Giudizio: 7/10
Si riforma dopo venti anni la coppia Herman Yau-Anthony Wong in un film estremo, raro esempio ormai di Cat III gore e , ovviamente, il pensiero corre a The Untold Story e Ebola Syndrome che videro la stessa accoppiata confezionare due tra i lavori basilari del genere horror.
Inutile dirlo: l'attesa al FEFF era altissima, per un film che prometteva un tuffo nella violenza cruenta ed eccessiva tipica del genere.
Le vicende si svolgono nei primi anni 90: il dottor Lam è un illustre neurofiosiologo universitario specializzato nello studio del sonno che porta avanti attraverso esperimenti che trovano ben pochi sostenitori considerata la bizzarria che sta alla base dello studio: perchè l'uomo deve perdere un terzo della vita dormendo?
Bloccati i fondi per le sue ricerche, Lam trova un insperato stimolo in seguito alla ricomparsa , dopo molti anni, di una sua vecchia fiamma, che si rivolge a lui proprio per le sue grandi conoscenze nel settore della neurofisiologia del sonno: la famiglia della donna, Monique, è tormentata da una strana forma di insonnia che ha già portato a morte alcuni membri della stessa.
Lam accetta di seguire la donna in Malaysia giusto in tempo per assistere alla morte del fratello ricoverato in ospedale; trafugato il cervello dell'uomo grazie ad una incursione notturna nell'obitorio ed inviatolo dentro un durian ad Hong Kong per posta, Lam inizia a studiare l'organo per capire se ci sono alterazioni nella sua struttura che possano spiegare l'insonnia che lo ha portato a morte.
Lam stesso, a dire il vero, soffre di insonnia accompagnata a terrificanti visioni, per cui decide di rivolgeresi ad una medium per mettersi in contatto col padre morto; anche Monique, insonne pure lei, prima di ricorrere a Lam aveva tentato tutte le strade , anche quelli ad indirizzo puramente irrazionale e di superstizione.
Quello che appare come un prologo del film è in effetti già quasi la sua fine, perchè tutta la parte centrale è il vero antefatto, un passato che getta la sua inquietante presenza sul presente e che affonda le sue radici nella Cina occupata dai giapponesi e alle atrocità commesse.
Basti sapere , ed è più che sufficiente, che quello che accade oggi altro non è che la proiezione di una maledizione che si tramanda di generazione in generazione.
Brevi ritorni al presente si alternano alla storia di tanti anni prima, fino al finale, autentico trionfo del gore.
Il corpo centrale del film, forse fin troppo strutturato dal punto di vista narrativo per essere un gore Cat III , contiene tutte le possibili spiegazioni alla forma di insonnia mortale che si perpetua nei protagonisti e trova terreno fertile nelle atrocità giapponesi, trattate in maniera cruda e raccapricciante.
Ma il lungo racconto centrale che struttura di fatto The Sleep Curse su due binari divergenti nel tempo, ha di certo la sua importanza, attanaglia lentamente chi guarda con una miscela di scienza e superstizione, follia e malefici, senza però dare mai alla storia ritmi frenetici.
L'attesa per il film di Yau è stata tutto sommato non tradita proprio perchè il regista HKese ha inteso costruire una storia che non si basa solo sulle scene forti, che ci sono sia chiaro e neppure poche, sebbene condite da una certa ironia, ma che esplora anche le superstizioni e l'occulto.
Più di due parole merita la prova di Anthony Wong che si adegua in modo straordinario alla sceneggiatura della fidata Erica Li: l'attore non solo interpreta l'inquietante dottor Lam, ma anche il padre nel lungo corpo centrale che si svolge negli anni 40; in entrambi i casi la prova di Wong è carica di una cupezza che trova spiegazione in circostanze diverse e che soprattutto nella parte contemporanea della storia si carica di una ironia ccome solo lui e pochi altri sanno fare: la scena finale agghiacciante ne è un un esempio fulgido.
Al di là delle superstizioni e della dissertazioni pseudoscientifiche, da oggi in poi diffidare sempre di che pone con un carico di astio e di acrimonia la fatidica domanda che pesa come un macigno: " Come fai a dormire sonni tranquilli?"
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