Giudizio: 7.5/10
Quattro anni dopo il deludente film inchiesta Whistle Blower la regista coreana Yim Soonrye dirige, e con tutt'altri risultati, il sorprendente Little Forest, una commedia dolce-amara con venature drammatiche che sembra avere come obiettivo quello di porre in evidenza forse il più sentito problema della società coreana: il pesantissimo stress cui sono sottoposti coloro che abitano soprattutto nelle aree metropolitane, derivato dagli insostenibili livelli di competitività e di arrivismo sociale cui è approdata la società di quel paese.
Lungi dal ripetere l'errore del lavoro precedente, Yim affronta le tematiche però con grande leggerezza, tratteggiando una storia quasi minimalista, dai contorni molto sfocati e dai toni pacati.
Il racconto si impernia intorno alla figura di Hyewon una giovane in fuga da Seoul, giunta probabilmente al punto di burn out, che torna alle origini del suo piccolo villaggio di campagna dove ha vissuto fino alla adolescenza, prima di partire per Seoul nel momento in cui la mamma un bel giorno sparì all'improvviso senza dare spiegazioni.
Il ritorno alle origini e la fuga dal caos della città nella quale ha patito pesanti delusioni è per la giovane prima di tutto una maniera per riappropriarsi del suo passato, soprattutto in relazione alla lacerazione causata dall'abbandono della madre della quale ha solo sporadiche notizie , ma anche un tentativo attraverso il passato stesso, di far ripartire la sua vita verso traguardi diversi.
Nel villaggio vivono ancora i suoi due amici di infanzia: Jaeha che coltiva alberi da frutta proseguendo le tradizioni famigliari ed Eunsook che lavora in banca come cassiera; trova inoltre un nuovo amico Ogu, un cucciolotto che adotta e che si porta a casa; ma soprattutto nella vecchia casa c'è il ricordo dell'infanzia passata con la madre, rimasta presto vedova, una vera artista della cucina che ha cercato di tramandare l'arte alla ragazzina.
Hyewon ha raccolto le tradizioni della madre e per buona parte il film sembra uno di quei programmi di cucina in cui assistiamo a preparazioni sofisticate e bellissime da vedere, lo spirito della madre aleggia nella casa grazie alle ricette che la giovane figlia elabora e grazie anche ai flash back che ci mostrano madre e figlia all'opera.
Perchè allora una madre così amorosa e attenta alla figlia ha compiuto un gesto così apparentemente orribile? Scopriamo che la donna aveva disegnato per la figlia questo tragitto di apertura alla vita, un corso per diventare adulti, accompagnato da poche parole scritte su un foglio di carta.
Il ritorno a casa della ragazza , con lo scorrere delle stagioni e il conseguente ciclo che regola la crescita dei prodotti della terra, il passato che rivive sotto una luce che cambia lentamente, una nuova consapevolezza che fa mettere al centro della propria vita ad Hyewon qualcosa che forse non aveva mai realmente preso in considerazione, ci porta a credere che non è mai troppo tardi per fermarsi e capire veramente quale è il senso della vita che si sta vivendo e quali siano veramente i valori da seguire.
Lo stile scelto dalla regista , minimalista, bucolico, dalla lieve tensione drammatica sufficiente a rendere il racconto carico di significati, e soprattutto la profonda riflessione su uno stile di vita che spesso conduce fuori strada, fanno di Little Forest un lavoro piacevole, nel quale inevitabilmente siamo portati a porci anche noi la stesse domande che implicitamente si pone la protagonista, quesiti che riguardano la nostra esistenza quotidiana, il nostro microcosmo all'interno di una grande cosmo che sembra pervaso dal caos.
La risposta che delinea la regista alle nostre domande trova una logica risposta nel finale nel quale i buoni sentimenti prendono il sopravvento senza però essere melensi o stucchevoli.
Cast di altissimo livello con la perla della bellissima prova di Moon Sori, poco più che una comparsata, ma sufficiente a dare il giusto spessore alla figura della madre della protagonista nella maniera in cui solo una magnifica attrice come lei è in grado di fare.
Grazie alla benemerita Tucker Film , che non smetteremo mai di ringraziare, il film avrà una distribuzione anche in Italia, dopo il passaggio al Far East Film Festival del 2018.
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