordicenne Suzu è una ragazzina posata, tranquilla, molto responsabile che accetta ben volentieri di andare a vivere con le sorelle nella grande casa di famiglia , dove presto imparerà a conoscerle bene: la rigorosa Sachi, surrogato materno, pilastro della casa, la inquieta e frivola Yoshino sempre alla ricerca di una rapporto amoroso che la soddisfi, la stravagante e allegra Chika che coltiva il suo singolare rapporto con l'amico appassionato di alpinismo.

Intorno a loro gravitano altri personaggi che costituiscono un ambiente simil-famigliare nel quale le ragazze sono cresciute, a partire da una pragmatica prozia fino ad una docile proprietaria di un ristorante e ad un vecchio amico del padre che gestisce anch'esso un ristorante.
La ricomparsa della madre dopo tanti anni in occasione della commemorazione della morte della nonna, susciterà reazioni forti, soprattutto in Sachi, quella più sensibile alla mancanza di una famiglia.
In sottofondo un malcelato rancore verso i propri genitori, cui viene spesso rimproverata la totale inutilità, tema che Kore-eda sviluppa spesso nelle sue opere.
Our Little Sister procede adagiandosi sui toni tipici di tutte le opere del regista: grande eleganza formale, predilezione per gli ambienti extraurbani, sentimenti forti ma raccontati con grande compostezza, momenti immancabili come il funerale e il convivio intesi come catalizzatori della riunificazione, una forte critica verso il ruolo dei genitori e una prepotente solidarietà tra le vittime della disgregazione della famiglia.
Quello che manca in Our Little Sister sono gli eccessi di drammaticità che , sempre in linea con la pacatezza propria del regista, vediamo esplodere in quasi tutte le sue opere, ma ciò sembra più una scelta formale che altro, perchè a ben vedere il tema di fondo dell'abbandono dei figli è fortissimo, sebbene trattato con stile diverso rispetto ad esempio a Nobody Knows , così come quello della memoria da coltivare non solo con le sbiadite fotografie ma anche con gli oggetti della casa, col cibo, con i cimeli conservati sotto il pavimento.
Il registro narrativo scelto da Kore-eda in svariate circostanza sembra indulgere verso la commedia , anche grazie a personaggi di contorno quasi tragicomici ( l'amico di Chika, appassionato di alpinismo che ancora guarda in estasi all'Everest nonostante ci abbia rimesso un po' di dita dei piedi), altre volte si affida ad immagini ricche di poesia (i fuochi d'artificio, la festicciola in giardino con le quattro sorelle in kimono), ma non perdendo mai di vista il concetto che l'accettazione delle cose della vita , anche quando non rispettano le nostre aspettative, permette di superare i dolori e i ricordi.
Possiamo dire che Our Little Sister appartenga alla categoria dei film "minori" di Kore-eda, non volendo però con questo decretarne un giudizio negativo: qualche difetto indubbiamente la pellicola lo ha, soprattutto una certa ripetitività di situazioni, ma rimane pur sempre lavoro apprezzabile, in cui il regista dimostra grandi capacità nel saper far rendere al meglio le attrici: Ayase Haruka,  Nagasawa Masami, Kaho e Hirose Suzu riescono ad essere sufficientemente affiatate nonostante qualche momento non totalmente convincente.


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