Giudizio: 8/10
Dopo il premio ricevuto a Berlino per i film a tematiche LGBT, Ogigami Naoko conquista anche il Far East Film Festival che le consegna sia il premio dell'audience che quello assegnato dagli accreditati Black Dragon, evento che poche si è verificato nella storia della rassegna udinese, a dimostrazione di una accoglienza trionfale ricevuta da Close-Knit, in effetti tra i migliori lavori visti al FEFF di quest'anno.
Per chi scrive è stata una autentica sorpresa il lavoro della Ogigami, se non altro perchè era una di quelle registe finite nella personale black list dopo una serie di lavori improntati ad un minimalismo vacuo e quasi fastidioso.
Close-Knit invece è lavoro che ci mostra una autrice matura, capace di rimanere fedele al suo stile e al contempo di raccontare una storia piena di tematiche interessanti, con la quale finalmente si confronta con aspetti sociali e con drammi personali.
L'undicenne Tomo ha una madre che è un disastro, una di quelle donne perse nel loro tormento e inclini alla fuga; dopo l'ennesima sparizione della madre, la ragazzina si rifugia dallo zio materno, un tipo ordinario e tranquillo che vive con una trans, Rinko, ormai donna a tutti gli effetti tranne che per l'anagrafe; nonostante con molto tatto lo zio metta al corrente della particolarità del suo rapporto amoroso, Tomo, all'inizio, rimane colpita nel trovarsi di fronte questa donna che "per un errore di Dio" è nata uomo.
Rinko però è persona sensibile e si prende subito cura della ragazzina cercando di supplire all'assenza materna e ben presto la titubanza di Tomo si trasforma in affetto verso questa donna che faticosamente tenta di affermare definitivamente la sua identità.
Le rigide convenzioni sociali giapponesi però, nonostante una apparente tolleranza verso i transessuali, creano difficoltà nella ragazzina che a scuola è schernita per la peculiarità della sua nuova famiglia; ad accentuare il disagio di Tomo c'è anche la presenza di un compagno di classe che sembra Rinko in fase adolescenziale, tormentato dalla sua identità sessuale, la cui madre vede di cattivo occhio la frequentazione con la ragazzina alla luce della presenza di quella zia "strana".
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.