domenica 22 ottobre 2017

Disappearance ( Ali Asgari , 2017 )




Disappearance (2017) on IMDb
Giudizio: 6/10

Nella fredda notte di Teheran si consuma l'odissea di due giovani; hanno un grosso problema da risolvere: dopo il loro primo rapporto sessuale la ragazza è in preda ad una emorragia e, in base alla rigorosa legge islamica oltre che alle tradizioni ataviche persiane, questo costituisce un reato.
Dapprima inventano uno stupro avvenuto per strada, ma quando la inflessibile dottoressa di turno li mette davanti alla necessità di dover coinvolgere l'autorità giudiziaria, i due se la danno a gambe cercando un altro pronto soccorso e soprattutto un altro escamotage: inutile spacciarsi per marito e moglie ( non hanno ovviamente il certificato di matrimonio e quindi occorre la presenza dei famigliari della ragazza), inutile cercare la solidarietà del personale medico e infermieristico obbligato anch'esso a rispettare le severe regole.


Con l'aiuto di alcuni amici riescono a trovare una via che anche nella severissima Repubblica Islamica Iraniana funziona bene per eludere la legge: come nell'avanzato , ricco ed evoluto resto del mondo il denaro può aprire le porte che fino a pochi attimi prima erano serrate ed invalicabili.
Nella sua scarsa ora e mezza Disappearance, opera prima del regista iraniano Ali Asgari, eleva la personale odissea notturna dei due ragazzi ad emblema di un paese dove la tradizione e la legge sembrano collimare soprattutto per quanto riguarda il costume e le abitudini della popolazione; i due giovani però , in un epoca in cui non esiste censura che possa oscurare la visione del mondo esterno, sono la faccia di una ribellione e di un disagio silenziosi ma non per questo meno vigorosi.
In particolare la libertà sessuale sembra esser un tabù indistruttibile laddove le ataviche usanze famigliari fanno da supporto ad una legge che vieta i rapporti sessuali prima e al di fuori del matrimonio.

Asgari decide di raccontare questo spaccato della società iraniana, per molti versi in rapido cambiamento anche grazie a qualche seppur timida apertura ( anche se con l'appoggio produttivo del Qatar che ne ha permesso probabilmente l'aggiramento della censura, un lavoro simile sarebbe stato comunque impensabile fino a qualche anno orsono senza incorrere nelle ovvie conseguenze), in maniera molto asciutta, a partire dallo stile di regia: lunghi piano sequenza, macchina da presa spesso ad inseguire le spalle dei protagonisti, un clima che suscita un sottile ma palpabile disagio claustrofobico, una pressochè assente colonna sonora ove si escludano le musiche che provengono dalla radio in macchina; uno stile insomma che sembra guardare a quelle forme cinematografiche che somigliano molto ad un realismo austero.
Alcune cose però nel film non funzionano a dovere: anzitutto la ripetitività delle situazioni e in secondo luogo un finale francamente incoerente e quindi, seppur apparentemente aperto, poco comprensibile.
Nel suo complesso , ed in considerazione che di opera prima si tratta, Disappearance è lavoro che presenta aspetti interessanti sia dal punto di vista tecnico che di ambientazione, dall'altra però sembra volersi tingere di una autorialità austera un po' forzata: la fotografia di una generazione che subisce con fastidio la situazione sociale e politica è ben chiara, la storia in se stessa invece , anche volendo considerare il contesto, rimane troppo debole.

2 commenti:

  1. A me questi ragazzi, non solo i protagonisti, che si muovono nella notte come zombie, hanno molto colpito. Il finale, a mio parere, suggerisce la mancanza di fiducia della donna verso il genere maschile, colpevole anche quando è collaborativo.

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  2. La tua lettura del finale è sicuramente verosimile, solo che la trovo comunque poco coerente col resto della pellicola.

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