Giudizio: 6.5/10
Il cinema cambogiano torna ad Udine per la seconda volta dopo lo storico esordio di due anni orsono con The Last Reel di Sotho Kulikar; la pellicola di quest'anno è però quanto di più lontano si possa immaginare dal nostalgico e a tratti tragico lavoro della Kulikar; a dimostrazione di una vitalità ritrovata che sta riportando il cinema Khmer ai fasti di un tempo, infatti, Jailbreak è un film tutto azione e frenesia che nulla ha a che vedere con le tematiche legate alla drammatica storia del paese.
Una probabile spiegazione di ciò sta nel fatto che il regista dall'anglosassone nome di Jimmy Henderson è un italiano emigrato, con molto coraggio occorre dire, circa 15 anni fa in Cambogia e che ha al suo attivo un altro paio di pellicole; di certo sulle sue spalle la storia recente del paese pesa molto meno, per cui non deve stupire che Jailbreak apre di fatto la strada al genere action in Cambogia.
Il film infatti è un puro action movie di quelli che sembrano mutuati da un videogame (qui pare sia successo il contrario, cioè il videogame è stato concepito a ridosso della uscita del film) in cui tutto l'impianto narrativo è funzionale alle scene d'azione, per altro molto ben costruite e che si configurano come i classici livelli di un gioco spaccatutto.
Quattro agenti vengono incaricati di scortare un criminale di nome Playboy in galera, un penitenziario nel quale è racchiusa la peggior feccia del paese, il criminale pusillanime sembra disposto a vuotare il sacco pur di evitarsi la compagnia in cella dei brutti ceffi, la leader suprema di un gruppo di procaci e cattivissime fanciulle inguainate di nero stile fetish, chiamato Butterfly, cui Playboy è legato, temendo che quest'ultimo vuoti il sacco, organizza per lui una bella accoglienza in carcere utilizzando i capobanda carcerati.
Quando i boss delle bande del carcere decidono di agire la rivolta è inevitabile e per i quattro poliziotti salvare la pelle sarà un impresa titanica.
Come detto, a parte piccoli intermezzi che fungono da raccordo, il film poco dopo l'inizio è un continuo di botte , risse, bastonate ed efferatezze varie seppur trattate con molta ironia, quasi fossimo di fronte ad una parodia; come non bastassero le bande , nel carcere ci sono anche dei pericolosissimi psicopatici: un cannibale che gira col passo di uno zombi, un nero gigantesco che non si capisce bene cosa sia ma che comunque è una montagna umana e quindi fa brodo nel contesto, per non parlare dei vari capibanda che sembrano maschere uscite da un fumetto.
Ma lungi dall'inficiarne la resa, la scelta compiuta dal regista è efficacissima, permettendo al film di oscillare tra il didattico ( impariamo a conoscere l'arte marziale cambogiana, il bokator) e il frenetico, l'action movie classico e la parodia per finire su registri da commedia.
Il risultato insomma è un lavoro che nella sua semplicità di intenti raggiunge brillantemente l'obiettivo di divertire , suscitando il sicuro interesse per gli appassionati del genere, anche grazie ad un musica ben aderente e ad un montaggio che asseconda il ritmo del film
Per il cast Henderson si è affidato a una delle action star più note, Jean-Paul Ly, alla brava Dara Our e soprattutto nel ruolo di Madame, la leader delle Butterfly, una bravissima e sorprendente Celine Tran, al secolo Katsuni, autentica leggenda del porno.
Ciao, scusa il disturbo, posso chiederti se hai trovato il film online e dove? (possibilmente sottotitolato in inglese o italiano)
RispondiEliminaNon saprei, io l'ho visto al FEFF
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