Giudizio: 7/10
La nuova commedia taiwanese ha prodotto fin qui una buona quota di lavori di successo grazie anche alla bravura e all'ingegno di molti nuovi autori del cinema contemporaneo, al punto di assurgere a vero e proprio genere cinematografico che ogni anno sforna diversi lavori rivolti essenzialmente al grande pubblico: perno di questo genere è , quasi sempre, il racconto giovanile ambientato tra le mura scolastiche che getta poi le sue radici negli anni a seguire, quelli contemporanei, producendo un sentimento di nostalgia, quasi di rimpianto per il passato.
At Cafe 6 non deraglia a grandi linee da questo clichè, sebbene presenti qualche variazione sul tema più intimamente dolorosa; Neal Wu famoso scrittore , come una buona parte dei giovani registi provenienti da Taiwan, adatta per la sua opera prima il romanzo scritto da lui stesso che enorme successo riscosse una decina di anni orsono.
Che Wu provenga dal mondo letterario è abbastanza evidente se si considera la trama e le atmosfere del film grazie ad una sceneggiatura che in più parti fa ricorso alla riflessione interiore.
La storia si apre con una ragazza che piomba in un bar che ha il nome che dà il titolo al film ( non a caso…): nel locale deserto la ragazza trova il conforto del proprietario che percepisce al volo il disagio della giovane per la profonda crisi che sta vivendo col suo fidanzato; per dare maggiore forza a quanto dice l'uomo si lancia in un lungo racconto di alcuni decenni prima che vede come protagonisti una coppia di adolescenti liceali, Ming-lu e Xin-rui, che attraverso varie tappe giungono a stringere una relazione tra loro, grazie soprattutto all'aiuto del fraterno amico di lui Zhi.
L'ambientazione è quella della scuola che rimanda ad un passato visto sempre con occhio nostalgico e ripulito dalle scorie che permette però di delineare subito i tratti dei protagonisti: Ming-lu è un ragazzo con la testa sulle spalle, se vogliamo abbastanza ordinario, Xin-ru invece è una adolescente estroversa , dinamica per certi versi anche anticonvenzionale; sta di fatto che il loro amore sembra viaggiare sui giusti binari in un periodo della vita che per il momento non pone scelte difficili.
Quando al termine del liceo sarà il momento di scegliere l'università da frequentare tra i due avviene la frattura: inizialmente solo per motivi logistici, Xin-ru sceglie di andare a Taipei spinta dalla sua esuberanza, Ming-lu invece opta per una scuola più vicina a casa, e poi anche dal punto di vista sentimentale: l'ora delle scelte e delle disillusioni è arrivata lasciando alla spalle la spensieratezza dei tempi del liceo.
Se la prima parte , sebbene ben costruita, è tutto sommato piuttosto convenzionale e aderente ai canoni del genere, la seconda si carica di mestizia e di dolore, di sconfitte e di separazioni fino al finale beffardo e anche un po' cattivo che spiega anche l'inizio del film all'interno del bar; in questo Neal Wu si distingue invece dal genere, facendo virare la storia verso una drammatica conclusione seppur priva di toni melo che mostra tutte le cicatrici dolorose del passato.
Nel complesso comunque At Cafe 6 si inserisce a pieno titolo nel solco dei lavori del nuovo cinema taiwanese sempre e comunque impregnati di nostalgia e di ricordi; un qualcosa in più lo regala una delle coppie di giovani attori più talentuosi del panorama cinematografico di lingua cinese: Dong Zijian, affermatosi con Mountains May Depart , si conferma attore eclettico con una bella carica di simpatia innata, la HKese Cherry Ngan da parte sua si propone ormai non più come grande promessa bensì come luminosa certezza del cinema orientale.
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