lunedì 12 novembre 2012

Spose celestiali dei Mari della pianura / Celestial wives of meadow Mari ( Alexey Fedorchenko , 2012 )


Giudizio: 7.5/10
Leggende e tradizione nella Terra dei Mari


L'etnia Mari appartiene a quel grande ventre dela madre Russia: sebbene l'alfabeto usato sia quello cirillico, per il resto la cultura è assolutamente peculiare, appartenendo a quella zona finnica della Federazione Russa che risente degli influssi dell'europa continentale orientale.
A questa comunità raccolta sotto la bandiera di una Repubblica autonoma svolge il suo sguardo Alexey Fedorchenko nel suo ultimo lavoro, Celestial wives of meadow Mari, mediante un lavoro che più che un film sembre essere una raccolta di frammenti di immagini e di storie che hanno tutte al centro una figura femminile.
Attraverso racconti, alcuni fatti di pochissimi fotogrammi, intrisi di tradizioni, superstizione, religione e credi Fedorchenko crea un atmosfera a metà tra il fiabesco e l'antropologico, creando una carrellata di personaggi femminili, alcuni dei quali molto ben riusciti, quasi dei fotogrammi cristallizzati di vite vissute nella solitudine di distese innevate e di villaggi minuscoli.

Sta proprio nell'irrompere dell'aspetto fantastico nella storia del film il cardine della narrazione , quello che rende più soave e più agile, pur nella sua profonda riflessività, tutto il contesto.
Il regista si affida fortemente al potere evocativo delle immagini e della fantasia nel costruire questo fluire costante e lento di vitalità e di spiritualità, risultandone un'opera che, se sicuramente non ha nel ritmo il suo punto di forza maggiore e in cui è evidente il difetto della discontinuità narrativa, sa  offrire momenti di autentica poesia.
Curiosità peculiare del lavoro è l'avere affidato i ruoli delle varie donne al centro della narrazione, circa 30, ad attrici professioniste e non ad attori improvvisati reclutati sul luogo, che da parte loro riescono a rendere vivido con buona efficacia il contesto generale.



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