venerdì 5 maggio 2017

Someone To Talk To / 一句顶一万句 ( Liu Yulin / 刘雨霖 , 2016 )




Someone to Talk To (2016) on IMDb
Giudizio: 8/10

In un ufficio dell'anagrafe di una piccola città di provincia dello Henan due giovani dal volto radioso stanno per ottenere il certificato di matrimonio, accanto a loro un'altra coppia invece è pronta a divorziare "perchè non abbiamo più nulla da dirci"; i due sposini invece pieni di entusiasmo annunciano" ci sposiamo perchè parliamo molto e abbiamo tanto da dirci".
Dieci anni dopo la coppia di sposini ha una figlia , lui ha lasciato la carriera nell'esercito e fa il ciabattino, lei invece lavora come operaia in una fabbrica e soprattutto anche loro non hanno più nulla da dirsi; le grandi ambizioni sembrano tramontate, il clima pesante in casa crea malumore nella ragazzina e come non bastasse lui sospetta di una tresca della moglie.


Aiguo e Lina hanno dimenticato il loro sorriso radioso di dieci anni prima, il menage famigliare si trascina e quando il sospetto, che presto diventa certezza, che la donna abbia un'amante fa saltare in mente al marito l'idea di impugnare il coltello, non senza aver comunicato la notizia anche alla moglie dell'amante della consorte che per tale motivo tenta il suicidio bevendo un pesticida; per fortuna Aiguo decide di compiere la sua vendetta in maniera meno truculenta e dopo un iniziale diniego a concedere il divorzio accondiscende a patto che l'amante della moglie divorzi anche lui e possa occuparsi solo di Lina ; "quando ti ho sposato ho promesso che avrei avuto cura di te, quindi solo quando potrai sposare l'altro ti concederò il divorzio" proclama l'uomo mettendo il cappio intorno al collo della moglie.
Attraverso la storia di Aiguo e Lina, condita da interessanti e azzeccatissimi personaggi di contorno quali una sorella dell'uomo che alla soglia dei 40 anni è ancora nubile e che si affida agli appuntamenti programmati per trovare improbabili mariti e un amico cuoco che alla fine sposerà proprio la sorella, la giovane regista Liu Yulin, qui al suo primo lungometraggio, affidandosi ad un romanzo del famoso padre romanziere Liu Zhenzyun per l'occasione anche sceneggiatore, affronta quello che sembra essere uno dei temi che maggiormente ricorrono nel cinema contemporaneo: l'incomunicabilità che aumenta di pari passo con la illusione che la connessione globale ci renda tutti al centro dell'universo e capaci di interagire con tutto il mondo.

Liu non vuole mettere sotto accusa l'istituto del matrimonio, come da qualche parte si è sentito dire, la storia coniugale è semplicemente la più paradigmatica di come l'isolamento nel quale ci immergiamo produca danni gravissimi nel rapporto interpersonale.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

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