Giudizio: 4.5/10
Morboso voyeurismo
L'approccio iniziale di The Canyons faceva ben sperare: fotogrammi immobili di cinema e teatri in rovina, ridotti a macerie o semplicemente abbandonati, musiche algide al punto giusto e perfino ,comparsi sulla scena da subito i protagonisti della storia, un certo clima tendente al sottilmente morboso che prometteva bene; in più se pensi che Paul Schrader è una delle figure di spicco di certo cinema americano che si allontana da clichè consolidati ed abusati e che lo sceneggiatore è lo scrittore Bret Easton Ellis, autore di American Psyco, le premesse c'erano tutte.
Ben presto però si capisce che il film non sta in piedi, ove si eccettui la indubbia bravura da mestierante del regista soprattutto nelle riprese, ma nonostante questo una parte del pubblico della Mostra di Venezia ha persino gradito.
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Davvero pessimo, un film sbagliato sotto tutti i punti di vista: sceneggiatura, recitazione, regia... Come qualcuno possa averlo gradito è davvero un mistero.
RispondiEliminaPer fortuna sono in pochi ad averlo gradito; il film ha di bello solo i titoli di testa.
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