Giudizio: 6.5/10
Una colata di merda vi seppellirà
Show business e ossessione di apparire, chirurgia estetica e spettatori inebetiti davanti al gioco realtà e finzione, avidità e spettacolarizzazione come sistema di vita: Pappi Corsicato ne ha per tutti in una maniera forse fin troppo qualunquistica ma che indubbiamente coglie nel cuore del problema di una società sempre più avviata verso una vita artificiosa e priva di ogni indirizzo morale ed etico.
Il Volto di un altra, in concorso al Festival di Roma è la storia tra il farsesco e il surreale di una coppia di VIP ben intenzionata a mantenere accesi le luci della ribalta nonostante tutto: chirurgo estetico lui, soubrette televisiva lei conduttrice di un programma sul presunto benessere, coniugi nella vita arroccati nella loro magione di lusso tra bellissime montagne, dove transita ogni tipo di umanità alla ricerca affannosa della bellezza e della giovinezza eterna.
Quando il fato ci mette lo zampino e tutto sembra voler contribuire affinchè la coppia perda tutto, il colpo di genio della truffa in stile Totò e Peppino prende piede; ma dal destino non si sfugge e la colata fecale che si abbatte sul film è il giusto e degno epilogo per i prototipi di una società sempre più finta e avviata all'autodistruzione.
Manipolando situazioni felliniane a parodie da commedia americana, Corsicato da vita ad una commedia quasi-trash, dove persino le monache vanno in giro con i tacchi e prendono il pizzo, nonostante il rischio della fine che si avvicina annunciata dall'imminente caduta di un asteroide impazzito.
Il sarcasmo non manca, anche se troppo dilatato ed insistito in ogni aspetto, e anche il finale col quale Il volto di un altra esplode da una lettura intrisa di pessimismo, soprattutto in quel grottesco applauso delle frotte di curiosi adoranti in attesa dell'evento.
La prova di Laura Chiatti e Alessandro Preziosi è onesta nel loro tentativo di dare il meglio, ma cavare il sangue dalle rape è impresa impossibile persino nel mondo dell'immaginazione che rappresenta il Cinema, risultando alla fine quella di Iaia Forte nel ruolo della demoniaca monaca direttrice la prova migliore.
Pur nel cronico pessimismo che pervade il cinema italiano, poco comprensibile appare il "Buffoni, state rovinando il Cinema Italiano" gridato in sala alla proiezione stampa da un solitario contestario versi i pochi e timidi applausi che hanno accolto il film: Il volto di un'altra non è certo lavoro indimenticabile, ma Corsicato almeno ci prova ad uscire da quello schema fatto di storie di corna e pruriti vari e cinema all'amatriciana che contraddistingue questa triste epoca storica cinematografica italiana.
sembra talmente trash che potrebbe non essere nemmeno malaccio...
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